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QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T
Prompt: Immagini (2) 


Ogni volta che Saeran apriva i suoi occhi color menta, quando si svegliava la mattina, pensava che non era poi così sicuro di essere davvero felice di essersi svegliato.

Come poteva essere altrimenti?

Ogni volta che arrivava la mattina, lui si rendeva conto di essere ancora vivo e con questa consapevolezza, arrivava anche la certezza di essere completamente solo e abbandonato al mondo.

Quando apriva gli occhi, si trovava sempre al buio più completo.

La camera in cui passava la notte non aveva molte finestre (anzi, nessuna se non una piccola finestrella sulla parete accanto a lui) e la luce mattutina lo disturbava così tanto che aveva completamente sbarrato ogni apertura verso l’esterno.

Poi si alzava dal letto, da quel materasso scomodo e freddo dove ogni sera esausto si sdraiava, e si vestiva con quei suoi soliti vestiti.

E da lì la sua giornata cominciava.

Ogni giorno era sempre uguale all’altro: il mondo che tanto desiderava vedere e esplorare lo aveva rifiutato e lui si era ritrovato chiuso sempre nella stessa stanza, davanti a lettere e numeri che spiccavano nello sfondo verde del suo pc.

Inizialmente, quando Ray era ancora dentro di lui, si era ritrovato più volte a fantasticare, a osservare con desiderio l’unica finestra presente in quel cupo luogo, per poi venire fortemente sgridato dalla Salvatrice o dai suoi colleghi.

Oramai non si concedeva neanche questa piccola libertà.

Passava l’intera giornata di fronte al pc, a scrivere codici su codici, senza neanche fermarsi un minuto.

Si concedeva solo qualche snack o delle piccole dormite di circa 15 minuti, per poi ricominciare a scrivere, a codificare e a decodificare.

Poi, quando era ormai notte fonda, tornava verso la sua stanza e si sdraiava nuovamente su quello scomodo letto.

Dormiva si e no due ore, e poi il suo ciclo ricominciava.

Poi, qualcosa era cambiato.

Era tutto partito con quel nuovo incarico che la Salvatrice gli aveva affidato.

“Solo tu puoi farlo Saeran.” gli aveva detto “So che troverai la ragazza adatta.”

E fu così che mise gli occhi su quella stupenda, meravigliosa ragazza.

Inizialmente Saeran non sapeva perché avesse scelto proprio lei, ma gli era bastato vederla sorridere una volta per capire che lei era la ragazza giusta.

Non che si aspettasse che lei accettasse la sua offerta, poteva benissimo capire se questo non fosse successo.

E invece lei aveva accettato.

E così era iniziata la loro muta cooperazione e ogni mattina quando Saeran apriva gli occhi la prima cosa che pensava era a lei, se avesse dormito bene, se avesse fatto colazione.

Si era ritrovato più volte a osservarla dal suo pc.

Era inutile, per quanto volesse allontanarsi, lei era troppo bella, troppo pura per riuscire a dimenticarla completamente.

Le cose poi erano cambiate ancora, in un modo che Saeran non avrebbe mai creduto possibile.

Lei non solo aveva reso le sue giornate nuovamente piene di vita, ma lo aveva anche salvato completamente da quell’oscuro e triste mondo.

Gli aveva fatto scoprire la verità dietro le sue azioni, lo aveva aiutato a uscire dalla situazione di disagio in cui si trovava ogni volta che si trovava in mezzo ad altre persone.

Gli aveva spiegato cosa fosse l’amore, cosa volesse dire amare così tanto una persona da voler passare tutta la propria vita con lei.

Per questo, adesso, ogni volta che si sveglia, la prima cosa che Saeran fa è stringere fortemente a sé la ragazza che dorme al suo fianco.

Per poi darle un tenero e dolce bacio sulla fronte, ringraziando silenziosamente di essere ancora vivo.


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