Titolo: 365+1 Days (#Risveglio)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Quando Kanji si svegliò non ebbe il coraggio di aprire gli occhi.
Nella sua mente continuavano a susseguirsi gli eventi della sera prima: la voce con cui Naoto aveva sussurrato il suo nome, il modo in cui le sue dita che gli avevano accarezzato la schiena, il contatto con la sua pelle nuda...
Per quanto quei dettagli fossero reali, tutto era stato così fantastico che lui stentava a credere che fosse accaduto sul serio.
Così, quando finalmente vide che Naoto dormiva accucciata contro il suo petto, Kanji non riuscì a fermare il sospiro di sollievo che lasciò le sue labbra.

 
 
Titolo: 365+1 Days (#Vestiti)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: interpretato con “cosa non si farebbe per amore”.
Tipo: pure drabble

 
Naoto non aveva mai amato passare le giornate a provarsi vestiti su vestiti.
Non riusciva davvero a capire cosa ci trovassero tutte le ragazze che conosceva nell'andare a fare shopping e a passare poi ore nei camerini, per scegliere quale outfit poteva essere il migliore.
Per questo, ogni volta che Rise le proponeva un'uscita del genere, lei trovava sempre il modo di rifiutare.
Ma, quando Kanji le chiese se le andasse di provare qualcuno dei vestiti che lui aveva cucito, Naoto decise che, per una volta, non le sarebbe minimamente dispiaciuto passare il suo intero pomeriggio in un'attività del genere.

 
 
Titolo: 365+1 Days (#Mal di testa)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Naoto credeva di impazzire.
Quel mal di testa era così forte che la ragazza non riusciva neanche a pensare in maniera lucida, in quanto ogni singolo tentativo le lanciava delle terribili fitte.
E non poter pensare era una delle cose che Naoto odiava.
Lei era una detective: pensare non era solo il suo lavoro, ma una necessità.
Ma, quando Kanji si sdraiò sul letto accanto a lei e le dette un dolce bacio sulla fronte, dicendole che l'avrebbe coccolata finché non le sarebbe passato il dolore, Naoto si rese conto che, forse, quella situazione non era poi così tanto male.

 
 
 
Titolo: 365+1 Days (#Domenica)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Kanji aveva sempre amato la domenica.
Era l'unico giorno della settimana in cui poteva dedicarsi ai suoi hobby.
Certo, aveva anche passato periodi senza andare a scuola, ma quei giorni non erano lo stesso.
Ma, adesso, non era più così.
La domenica era solo diventata una giornata che Kanji non vedeva l'ora che passasse.
E questo perché? Beh, ovviamente perché quella giornata era l'unica durante la settimana in cui non aveva una scusa per vedere Naoto.
Così, quando la detective gli chiese se volesse passare il fine settimana a prepararsi insieme per gli esami, il ragazzo accettò senza neanche pensarci.

 
 
Titolo: 365+1 Days (#Bambini)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: interpretato con “cosa non si farebbe per amore”.
Tipo: pure drabble

 
Naoto non amava i bambini.
Li aveva sempre trovati delle vere e proprie palle al piede, qualcosa di carino e accettabile solo se si trovavano a circa dieci metri da lei.
Per questo, Naoto non riusciva a capire perché fosse in quel luogo.
Seduta in mezzo ad un gruppo di bambini urlanti, la detective stava cercando di reprimere l'impulso di alzarsi e andarsene.
Ma, quando il suo sguardo si posò su Kanji che, a pochi centimetri da lei, stava mandando avanti uno spettacolo di burattini, la ragazza non riuscì a trattenere il piccolo sorriso che si formò sulle sue labbra.

 
 
Titolo: 365+1 Days (#Studio)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: interpretato con “cosa non si farebbe per amore”.
Tipo: pure drabble

 
Kanji odiava studiare.
Mettersi a sedere ad un tavolo e passare le ore a leggere libri di cui non comprendeva neanche il significato era, per lui, una delle peggiori perdite di tempo.
Insomma, che senso aveva?
Tanto era inutile.
Le materie come la matematica o la letteratura giapponese non gli sarebbero mai entrati in testa, neanche dopo anni!
A questo punto era meglio se passava il suo tempo a migliorare la sua tecnica di cucito, no?
Ma, nonostante questo, quando Naoto gli chiese di studiare insieme a lei, nell'anticamera del cervello di Kanji non passò neanche la possibilità di rifiutare.

86.
Titolo: 365+1 Days (#Leggere)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: interpretato con “cosa non si farebbe per amore”.
Tipo: pure drabble

 
Kanji non amava leggere.
Nonostante gli fosse stato detto fin da piccolo che leggere era qualcosa di importante, il ragazzo non riusciva proprio a farsi piacere quell'attività.
Alla fine, perché doveva passare il suo tempo libero a fare un qualcosa che di così inutile?
Lui aveva altro da fare.
Aveva sua madre da aiutare, doveva migliorare nel cucito e, soprattutto, doveva lavorare sul suo carattere.
Leggere l'ultimo dei suoi problemi.
Però, quando vide il modo in cui gli occhi di Naoto si illuminavano mentre leggeva uno dei suoi libri preferiti, Kanji iniziò a rivalutare quel modo di passare il tempo.

 
 
 
 
Titolo: 365+1 Days (#Paura)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Anche se non voleva ammetterlo, Naoto, in quel momento, era terrorizzata.
Il luogo in cui si trovavano era così buio che, anche assottigliando lo sguardo, non si riusciva a vedere niente, neanche ad un metro.
E questo le metteva ansia.
Sapere che tantissime Shadow potevano essere intorno a loro, pronte ad attaccarli, la stava mandando nel panico.
Non importava quanto stringesse la pistola nella sua mano destra. Il terrore restava lì, senza che lei potesse farci niente.
Ma, quando sentì Kanji che, di nascosto, intrecciava le dita della mano della detective con le sue, Naoto sentì la paura svanire completamente.

 
 
 
Titolo: 365+1 Days (#Animal Crackers)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Love
Nota: interpretato con “cosa non si farebbe per amore”.
Tipo: pure drabble

 
Per quanto sapesse di stare sbagliando, Kanji non condivideva mai con nessuno i suoi Animal Crackers.
Erano suoi, solo suoi.
Ogni volta che Rise tentava di prenderglieli, il ragazzo si arrabbiava con la idol e ribadiva quel concetto.
E, questo, riguardava soprattutto il pinguino.
Il cracker a forma di quell'animale era il più buono dell'intero set e, per questo, anche il più raro.
Era difficilissimo trovarne anche uno solo dentro un sacchetto.
Ma, quando Naoto gli chiese gentilmente di poter provare un Animal Cracker, Kanji le diede, senza neanche pensarci, l'unico pinguino che aveva trovato dopo due settimane di ricerca.

 
 
 
Titolo: 365+1 Days (#Campeggio)
Fandom: Persona 4
Ship: Naoto x Kanji
Missione: M1 – Get Wild
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Naoto odiava il campeggio.
Non sapeva neanche lei perché aveva accettato di partecipare a quell'evento della sua scuola o, meglio, non sapeva perché aveva lasciato che Rise accettasse per lei.
Adesso si trovava lì, dentro ad una tenda troppo piccola per i suoi gusti e poggiata su un terreno troppo duro per poter dormire, sola perché la idol era andata a fare chissà cosa.
Voleva tornare a casa.
Ma, quando Rise entrò nella tenda, tirando Kanji per un braccio dietro di lei, e proponendo di passare la notte tutti e tre insieme, quei pensieri sparirono completamente dalla mente della detective.


 
Titolo: 365+1 Days (#Collana)
Fandom: Persona 4
Ship: Kanji x Naoto
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Naoto non era solita mettersi gioielli.
Anelli, collane e braccialetti erano qualcosa che la ragazza non amava indossare.
Non sapeva neanche lei il perché a dire la verità: certo, la sua idea di non voler apparire femminile era sicuramente il punto principale di quella decisione, ma, alla fine, di gioielli maschili ce ne erano a bizzeffe nel mondo.
Semplicemente, quelle cose non facevano per lei.
Dopotutto, tutto quello che non avesse a che fare con il mistero, non faceva per lei.
Ma, da quando Kanji le aveva regalato la sua vecchia collana, la detective non aveva mai smesso di indossarla.

 
 
Titolo: 365+1 Days (#Gruppo sanguigno)
Fandom: Persona 4
Ship: Kanji x Naoto
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Kanji non si era mai interessato a quelle cose.
Catalogare i dati su tutti i ragazzi dell'Investigation Team? Perché avrebbe dovuto farlo?
«Ti ringrazio per l'aiuto, Kanji-kun.»
...ecco il motivo.
Quella era stata un'idea di Naoto: non sapendo che effetti poteva avere su di loro la nebbia della TV, aveva deciso di fare vari esami.
E lui si era offerto di aiutarla.
Ma, adesso che l'aveva così vicino, non riusciva a pensare ad altro che a lei.
Così, quando vide il gruppo sanguigno di Naoto, non poté far a meno di notare come i loro due gruppi fossero estremamente compatibili.


Titolo: 365+1 Days (#Compatibilità)
Fandom: Persona 4
Ship: Kanji x Naoto
Missione: M1 – Love
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Naoto non aveva mai creduto in quegli stupidi giochi.
Insomma, come potevano delle strane operazioni senza senso dirti la compatibilità tra due persone?
Il tutto poi, basato sul proprio nome!
Eppure, era già una settimana che Rise continuava a farle vedere come funzionavano quei conti e, a parer suo, erano tutti estremamente affidabili – o, almeno, lo erano quelli per cui lei e il Senpai avevano una compatibilità elevata.
Ma lei sapeva che erano tutte stupidaggini.
Eppure, quando tornò a casa, quella sera, Naoto pensò che, per una volta, avrebbe potuto provare con il suo nome e quello di Kanji.

Titolo: The princess and the dark mage (Aftselakhis)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Aftselakhis (Yiddish)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Solitamente, Gundham non avrebbe fatto niente del genere: perché mai avrebbe dovuto fare qualcosa che gli era stato vietato con l'unico unico scopo di far arrabbiare qualcuno?
Ma, da quando stava con Sonia, le cose erano diverse.
Gundham non sapeva perché, ma stuzzicare la ragazza dai capelli biondi era diventato oramai il suo nuovo passatempo preferito.
Adorava vedere le guance della ragazza arrossire leggermente, mentre i suoi occhi, di solito dolci e puri, si assottigliavano con fare minaccioso.
E, anche se si era ripromesso più volte di smettere, non poteva farci niente: la trovava troppo bella quando lei si arrabbiava.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Agastopia)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Agastopia (Inglese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia amava tutto di Gundham.
Non c'era niente nel ragazzo che a lei non piacesse, a partire dal suo aspetto fisico fino ad arrivare al suo carattere particolare, così strano e inusuale da essere riuscito a stregarla completamente.
Ma, se proprio avesse dovuto scegliere, Sonia sapeva quale era la parte che più l'attirava di lui: i suoi occhi; in particolare, il loro colore.
Così, quando Gundham le confessò di non amare la sua bicromia, Sonia non riuscì a credere alle sue orecchie e non potè non dirgli che i suoi erano gli occhi più belli che lei avesse mai visto.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Alexithymia)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Alexithymia (Inglese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Senza parole.
Ecco come si sentiva Gundham quando Sonia si sedeva accanto a lui, lo sfiorava o, anche solo, gli passava davanti, facendo oscillare i suoi lunghi capelli biondi di fronte ai suoi occhi.
E questo lo stava facendo, letteralmente, impazzire.
Aveva tentato di confessare i suoi sentimenti – era ovvio che ci avesse provato – però, ogni volta, era come se nessuna parole fosse in grado di esprimere perfettamente ciò che lui provava.
Ma, quando Sonia prese il viso di lui tra le sue mani e lo baciò, il ragazzo capì che le parole erano, in quel caso, superflue.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Anaxiphilia)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Anaxiphilia (Inglese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia sapeva che Gundham era una persona di cui lei non si doveva innamorare.
Fin dalla nascita, tutti intorno a lei le avevano sempre ricordato che lei si sarebbe dovuta innamorare di qualcuno che possedeva sangue nobile.
Per questo, anche solo l'idea di dover presentare ai suoi genitori un ragazzo che aveva come unico titolo quello di "Ultimate Breeder" e che aveva come sudditi solo quattro criceti era diventata un incubo.
Ma, quando Gundham le sorrise, il cuore di Sonia iniziò a batterle con così tanta forza da farle capire che, oramai, era troppo tardi per innamorarsi di qualcun altro.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Apodyopsis)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Apodyopsis (Greco)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Se Sonia lo avesse saputo, lui sarebbe morto.
Ma, nonostante sapesse il rischio che stava correndo, Gundham non poteva farne a meno.
Ogni volta che la ragazza entrava nel suo campo visivo, era come se la stessa identica scena si presentasse davanti ai suoi occhi.
Immaginava il vestito della ragazza venir sganciato da dietro e la stoffa morbida che scivolava lungo la pelle candida di lei, lentamente. Lei portava le braccia al suo petto, imbarazzata, mentre le sue guance si tingevano di rosso...
«Gundham, mi stai ascoltando?»
Quando Sonia gli pose quella domanda, il ragazzo annuì come se niente fosse.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Augenblick)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Augenblick (Tedesco)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Se quello era un sogno, Gundham non voleva svegliarsi.
Sonia era lì, tra le sue braccia, le sue labbra poggiate su quelle di lui e il ragazzo non riusciva a percepire nient'altro.
Il calore estivo che fino a pochi istanti prima lo stava uccidendo era sparito completamente.
Il chiasso dei suoi compagni di classe era diventato sempre più ovattato.
Il peso del corpo della ragazza, poggiato contro di lui, era svanito.
In quel momento fugace e breve, ma per lui intenso ed eterno, era come se non esistesse nessun altro, se non le loro labbra, unite nel loro primo bacio.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (B'shert)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – B'shert (Yiddish)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia aveva sempre creduto nella favola dell'anima gemella, ma più il tempo passava e più lei iniziava a dubitare di quella leggenda.
Aveva passato la sua vita a cercarla, in lungo e in largo per tutto il mondo.
Grazie al suo status di principessa, era riuscita a viaggiare in diverse nazioni e a conoscere persone da ogni dove, tra cui anche molti pretendenti. Ma non c'era niente da fare.
Per questo, la ragazza aveva deciso di arrendersi.
Ma, quando i suoi occhi incrociarono quelli di Gundham per la prima volta, Sonia capì di aver finalmente trovato colui che stava cercando.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Cafuné)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Cafuné (portoghese brasiliano)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia stava dormendo accanto a lui, nel suo letto.
Gundham continuava ad osservare la principessa che, poche ore prima, si era intrufolata nella sua stanza, dicendo di aver bisogno di qualcuno con cui parlare... per poi essersi addormentata nel suo letto.
Ma, nonostante non volesse farla andare via, il ragazzo sapeva che avrebbe fatto bene a svegliarla immediatamente.
Quando vide il sorriso felice sulle sue labbra, però, Gundham si stese accanto a lei e fece scivolare gentilmente le dita tra i suoi capelli biondi, sentendo il suo cuore perdere un battito quando Sonia sussurrò dolcemente il suo nome nel sonno.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Komorebi)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Komorebi (Giapponese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia si sedeva spesso su quella panchina.
Gundham aveva ottenuto quell'informazione casualmente, mentre passava il suo tempo ad occuparsi dei suoi criceti, all’aperto.
E, anche se non sapeva perché, ogni volta che lei si sedeva lì, il ragazzo non riusciva più a toglierle gli occhi di dosso.
Quella donna doveva essere una strega, un demone maligno!
Ma, quando si voltò nuovamente verso di lei, Gundham non poté far a meno di pensare che, illuminata dai pochi raggi di luce che filtravano tra le foglie, Sonia era così bella da sembrare, più che un essere maligno, una vera e propria dea.
 
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Bedgasm)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Bedgasm (Inglese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia lo avrebbe reso pazzo.
Gundham non sapeva cosa gli stesse succedendo ma, ogni volta che Sonia gli rivolgeva la parola o anche solo si trovava vicino a lui, una stranissima euforia si faceva strada dentro di lui.
Aveva provato di tutto: dai riti agli incantesimi più strani, ma niente.
Quella sensazione continuava a presentarsi e, non solo, col tempo si acuiva sempre di più, rendendogli invivibile i momenti passati in classe.
Ma, quando Ibuki gli fece notare che quell'euforia doveva essere causata dal fatto che Sonia fosse il suo primo amore, Gundham non riuscì a trovare una motivazione migliore.


Titolo: The princess and the dark mage (Basorexia)
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Basorexia (Inglese)
Nota: -
Tipo: pure drabble

 
Sonia voleva baciarlo.
Neanche lei sapeva da dove fosse venuto quel desiderio, ma, da qualche giorno, la ragazza non riusciva a pensare ad altro.
Ogni volta che Gundham parlava, era come se tutto intorno a lei si facesse ovattato e, nonostante lei cercasse di ascoltare ciò che il ragazzo le stesse dicendo, l'unica cosa su cui riusciva a focalizzarsi erano le sue labbra che si aprivano e si chiudevano.
Non ce la faceva più.
All'inizio aveva deciso di ignorare quel desiderio, ma più andava avanti e più aumentava.
Così, quando il ragazzo le parlò nuovamente, Sonia cedette e lo baciò.


Titolo: The princess and the dark mage (Psithurism) 
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Psithurism (Inglese) 
Nota: -
Tipo: pure drabble
 
Sonia adorava il suono del fruscio delle foglie che venivano mosse dal vento e, quindi, non era raro che passasse i suoi pomeriggi a sedere su una delle panchine nel cortile della scuola.
Ed era stato proprio in uno di quei pomeriggi che aveva parlato con Gundham per la prima volta.
Il ragazzo si era presentato a lei con il suo solito fare teatrale per poi sedersi sulla sua stessa panchina e iniziare a parlare.
E fu in quel momento che Sonia notò che, la voce di quel ragazzo era ancora più piacevole del dolce suono che tanto amava ascoltare.
 
 
Titolo: The princess and the dark mage (Stjerneklart) 
Fandom: Danganronpa 2
Ship: Gundham x Sonia
Missione: M2 – Stjerneklart (Norvegese)
Nota: -
Tipo: pure drabble
 
Stelle. Quella era l'unica cosa che Gundham, con Sonia al suo fianco, aveva nel campo visivo in quel momento.
Ma...
«Sono bellissime, vero?»
Nonostante la ragazza fosse così entusiasta di quell'enorme cielo stellato, lui non riusciva davvero a comprendere cosa ci fosse di così bello.
Quando abbassò lo sguardo e lo puntò su di lei per risponderle, però, Gundham si bloccò immediatamente.
Riflessi nei suoi occhi, anche quei piccoli puntini luminosi diventavano una delle cose più belle che lui avesse mai visto in tutta la sua vita.
Per questo, rispose, con la voce più roca del solito:
«Sì, sono stupende.»
Fandom: Persona 3
Coppia: Akihiko x Mitsuru
Tipo di storia: raccolta di pure drabble
Numero di drabble: 3
POV: Akihiko
Missione: M2 - La Stella
Nota: Akihiko rappresenta l'arcano de La Stella in Persona 3 (versione Portable, se si sceglie la protagonista femminile).

1.
 
Akihiko stava iniziando a perdere la speranza.
Non importava quante volte Mitsuru lo avesse allontanato e rifiutato in quegli anni, dentro di lui, il ragazzo aveva sempre continuato a sperare che, un giorno, la sua fidata compagna di squadra potesse aprirsi di più con lui, ignorando il ruolo che era stato loro assegnato.
Ma, adesso, aveva quasi raggiunto il limite: era come se la ragazza non lo guardasse nemmeno.
Però, quando Mitsuru gli chiese di accompagnarla a vedere un film, quella sera, Akihiko pensò che, forse, poteva continuare a sperare in un'evoluzione del loro rapporto ancora per un altro po'.
 
 
2.
 
Da quando aveva inviato a Mitsuru l'invito ad uscire insieme, Akihiko non poteva smettere di guardare il telefono.
Non importava che il volume fosse al massimo.
Non importava che fosse vicino a lui per essere sicuro di sentirlo.
Non importava neanche che avesse impostato la suoneria in modo che suonasse solo se il messaggio veniva da Mitsuru.
Il ragazzo continuava a osservarlo, nonostante sapesse che la risposta che attendeva non sarebbe arrivata prima.
Doveva attendere, senza farsi prendere dall'ans–
Il telefono squillò e il ragazzo accese immediatamente lo schermo, esultando internamente quando vide il "sì" che lei gli aveva inviato.
 
 
3.
 
Akihiko ricordava perfettamente il primo incontro che aveva avuto con Mitsuru, quando andavano ancora alle medie.
Lei si era presentata a lui subito dopo uno dei suoi incontri di boxe e, per un momento, il ragazzino aveva pensato che si trattasse di una delle sue solite, noiose, fan.
Non appena la vide, però, Akihiko era rimasto completamente senza parole.
Mitsuru era lì, davanti a lui, e gli stava rivolgendo quello sguardo così freddo ma, allo stesso tempo, così tanto intrigante.
E, mentre lei si era messa a parlare, un unico pensiero era apparso nella mente confusa del ragazzo: “E' bellissima.”

Fandom: Persona 3
Coppia: Akihiko x Mitsuru
Tipo di storia: raccolta di pure drabble
Numero di drabble: 15
POV: Mitsuru
Missione: M2 - L'Imperatrice
Nota: Mitsuru rappresenta l'arcano de L'Imperatrice in Persona 3.


QUESTA STORIA PARTECIPA SIA AL COW-T10 (INDETTO DA LDF) SIA A "IL WALTZER DI FIORI" (INDETTO DA PIUME D'OTTONE)

 
1. Alloro – Vittoria

 

Mitsuru non si era mai sentita così tanto bene in vita sua.

Avevano vinto.

Non appena il Tartarus era scomparso e loro si erano ritrovati di fronte alla loro scuola, la ragazza aveva sentito tutta la tensione di poco prima dileguarsi, mentre alcune lacrime di commozione iniziavano a farsi strada lungo le sue guance.

Quella storia aveva finalmente raggiunto una fine.

Avevano battuto Nyx. Erano riusciti a salvare il mondo.

E, adesso...

Una sensazione di calore la invase quando Mitsuru si voltò verso Akihiko e si lanciò contro di lui, stringendolo con forza.

...adesso niente poteva impedirle di essere felice.

 


2. Arancio – Matrimonio

 

Quello sarebbe sicuramente diventato il giorno più bello della sua vita.

Mitsuru lanciò uno sguardo al grandissimo portone che aveva davanti agli occhi e che avrebbe segnato, sicuramente, un nuovo inizio.

Mancava poco, davvero così poco.

Presto l'ingresso si sarebbe aperto e lei avrebbe dovuto iniziare a camminare in quella chiesa che aveva scelto con tanta cura.

Quella canzone, che da settimane era in testa, avrebbe iniziato a risuonare intorno a lei.

Tutti si sarebbero voltati a guardarla e avrebbero ammirato il suo meraviglioso abito bianco.

E, finalmente, sarebbe successo: avrebbe abbandonato il suo nome e sarebbe diventata Mitsuru Sanada.

 

 

3. Viola del pensiero – “Ti penso”

 

Ultimamente Mitsuru non sapeva cosa le stesse succedendo.

Nonostante continuasse a cercare di concentrarsi sul suo lavoro, Akihiko continuava ad apparire nella sua mente, distraendola.

Aveva provato di tutto. Aveva tentato di ascoltare musica a tutto volume; aveva provato a fare altro invece che lavorare; aveva anche cercato di sforzarsi di pensare a qualcosa, qualsiasi cosa, che non fosse il ragazzo.

Ma bastava un attimo di distrazione e Akihiko appariva: i suoi capelli dal colore insolito, i suoi occh–

...

Mitsuru sospirò, chiudendo il libro che stava leggendo e rassegnandosi all'idea che non pensare a quel ragazzo fosse praticamente impossibile.

 

 

4. Potentilla – Protezione

 

«Sì può sapere cosa ti è preso?!»

Neanche lei lo sapeva con certezza. La sua calma che aveva da sempre dominato nel suo carattere era completamente scomparsa nel momento in cui Akihiko era entrato nel suo campo visivo, la ferita sul fianco ben visibile. Era stato in quel momento che Mitsuru si era ritrovata tra lui e il nemico.

«Potevi morire, Mitsuru!»

E per questo adesso si trovavano lì, lui con le mani sulle spalle di lei.

«Lo so, Akihiko...»

«E allora perché lo hai fatto?!»

Le labbra della ragazza si mossero prima che lei potesse fermarle.

«Perché volevo difenderti.»

 

 

5. Lobelia – Ostilità

 

Mitsuru era sempre stata ostile nei confronti delle altre persone.

Non poteva farci niente: quel suo atteggiamento faceva parte di lei fin da quando era una bambina.

Suo padre l'aveva sgridata più volte per il modo in cui si rivolgeva alle persone che la approcciavano, ma lei non era mai riuscita a cambiare, neanche di una virgola.

E quello le faceva male. La convinzione che quel lato del suo carattere potesse non venire accettato dagli altri era qualcosa che la terrorizzava.

Così, quando Akihiko le disse che amava il suo sguardo ostile, Mitsuru si sentì, per la prima volta, accettata.

 

 

6. Papavero – Consolazione

 

Mitsuru sapeva di non avere il diritto di essere felice.

Doveva solo portare avanti il suo compito: sconfiggere le Shadow, nient’altro.

Non aveva avuto tempo di divertirsi.

Eppure, se chiudeva gli occhi, anche lei riusciva a ricordare dei momenti in cui, seppur inconsciamente, era stata felice.

E tutti avevano un solo perno centrale: Akihiko.

Ogni volta che Mitsuru stava con lui, non sapeva cosa le prendesse: era come se la sua presenza riuscisse a cancellare il ruolo loro assegnato; come se solo un suo sorriso fosse in grado di farle  sperimentare cosa fosse la felicità.

E questo bastava a consolarla.

 

 

7. Petunia – Difficoltà

 

Da quando aveva iniziato le sue ricerche sul Tartarus, Mitsuru si era ritrovata più volte in difficoltà anche se, ovviamente, il suo orgoglio era troppo grande per farglielo ammettere.

Ogni volta che qualcosa non andava, infatti, la ragazza era sempre riuscita a nasconderlo, rimanendo così il perno centrale del suo gruppo, la guida che tutti i suoi compagni più giovani potevano seguire.

Quella era la verità che aveva raggiunto: lei non poteva permettersi di essere in difficoltà.

Eppure, quando Akihiko le disse che era lì per aiutarla, per la prima volta, Mitsuru non riuscì a fingere che tutto andasse bene.

 

 

8. Sambuco – Guarigione

 

«Come va la ferita?»

Quando Akihiko le rivolse quelle parole, Mitsuru alzò lo sguardo.

«Bene.»

Lei tentò di mettersi a sedere, ma il ragazzo le mise una mano sulla spalla e la spinse nuovamente sul letto.

«Akihiko.» iniziò Mitsuru, la rabbia che già si faceva strada dentro di lei.

Non aveva tempo da perdere. Doveva tornare subito al lavoro, altrimenti ci sarebbero state diverse complicazioni.

«Io resto qui con te.» la interruppe lui, il tono più deciso del solito.

E, nonostante la ragazza avrebbe voluto ribattere nuovamente, l’idea di stare da sola con lui era troppo allettante per poter rifiutare.

 

 

9. Cipresso - Lutto

 

Mitsuru non era mai stato il tipo da cercare consolazioni.

Fin da bambina, la ragazza aveva da sempre affrontato i suoi problemi da sola e, anche nei momenti più difficili, si era chiusa nella sua stanza e aveva nascosto al mondo ciò che provava.

Per questo, la ragazza non riusciva a capire cosa passasse per la testa ad Akihiko in quel momento.

Suo padre era morto. Quella era una verità che lei doveva accettare, da sola, come aveva sempre fatto.

Eppure, quando Akihiko la strinse a sé, sussurrandole in un'orecchio che sarebbe restato con lei, Mitsuru non riuscì a rifiutare.

 

 

10. Salice piangente – Lacrime

 

Mitsuru non aveva mai visto Akihiko piangere.

Il ragazzo si era sempre mostrato forte di fronte a lei e ai loro compagni di squadra, lasciando da parte ogni singolo accenno di debolezza che potesse compromettere il suo ruolo.

Ma, in quel momento, le cose erano diverse.

Nonostante Akihiko stesse cercando di nasconderle le lacrime avevano iniziato a rigargli le guance, mentre i suoi occhi osservavano il vuoto.

Mitsuru sapeva cosa stava provando.

Entrambi stavano soffrendo. Dopotutto, Shinji era il migliore amico di entrambi.

Per questo, senza dire niente, la ragazza abbracciò il ragazzo, lasciando che lui singhiozzasse sulla sua spalla.

 

 

11. Non ti scordar di me – Vero amore

 

Il vero amore non esisteva.

Mitsuru aveva sempre creduto che tutte le storie sul trovare la propria anima gemella e vivere il resto della sua vita con lei non fossero altro che delle fiabe; delle inutili, frivole fiabe.

Nella crudele vita reale, un qualcosa di così bello non poteva esistere.

Per questo, ogni volta che sentiva le ragazze della sua età parlare di cose del genere, Mitsuru non poteva far altro che alzare gli occhi al cielo.

Quando però le sue labbra sfiorarono quelle di Akihiko per la prima volta, la ragazza capì di avere, fino a quel momento, sbagliato.

 

 

12. Ibisco – Bellezza

 

Mitsuru si era da sempre considerata una bella ragazza.

E, nonostante le altre persone odiassero quasi questo suo lato, lei non ci dava peso, anzi, continuava a mostrarsi sicura di sé.

Questo aveva portato però a delle situazioni che la ragazza non riusciva più a sopportare.

Le ragazze avevano iniziato a odiarla, arrivando a evitarla pur di non stare insieme a lei.

I ragazzi, invece, cercavano in tutti i modi di conquistarla, nonostante non fossero realmente innamorati di lei.

Così, quando Akihiko le disse che lui l’amava indipendentemente dalla sua bellezza, Mitsuru si sentì la ragazza più felice del mondo.

 

 

13. Gladiolo – Infatuazione

 

Mitsuru non era mai stata il tipo da prendersi delle cotte.

La ragazza era sempre stata convinta che l'amore era un qualcosa che non aveva senso di esistere nella sua vita, figuriamoci un'infatuazione! Quelle sì che le aveva da sempre considerate inutili.

Anzi, non solo, ma anche terribilmente fastidiose.

Quando vedeva le ragazze della sua età arrossire o ridacchiare in quel modo assurdo, Mitsuru si vergognava per loro.

Per questo, lei era sicura che niente l'avrebbe ridotta in quello stato.

Ma, quando Akihiko le sorrise, la ragazza non fu capace di fermare il rossore che si diffuse sulle sue guance.

 

 

14. Campanula – Perseveranza

 

Nonostante Mitsuru avesse tentato più volte di reprimere i suoi sentimenti per Akihiko, il suo stato d'animo non sembrava volerla lasciare in pace.

La ragazza non sapeva come fosse possibile, ma ogni volta che credeva di aver finalmente messo un freno a quelle emozioni che lei considerava frivole e senza senso, bastava uno sguardo del diretto interessato ed ecco che quei sentimenti riprendevano ad ardere in lei, ancora più forti di prima.

E quello per lei era assolutamente inaccettabile.

Non poteva cedere alla loro perseveranza, per nessun motivo.

Ma, quando Akihiko la baciò, la ragazza non fece niente per allontanarlo.

 

 

15. Asfodelo – Rimpianto

 

Se c'era una cosa che suo padre le aveva insegnato, era che, nella vita, era meglio non avere alcun rimpianto.

Dopotutto, con tutti i rischi che correva ogni notte, nel Tartarus, era meglio fare subito ciò che si voleva, senza rischiare di non poterlo fare in un secondo momento.

Ma, nonostante ciò, c'era qualcosa che la ragazza aveva rimandato per tutto quel tempo.

Qualcosa che lei aveva desiderato da tanto e che, adesso che dovevano combattere Nyx, avrebbe davvero rischiato di non ottenere più.

Per questo, quando Akihiko andò a chiamarla, come faceva ogni volta, Mitsuru non esitò a baciarlo.

Titolo: The red thread of fate (#Fever)
Fandom: Persona 4
Personaggi: Kanji Tatsumi, Naoto Shirogane
Note: La storia fa parte di una raccolta indipendente in cui il filo rosso del destino può essere visto solo se si hanno i sensi particolarmente annebbiati (in questo caso, dalla febbre alta)
Missione: M2 (Mitologia cinese – filo rosso del destino)
Numero di parole: 519
 
Il dolore alla testa la stava uccidendo.
Questa era l'unica cosa che Naoto riusciva a pensare mentre, dolorante, si trovava distesa sul suo letto, rannicchiata sotto le coperte.
La detective non ricordava nemmeno come ci fosse finita lì, a dire la verità.
L'ultima cosa che riusciva a ricordare era che, poche ore prima, si trovava a scuola, a sedere al suo banco.
Ad un certo punto era stata chiamata alla lavagna, si era alzata in piedi e...
...E tutto era diventato buio.
«Naoto? Sei sveglia?»
Ogni parola che le era stata rivolta era come una lama che affondava nel suo cranio, diffondendo una fortissima fitta di dolore nella sua testa.
La ragazza mugolò qualcosa, rannicchiandosi maggiormente nel letto.
Non voleva parlare o, meglio, non riusciva neanche a farlo.
La coperta in cui era rannicchiata fu sollevata leggermente, e fu in quel momento che qualcuno entrò nel suo campo visivo.
Kanji Tatsumi era lì, davanti ai suoi occhi.
Il ragazzo la stava guardando con aria preoccupata e nella mano destra teneva un bicchiere di vetro, con dentro uno strano liquido.
Ma non era questo ciò che aveva attirato l'attenzione di Naoto.
Il suo corpo.
Il suo corpo era completamente avvolto da uno strano, sottilissimo, filo rosso.
«Come ti senti?» le chiese, sedendosi accanto a lei sul letto.
La detective si mise a sedere, ignorando l'enorme fitta che la testa le lanciò non appena questa lasciò il comodo cuscino.
Qualcosa non andava.
Da dove veniva quel filo? Come era finito intorno al corpo del ragazzo? Perché lui non sembrava neanche farci caso?
«Naoto...?»
Naoto si riscosse leggermente.
«S-Sto bene.» rispose, cercando di rassicurarlo e pentendosi amaramente di aver parlato neanche un millisecondo dopo, quando la sua gola andò letteralmente in fiamme.
L'espressione che si dipinse sul volto – anche esso completamente avvolto dallo strano filo – del ragazzo esprimeva perfettamente quanto lui non stesse credendo a quella risposta.
«Ti ho portato la medicina.– le disse, per poi tenderle il bicchiere di vetro –Bevila, così ti sentirai meglio.»
La detective piegò la testa verso il basso – e quanto le fece male quell'azione! – e guardò la mano di Kanji.
E fu in quel momento che vide che, lo strano filo, che circondava completamente il corpo del ragazzo, era arrotolato soprattutto intorno al suo dito dove si trovava anche uno strano fiocco.
Senza neanche pensarci, la ragazza prese il bicchiere e lo posò sul comodino, per poi afferrare la mano di Kanji e iniziare a studiarla con attenzione, cercando di capire da dove si originasse quel filo.
«Ehm... Naoto? C-che stai facendo?»
La voce con cui il ragazzo le pose quella domanda era chiaramente dominata dall'imbarazzo più totale.
Ma Naoto lo ignorò.
Era troppo concentrata per ascoltare cosa aveva da dirle.
Non era meglio se provava a scioglierlo? O almeno ad allentarne un po' la presa?
Con quel pensiero in testa, la detective portò le sue mani al fiocco del dito del ragazzo, pronta a scioglierlo quando notò che, quello strano filo, non si trovava solo su di lui.
Infatti, proprio lì, intorno al suo anulare, c'era legato lo stesso identico filo.
 
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
MISSIONE M12 (Zodiaco)
NOTE IMPORTANTI: Ogni drabble è legata ad una particolare caratteristica/sarà ispirata al nome di uno dei segni dello zodiaco, così come sarà indicato nel titolo di ognuna.

FANDOM: Persona 3, Nier Automata, Persona 4
PERSONAGGI/COPPIE: Mitsuru/Akihiko, 2B/9S, Yu/Yosuke
TIPOLOGIA: drabble da 100 parole



#1. Dominance [Toro]
Mitsuru non sapeva neanche cosa l'avesse portata a innamorarsi di un tipo come Akihiko.
Anzi, ogni volta che cercava di trovare una logica dietro a ciò, la ragazza si ritrovava a mani vuote.
Dopotutto, lui era completamente l'opposto del suo tipo ideale.
Lei aveva sempre sognato un ragazzo che le obbedisse e che seguisse le sue regole, qualsiasi esse fossero.
Akihiko invece non ascoltava minimamente i suoi comandi, agendo di testa sua.
Eppure, ogni volta che il ragazzo faceva qualcosa che andava contro ogni suo ordine, invece di sentire la voglia di sgridarlo, Mitsuru non poteva che trovarlo terribilmente affascinante.
 


#2. Tenacity [Scorpione]
In tutta la sua vita, Akihiko non aveva mai conosciuto qualcuno più nobile e tenace di Mitsuru.
Nonostante il ragazzo avesse visto anche i lati più oscuri e deboli di lei, infatti, ogni volta che pensava che la ragazza si fosse ormai arresa, lei si rialzava in piedi, puntando il suo fioretto contro il nemico.
E, allo stesso tempo, riusciva a far alzare anche tutti i suoi compagni che, sotto la sua guida, raggiungevano la vittoria.
Per questo, nei momenti più bui, a lui bastava un suo solo sguardo per trovare la forza di tornare a combattere al suo fianco.


#3. Aquarium [Acquario]
2B non era mai stata ad un acquario.
A dire la verità, non capiva neanche cosa ci potesse essere di divertente nel visitarne uno.
Perché mai doveva divertirsi a osservare delle specie marine, di cui non le importava neanche l'esistenza, nuotare oltre un vetro?
Non sarebbe stato molto più comodo andare direttamente a vederle di persona, nel loro ambiente naturale?
Gli umani erano veramente strani per avere dei passatempi del genere, fin troppo.
Ma, quando 9S le propose di visitarne uno insieme, quando la battaglia fosse finita e l'umanità fosse tornata sulla Terra, 2B non riuscì a dirgli di no.


#4. Soulmates [Gemelli]
"Anime gemelle."
Nonostante 2B sapesse benissimo cosa quell'espressione significasse, non poteva che provare confusione ogni volta che ci ripensava.
Come poteva esistere un qualcosa che legava così strettamente due persone che, idealmente, potevano anche non incontrarsi mai nella loro vita?
Non aveva senso.
Se la definizione che aveva di amore era corretta, due persone dovevano interagire per innamorarsi; dovevano avere ricordi insieme; dovevano ridere, scherzare, parlare.
Non potevano essere semplicemente "legate dal destino".
Ma, ogni volta che il suo cammino si incrociava con quello di 9S, l’androide non poteva far a meno di pensare che loro ne fossero l’esempio perfetto.


#5. Kiss [Scorpione (schiettezza)]
«Yosuke.»
«Sì, partner?»
«Baciami.»
Quando Yu gli disse quelle parole, a Yosuke per poco non andò di traverso il drink che stava bevendo.
Si voltò verso il suo amico, completamente sotto shock.
«Yu ma cosa stai dicend-»
«Hai sentito benissimo.»
Il ragazzo poteva sentire le sue guance avvampare.
Come poteva uscirsene in quel modo?
«Senti se è uno scherzo non è divertent-»
«Yosuke, zitto e baciami.»
«Partner, io non capisc-»
Qualsiasi cosa Yosuke volesse dire, sparì immediatamente quando le labbra di Yu si posarono sulle sue.
Ma, nonostante la sua mente gli urlasse di allontanarsi, il ragazzo ricambiò il bacio.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
MISSIONE M12 (Zodiaco)
NOTE IMPORTANTI: Ogni drabble ha come protagonista il significato di un fiore particolare che è legato ad un segno dello zodiaco. Di seguito inserisco i link di dove ho trovato informazioni sul significato dei fiori e su quali fiori fossero legati ad un particolare segno. Ho anche collegato altri fiori sfruttando il fatto che il significato del fiore andasse comunque a coprire una particolare caratteristica del segno.
https://www.donnamoderna.com/lifestyle/fiori-segno-zodiacale-fiore-oroscopo
https://www.vanityfair.it/lifestyle/tempo-libero/2018/04/04/fiori-segno-zodiacale-zodiaco
https://www.chedonna.it/2018/04/08/un-fiore-per-ogni-segno-zodiacale/
 
https://www.interflora.it/StaticPage/Content/Linguaggio
https://latorredicarta.forumcommunity.net/?t=58953874#entry417257484
 
FANDOM: Persona 3
PERSONAGGI/COPPIE: Mitsuru/Akihiko
TIPOLOGIA: drabble da 100 parole


#1. Caprifoglio (fascino) [Ariete]
Akihiko aveva sempre pensato che Mitsuru fosse una delle ragazze più belle che lui avesse mai visto in tutta la sua vita.
Non c'era niente in lei che fosse minimamente sgraziato: tutto era sempre perfettamente al suo posto, dalla testa ai piedi.
Non importava neanche cosa la ragazza indossasse a dire la verità.
Qualsiasi cosa mettesse lui la trovava sempre terribilmente incantevole e affascinante, anche se addosso aveva il più brutto abito presente sulla faccia della terra.
Per questo, ogni volta che ne aveva l'occasione, Akihiko non poteva far altro che avvicinarsi alla ragazza e sussurrarle all'orecchio quanto fosse bella.
 

#2. Camelia (dualismo forza e fragilità) [Acquario]
Akihiko aveva visto più volte Mitsuru perdere il controllo.
Nonostante la ragazza facesse sempre di tutto per mostrarsi forte davanti agli altri, infatti, lei per prima provava terrore per quello che li attendeva.
E questo lui lo sapeva. Lo sapeva benissimo.
L'aveva trovata spesso chiusa nella sua stanza, al buio, che tremava dalla paura.
E, ogni volta, l'aveva abbracciata, dicendole che tutto sarebbe andato bene; era stato lì, fino a quando quella crisi non passava.
E, nonostante gli facesse male vederla in quelle condizioni, Akihiko avrebbe fatto sempre di tutto per essere al suo fianco in quei momenti di debolezza.
 

#3. Mimosa (forza e femminilità) [Gemelli]
Se c'era una cosa che Akihiko adorava di Mitsuru, era la sua incredibile forza.
Dalla prima volta che avevano affrontato le Shadow, il ragazzo era rimasto terribilmente affascinato dalla maestria con cui lei evocava il suo Persona e con cui riusciva a sconfiggere anche dieci nemici insieme.
Così, quando le era stato ordinato di fare da semplice supporto, lui era stato il primo a protestare.
Odiava non poter più lottare al suo fianco e ammirarla combattere.
Per questo, quando Fuuka prese il suo posto, facendo tornare quella bellissima ragazza sul campo di battaglia, Akihiko non poté che sentirsi terribilmente felice.


#4. Rododendro (tentazione) [Scorpione]
Nonostante Akihiko avesse già visto Mitsuru ballare, non poteva che rimanere a bocca aperta in quel momento.
Ciò che attirava la sua attenzione non erano solo i movimenti dei suoi fianchi o le sue bellissime e inebrianti espressioni facciali, ma il modo in cui era vestita o, meglio, "svestita".
Lo strano body che stava indossando metteva bene in mostra le sue perfette forme, così come il suo bellissimo seno.
E, mentre lei gli faceva cenno di raggiungerla sulla pista da ballo, Akihiko dovette resistere alla tentazione di trascinarla via da lì e farla ballare solo per lui, nella sua stanza.
 

#5. Ninfea (purezza di sentimenti) [Pesci]
Mitsuru non era mai stata un tipo da relazioni amorose.
Fin da quando era piccola, aveva sempre lasciato da parte quell'aspetto della sua vita, seguendo solo ciò che suo padre le aveva sempre detto di fare per il Kirijo Group.
Non aveva tempo per una cosa così futile come l'amore.
Non aveva minimamente bisogno di un sentimento simile, che l'avrebbe solo rallentata a raggiungere il suo obiettivo.
Quando però Akihiko le afferrò le mani, chiedendogli di mettersi con lui, la ragazza non riuscì a non dare libero sfogo ai suoi sentimenti, mentre dalle sue labbra usciva solo un flebile "sì".
 

#6. Fresia (mistero) [Toro]
Per Akihiko, Mitsuru era un vero e proprio mistero.
Infatti, nonostante il ragazzo facesse del suo meglio per conquistarla, utilizzando tutte le conoscenze acquisite dalle riviste che aveva comprato online, la ragazza non sembrava fare caso a lui.
Le aveva tentate tutte: le aveva fatto regali, l’aveva fatta ridere, era stato al suo fianco nel momento del bisogno.
Aveva provato tutto quello che c'era scritto su quei manuali, senza successo.
Ma, quando Mitsuru gli sorrise, dicendogli che adorava i momenti in cui lui era completamente se stesso, Akihiko pensò che quei pezzi di carta potevano diventare dell'utilissima legna da ardere.
 

#7. Narciso (vanità) [Ariete]
Mitsuru sapeva quanto la sua bellezza causasse un forte sentimento di desiderio nei ragazzi che la osservavano e, a dire la verità, ciò non le dispiaceva affatto.
Anche se non lo dava a vedere, infatti, alla ragazza piaceva sentirsi adorata dalla gente, così come amava sentirsi lodare da chi le parlava.
Per questo, non capiva perché Akihiko non facesse lo stesso.
Non che questo le importasse poi più di tanto: in fondo aveva già tantissimi ammiratori.
Ma quando lui le confessò che la trovava bellissima, Mitsuru si sentì molto più felice di tutte le altre volte in cui gliel’avevano detto.
 

#8. Rosa rosa (dolcezza nascosta) [Toro]
Akihiko sapeva che Mitsuru non era per niente un tipo facile.
Si era ritrovato più volte a litigare con lei, soprattutto per la sua testardaggine.
Ma, oltre a quello, Akihiko si era accorto di ben altro.
Se qualcuno gli avesse chiesto di descrivere la ragazza con una parola sola, infatti, lui avrebbe utilizzato "rosa".
Mitsuru era così.
Era come una bellissima rosa, che si difendeva utilizzando tante temibili spine.
Per questo, ogni volta che lei gli mostrava uno dei suoi lati più dolci, il ragazzo non poteva che sentirsi fortunato di essere l'unico con cui lei ritirava le sue difese.
 

#9. Rosa gialla (gelosia) [Toro]
Anche se odiava ammetterlo, Mitsuru provava spesso gelosia.
Ogni volta che vedeva Akihiko parlare con una ragazza a scuola o al dormitorio, una sensazione pungente iniziava a propagarsi nel suo petto, portandola quasi alla pazzia.
Sapeva che era sbagliato quel suo sentimento.
Lei e Akihiko non stavano insieme e, anche se lei avrebbe voluto, lui non era di sua proprietà.
Sapeva che non aveva alcun diritto di scegliere con chi Akihiko potesse parlare o meno.
Ma, nonostante questo, Mitsuru non poteva trattenersi dal portare via il ragazzo, lanciando uno sguardo più che esplicativo a chiunque fosse la malcapitata di turno.
 

#10. Ipomea (Premura) [Vergine]
«M-Mitsuru?»
Quando cercò di pronunciare quel nome, la gola di Akihiko andò letteralmente a fuoco.
«Sì, Akihiko. Sono io.» rispose lei, posando una mano sulla sua.
Il ragazzo tentò di mettere a fuoco la sua figura, non riuscendoci.
«Cosa è successo...?» domandò.
«Hai la febbre alta. Dormi, io resto qui con te.»
Il ragazzo avrebbe voluto ribattere.
Sapeva che lei aveva ben altre cose a cui pensare.
Lui se la sarebbe cavata da solo, senza disturbarla ulteriormente.
Ma, quando Mitsuru gli posò un bacio sulla fronte, ripetendogli che lei si sarebbe presa cura di lui, il ragazzo preferì non ribattere.
 

#11. Crisantemo (vita) [Scorpione]
Nonostante Akihiko fosse praticamente, costretto a lottare contro mostri molto più forti di lui, non si era mai sentito così tanto vivo in vita sua.
Da quando aveva iniziato a combattere tutta la sua esistenza aveva finalmente acquisito un senso.
Per questo, quando oramai tutto stava per concludersi, Akihiko aveva avuto paura.
Paura di tornare a quei giorni monotoni del passato.
Paura di tornare a non essere nessuno.
Ma, quando il ragazzo baciò Mitsuru, capì che, in realtà, il motivo per cui si sentiva così tanto vivo non erano le Shadow o la Dark Hour; ma solo ed esclusivamente lei.


#12. Giacinto (divertimento) [Bilancia]
Akihiko sapeva che Mitsuru era particolarmente permalosa e, a dire la verità, quella era una delle caratteristiche che più lo intrigavano del suo carattere.
Non sapeva perché, ma trovava a dir poco eccitante il suo comportamento.
Adorava farla arrabbiare, vederla mentre faceva di tutto per mostrarsi calma e composta come sempre, come se niente fosse successo.
E, soprattutto, adorava indovinare il modo in cui la ragazza si sarebbe vendicata.
Per questo, ogni volta che poteva, Akihiko la punzecchiava, e, mentre aspettava una reazione, sperava con tutto se stesso che lei non si rendesse conto di quanto ciò lo facesse divertire.

#13. Gelsomino rosso (desiderio) [Bilancia]
Ogni volta che Mitsuru si trovava da sola con Akihiko, doveva realmente frenare se stessa per resistere al desiderio di stare il più vicino possibile al ragazzo.
Non sapeva neanche a lei cosa le prendesse.
Ogni volta che lui si avvicinava, era come se lei perdesse la sua compostezza e tranquillità e i suoi istinti più nascosti venissero a galla.
Doveva assolutamente darsi un contegno.
Se non lo avesse fatto, la situazione sarebbe completamente degenerata.
Ma, quando Akihiko la bloccò contro lo stipite della porta della sua stanza, sussurrandole che la desiderava, Mitsuru decise che non aveva più senso trattenersi.

#14. Gelsomino bianco (amabilità) [Bilancia]
Mitsuru sapeva fin troppo bene che il suo carattere non era per niente carino nei confronti degli altri.
Questo fatto le era stato fatto notare più volte in passato, soprattutto quando, già da bambina, trattava tutti coloro che aveva intorno con profondo distacco.
Non che a lei interessasse poi più di tanto cosa pensassero gli altri, a dire la verità.
Anzi, aveva sempre agito ignorando ciò che le persone potevano pensare di lei, continuando dritto per la sua strada.
Ma, quando Akihiko le disse che lui la trovava "amabile", la ragazza non poté far a meno di sentirsi terribilmente felice.


#15. Stella alpina (caparbietà) [Acquario]
Akihiko sapeva fin troppo bene che Mitsuru otteneva sempre quello che voleva.
Niente riusciva mai a bloccarle la strada verso il suo obiettivo, impedendole di raggiungerlo.
Ma questa volta non sarebbe successo.
«Mitsuru, non possiamo qui.»
Akihiko afferrò le spalle della ragazza, allontanandola leggermente da lui.
Si trovavano nella stanza del concilio studentesco.
Qualsiasi cosa avesse in mente la ragazza, quello non era sicuramente il luogo adatto.
Mitsuru lo ignorò e posò nuovamente le sue labbra su quelle di lui.
E mentre il ragazzo si sedeva sulla cattedra, pensò che forse poteva lasciarle avere ciò che voleva per un'ultima volta.
#16. Margherita (semplicità) [Ariete]
Mitsuru si era trovata più volte in difficoltà con i sentimenti che provava nei confronti di Akihiko.
Ogni volta che cercava un modo per affrontarli, infatti, si ritrovava sempre in un vicolo cieco, senza assoluta via di scampo.
Ciò era inspiegabile.
Era come se tutta la sicurezza che cercava di acquisire prima di parlargli scoppiasse come una semplice e debole bolla di sapone quando lui le appariva davanti.
Per questo, quando dalle sue labbra uscì solo un fievole "Mi piaci" e il ragazzo rispose che anche lui provava lo stesso, Mitsuru rimase stupita di quanto fosse, in realtà, stato semplice.
 

#17. Girasole (bisogno di una guida) [Pesci]
Se c'era una cosa di cui Akihiko era sicuramente certo era che Mitsuru era una leader perfetta e lui non aveva mai vacillato sotto il suo comando.
Niente poteva cambiare ciò.
Lui l'avrebbe seguita, sempre.
Poi, era successo l'inaspettato.
Dopo la morte di suo padre, Mitsuru era andata nel panico, perdendo qualsiasi capacità di ricoprire il suo solito ruolo.
Di fronte a ciò, anche Akihiko si era sentito completamente perso.
Ma, quando gli aveva chiesto aiuto, il ragazzo aveva deciso che, per una volta, poteva essere lui a tenderle la mano e a mostrarle la strada lei aveva, ormai, perduto.

#18. Giglio (regalità) [Leone]
Nonostante Akihiko fosse a conoscenza del fatto di piacere a molte studentesse della sua scuola, il ragazzo aveva occhi solo per Mitsuru.
E come poteva essere diversamente?
Nessuna di loro sarebbe stata capace di sconfiggere plotoni di Shadow.
Nessuna di loro sarebbe riuscita a tenere sotto controllo l'intera squadra, stando attenta che nessuno riportasse ferite.
Nessuna di loro era in grado di organizzare piani dettagliati e complessi per la vittoria.
Semplicemente, nessuna di loro era come lei.
Per questo, se qualcuno gli avesse chiesto cosa fosse per lui Mitsuru, Akihiko non avrebbe minimamente esitato a rispondere con "la mia regina".

#19. Magnolia (quiete) [Cancro]
Anche se tanti potevano pensare il contrario, Akihiko amava il silenzio che riempiva le conversazioni tra lui e Mitsuru.
Poteva sembrare strano (lo era a dire la verità), ma a lui non serviva che lei gli dicesse niente.
Loro si capivano.
Bastava uno sguardo, un tocco, un sorriso e tutto ciò che lui pensava veniva trasmesso a lei, e viceversa.
Era come se i loro sentimenti, insieme, formassero un perfetto equilibrio.
Per questo, ogni volta che ne aveva occasione, Akihiko si sedeva accanto a lei, lasciando che i suoi sentimenti le arrivassero e i suoi lo raggiungessero, in completa quiete.
#20. Geranio (amicizia) [Acquario] I sentimenti che Akihiko provava per Mitsuru erano un qualcosa che neanche il ragazzo capiva fino in fondo.
Lui e Mitsuru erano amici.
La loro amicizia era una di quelle che moltissime persone invidiavano, così come gli avevano fatto più volte presente le persone che avevano intorno.
In tanti avrebbero voluto un rapporto del genere, basato sulla fiducia reciproca e sulla convinzione di poter completamente contare l'uno sull'altra.
Eppure, ad Akihiko quello non bastava, anzi, non era mai bastato: in fondo al suo cuore, lui non poteva che desiderare che, un giorno, sarebbe stato più di un amico per lei.
#21. Glicine (affetto profondo) [Pesci]
L'amore che Mitsuru provava per Akihiko non era per niente un qualcosa di frivolo e leggero.
Fin dal momento in cui lei si era resa conto di essere innamorata di lui, la ragazza aveva capito immediatamente che quella non era una semplice "sbandata", una cotta che, col tempo, sarebbe passata.
Aveva provato a convincersene, sul serio.
Sapeva che quel sentimento sarebbe stato d'intralcio per la missione che li attendeva e li avrebbe potenzialmente messi in pericolo.
Eppure, più il tempo passava e più quel sentimento si acuiva, divenendo praticamente impossibile da eliminare, mentre, ogni giorno, si faceva sempre più profondo.

#22. Garofano rosso (passione) [Sagittario]
Quella Shadow non sarebbe stata un boss facile.
Il ragazzo si sarebbe aspettato qualunque cosa...tranne quella.
Mitsuru era distesa sul letto di fronte a lui, con solo un asciugamano addosso a coprirle il corpo completamente bagnato.
Il suo volto era arrossato e le sue labbra continuavano a sussurrare il suo nome, invitandolo ad avvicinarsi.
Ma, la cosa che gli aveva fatto più paura di quella battaglia, era la consapevolezza che, se Fuuka non li avesse contattati, facendo tornare in sé la ragazza, lui avrebbe davvero rischiato di perdere il controllo e lasciarsi andare completamente alla passione che provava per lei.
#23. Mughetto (Equilibrio) [Acquario]
Nel corso del loro rapporto, Akihiko si era chiesto cosa ci trovasse Mitsuru in uno come lui.
Loro due erano opposti, con niente che li accumunasse.
Lei era intelligente, ricca, con un futuro certo.
Lui era un ragazzo semplice, incerto anche su cosa fare dopo il liceo.
Visti da fuori, chiunque si sarebbe chiesto come poteva una coppia del genere funzionare.
Eppure era come se trovassero una perfetta stabilità.
Ed era quello che Akihiko sapeva che Mitsuru vedeva in lui: la sua metà perfetta, capace di completarla e farle raggiungere un equilibrio che, da sola, non avrebbe mai neanche sfiorato.
#24. Echinacea (forza) [Acquario]
Mitsuru era più forte di lui.
Non sapeva neanche lui come fosse possibile ma, nonostante il durissimo allenamento a cui si sottoponeva ogni giorno, Akihiko si ritrovava spesso K.O., come se la ragazza fosse capace di leggere attentamente ogni sua mossa.
E questo non poteva sopportarlo.
Era lui che aveva promesso di proteggere lei, non il contrario.
Era lui che doveva vincere quelle lotte, non il viceversa.
Ma, quando ritrovava a terra, con Mitsuru che gli lanciava un sorriso vittorioso, il ragazzo non poteva che pensare che, vista da quell'angolazione, lei fosse la ragazza più bella che avesse mai visto.
#25. Garofano bianco (ammirazione) [Capricorno]
Mitsuru provava una fortissima ammirazione nei confronti di Akihiko.
Non passava giorno, ora, minuto, in cui la ragazza non rimanesse sempre più affascinata da lui, iniziando seriamente a far dipendere le sue scelte più importanti in base alle sue opinioni.
Ma, in fondo, come si poteva non ammirarlo?
Quando lo aveva conosciuto, Akihiko non aveva niente.
Aveva perso tutto a causa di quel potere, di quella maledizione che li aveva accumunati.
Eppure, nonostante questo, era riuscito a rialzarsi e a battersi.
E, per Mitsuru, questa era la cosa che rendeva quel ragazzo colui che lei ammirava più di chiunque altro.
#26. Gelsomino giallo (eleganza) [Bilancia]
Akihiko aveva conosciuto poche persone che potessero competere con Mitsuru sul campo dell'eleganza.
Ogni volta che la ragazza si trovava nei paraggi, lui veniva attirato verso di lei, come un insetto affascinato da una fonte di luce.
Qualsiasi movimento compiesse, qualsiasi parola uscisse dalle sue labbra, qualsiasi espressione il suo volto assumesse; era così perfetta che Akihiko era arrivato a pensare che la ragazza fosse una divinità, mandata sulla terra per farlo impazzire.
Ma quello in realtà non gli importava.
Se impazzire era il prezzo per poter osservare tutta la sua eleganza da vicino, il ragazzo era pronto a pagarlo.
#27. Fiore di loto (evoluzione) [Sagittario]
Anche se a prima vista poteva non sembrare, Mitsuru sapeva che il suo rapporto con Akihiko si era evoluto.
Quella che un tempo era semplicemente una collaborazione, nata dallo spirito di sopravvivenza nei confronti di quella complicata missione che li accomunava, era adesso diventata una vera e propria amicizia.
La ragazza sapeva di poter contare su di lui per qualsiasi cosa, anche per fatti che non c'entravano nulla con il loro scopo.
Ma, nonostante quello fosse il rapporto più bello che avesse mai avuto, Mitsuru sperava che questo evolvesse ulteriormente e che, un giorno, diventasse più di una semplice amicizia.
#28. Lauro (trionfo) [Leone]
Mitsuru era abituata a vincere.
Non c'era mai stata una volta in tutta la sua vita in cui una sua battaglia fosse finita in disfatta o senza che lei ne uscisse trionfante.
Per questo, la ragazza iniziava quasi a esserne stufa.
Voleva un avversario che le tenesse testa.
Qualcuno che riuscisse a leggere ogni sua mossa e la mettesse alle strette.
Qualcuno che fosse in grado di batterla, se solo si fosse impegnato.
Per questo, quando la ragazza riuscì a sconfiggere Akihiko per la prima volta da quando lo conosceva, si sentì trionfante come non si era mai sentita prima.
#29. Ortensia (freddezza) [Vergine]
«Sei sicura della tua scelta?»
Mitsuru non si voltò neanche a osservare il ragazzo che, alle sue spalle, le aveva rivolto quella domanda.
«Sì, sono sempre sicura delle mie scelte.»
Akihiko non era convinto, per niente.
Mitsuru poteva capirlo. Non gli serviva vederlo per saperlo.
Lei lo conosceva meglio di chiunque altro.
«Questa volta non ti seguirò Mitsuru. Lo sai, vero?»
Il tono con cui aveva pronunciato quello parole era freddo, distaccato, come se lui non la riconoscesse più.
Ma, nonostante la fitta di dolore che sentiva propagarsi dal suo petto, la ragazza annuì e Akihiko uscì dalla sua stanza.

#30. Fiordaliso (felicità) [Gemelli]
La felicità era un traguardo sempre più lontano.
Nonostante avesse la consapevolezza di ciò fin dall'inizio, Mitsuru non riusciva davvero ad accettarlo.
Dopotutto, per quale motivo stavano combattendo?
Sarebbero morti comunque, sia se avessero provato a sconfiggere Nyx, sia se si fossero arresi, vivendo gli ultimi giorni di vita in tranquillità.
Ma di fronte alla proposta di Ryoji, lei non aveva vacillato.
Perché la ragazza sapeva che dimenticare avrebbe comportato anche non ricordarsi più il tempo passato con Akihiko.
E quelli Mitsuru li aveva da sempre considerati i momenti più felici che avrebbe potuto ottenere in tutta la sua vita.
#31. Lavanda (espansività e diffidenza) [Gemelli]
Akihiko non era mai stato un tipo espansivo.
Fin da piccolo, il ragazzo aveva avuto la tendenza a chiudersi in se stesso, portando così anche gli altri bambini ad allontanarsi da lui.
Ma, anche se non capiva perché nessuno accettasse il suo carattere diffidente, Akihiko aveva oramai accettato questo fatto, continuando ad andare avanti nella sua vita come se niente fosse.
Dopotutto, non aveva senso insistere su un qualcosa che gli altri non comprendevano.
Così, quando Mitsuru gli disse che a lei quel lato del suo carattere piaceva, il ragazzo si sentì accettato per la prima volta in vita sua.
#32. Tulipano giallo (amore disperato) [Pesci]
Mitsuru amava Akihiko.
Neanche lei sapeva da dove nascesse quella passione che la invadeva ogni volta che lui era nei paraggi.
L'unica cosa di cui era certa era che non poteva andare avanti a lungo.
Sapeva che era sbagliato, che avrebbe dovuto rinchiudere quel sentimento.
Ma, la sera della battaglia finale, di fronte alla possibilità di non sopravvivere, la ragazza capì che non aveva più senso trattenersi.
Per questo, appena ne ebbe l'occasione, afferrò il ragazzo per il colletto e posò le sue labbra su quelle di lui, sigillando il suo amore in quel breve, seppur disperato e inteso bacio.
 

#33. Peonia (imbarazzo/paure nascoste) [Pesci]
Mitsuru aprì silenziosamente la porta della camera da letto di Akihiko, entrando al suo interno.
In realtà, si sentiva anche un po' in imbarazzo per quello che stava per fare.
Erano anni che non faceva incubi ed era passato altrettanto tempo dall'ultima volta che si era infilata nel letto del ragazzo, cercando conforto.
La ragazza si fermò.
Forse non doveva farlo.
Sarebbe dovuta tornare in camera sua e non disturbarlo.
Ma, quando si voltò, sentì il ragazzo afferrarle il braccio e spingerla sul materasso con sé, abbracciandola proprio come faceva ogni volta che, anni prima, aveva avuto paura nel sonno.

#34. Garofano rosa (fedeltà) [Capricorno]
Se c'era qualcosa di cui Akihiko era certo, era l'enorme fedeltà che provava nei confronti di Mitsuru.
Da quando si erano incontrati per la prima volta, il ragazzo aveva sempre fatto di tutto per mostrarle quanto le fosse fedele, seguendo tutto ciò che la ragazza gli ordinava di fare.
Dopotutto, come si poteva non essere fedeli a qualcuno come lei?
Decideva sempre la cosa migliore da fare; sapeva affrontare qualsiasi situazione; era in grado di farsi valere, in qualsiasi circostanza...
...e, soprattutto, era l'unica ragazza che lui avesse mai amato.
Per questo, qualsiasi cosa fosse successa, lui l'avrebbe seguita.
Sempre.
 
#35. Rosa bianca (silenzio) [Capricorno]
«Non riesci a dormire?»
Mitsuru si voltò, incrociando lo sguardo di Akihiko.
«No,– rispose –tu?»
Il ragazzo scosse la testa, sedendosi accanto a lei, sul divano del soggiorno.
«Stai pensando a quello che succederà domani, vero?» le domandò lui, all'improvviso.
Mitsuru annuì, senza dire una parola.
Neanche lui rispose, ma, lentamente, posò una mano su quella della ragazza.
Lei posò la testa sulla sua spalla, così come faceva ogni volta che l'ansia aveva la meglio sulla sua compostezza e la sua calma.
E rimasero così, in silenzio, fino a quando entrambi non si addormentarono, tranquillizzati l'uno del respiro regolare dell'altra.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
MISSIONE M12 (Zodiaco)
NOTE IMPORTANTI: Ogni drabble è legata ad una particolare caratteristica/sarà ispirata al nome di uno dei segni dello zodiaco, così come sarà indicato nel titolo di ognuna.

FANDOM: Persona 4
PERSONAGGI/COPPIE: Kanji/Naoto
TIPOLOGIA: drabble da 100 parole



#67 (Gemelli → Anime gemelle)
Naoto non aveva mai creduto alla storia delle così dette "anime gemelle".
Fin da piccola non era riuscita a capire come potessero le persone che aveva intorno pensare che un qualcosa di così irrazionale potesse esistere a quel mondo e, francamente, trovava anche stupida l’idea di dover stare a cercarla.
Non le interessava, per niente.
Il suo unico fine era quello di portare avanti il nome degli Shirogane.
Ma, adesso, ogni volta che le dita di Kanji si intrecciavano alle sue, Naoto non poteva fare a meno di essere felice del fatto che lei la sua anima gemella l'avesse trovata.
 


#68 (Pesci → pesce fuor d’acqua)
Kanji non sapeva bene cosa volesse dire sentirsi un "pesce fuor d'acqua".
Infatti, anche se le sue relazioni sociali non erano il massimo, il ragazzo se l'era sempre cavata abbastanza facilmente nei momenti in cui si trovava in imbarazzo, facendo spesso parlare i sui pugni al suo posto.
Certo, sapeva che quello non era il modo migliore di affrontare la cosa ma non poteva farci niente.
Però, quando Naoto gli sorrise, dicendogli che le piaceva stare con lui, Kanji capì per la prima volta cosa si provasse a sentirsi come un pesce che era stato allontanato dal suo ambiente naturale.
 


#69 (Pesci → fiori di ciliegio (uno dei fiori associato a questo segno))
Kanji non aveva mai visto una fioritura di ciliegi di quella portata prima di allora.
O meglio, non aveva mai visto qualcuno così rapito dalla bellezza dei ciliegi.
Naoto teneva gli occhi rivolti verso l'alto, osservando con avidità ogni piccolo petalo che veniva mosso dal vento, mentre piccole macchie rosa si riflettevano nell'azzurro dei suoi occhi.
«È bellissimo, non è vero Kanji-kun?»
Quando lei gli pose quella domanda, il ragazzo non poté far altro che annuire, continuando a guardarla mentre lei tornava a osservare gli alberi poco lontani.
In effetti quello che aveva davanti agli occhi era uno spettacolo meraviglioso.


#70 (Pesci → intuito)
Kanji era rimasto più volte sorpreso dell'intuito di Naoto.
Non sapeva come fosse possibile, ma era come se la ragazza riuscisse sempre a capire qualsiasi cosa di tutto quello che la circondava, senza lasciarsi scappare mai neanche un minimo dettaglio.
Per questo, il ragazzo aveva sempre avuto paura di dichiararle i propri sentimenti.
Se lei riusciva a capire tutto a quel modo, doveva essere a conoscenza anche di quello, no?
Quindi il fatto che lei non ne parlasse poteva essere un rifiuto?
Ma, quando prese coraggio e vide l'espressione della ragazza, Kanji capì quanto fosse stato stupido non dichiararsi subito.
 


#71 (Vergine → pazienza)
Naoto non poteva che essere affascinata dalla pazienza che Kanji riusciva ad avere in certi casi.
Le era capitato più volte di dover chiedere aiuto al ragazzo per lavori noiosissimi e lunghi e, tutte quelle volte, lui non si era mai lamentato neanche per un secondo.
Ma, il momento in cui la sua pazienza l'aveva stupita maggiormente, era stato quando Nanako era stata rapita.
Nonostante la situazione critica, il ragazzo non aveva perso il suo autocontrollo, riuscendo così a portare avanti un lavoro difficile come quello.
E questa sua dote era una di quelle che a lei piaceva di più.
 


#72 (Toro → sensibilità)
Una delle sfaccettature del carattere di Kanji che Naoto amava di più, era l'enorme sensibilità di cui il ragazzo era dotato.
Nonostante in molti non se lo aspettassero neanche, infatti, la detective sapeva quanto Kanji potesse rivelarsi sensibile e pronto ad aiutare il prossimo.
La ragazza lo aveva colto più volte a cucire piccoli pupazzi per i bambini del suo quartiere, oppure a dare da mangiare a qualche animale selvatico, come la volpe che viveva nel tempio.
E, anche se lui era in imbarazzo quando lei tirava fuori questo argomento, Naoto non poteva che essere sempre più fiera di lui.
 


#73 (Toro → possessività)
Naoto non era mai stata una ragazza possessiva.
Fin da piccola, non aveva mai avuto atteggiamenti del genere nei confronti di nessuno, neanche con le persone a lei più care come suo nonno.
Eppure, da quando stava con Kanji, questo sentimento latente si era risvegliato.
Non lo faceva apposta, sul serio, ma ogni volta che vedeva qualcuno giragli intorno, Naoto non riusciva a trattenere minimamente la rabbia che la invadeva.
Sapeva che era sbagliato e che quello non era un atteggiamento carino.
Ma, quando Kanji le disse che lui adorava anche quel suo lato, Naoto non poté che sentirsi felice.
 


#74 (Toro → dolcezza nascosta)
Nonostante Naoto facesse di tutto per nascondere i propri lati più dolci e fragili, Kanji riusciva sempre a farglieli rivelare.
Non sapeva neanche lui come ci riuscisse, a dire la verità.
Aveva passato così tanto tempo ad osservare la detective in passato e mai l'aveva vista comportarsi in quel modo con qualcuno che non fosse lui.
Anzi, a dire la verità, lei si comportava in modo diametralmente opposto a quello.
Così, quando la ragazza gli confessò che era come se, quando si trovava insieme a lui, tutte le difese che aveva eretto, crollassero, Kanji non pote che sentirsi enormemente fortunato.
 


#75 (Ariete → coraggio e fragilità)
Naoto era una delle ragazze più coraggiose che Kanji avesse mai conosciuto.
Questa sua dote era stata mostrata a tutto il team fin dall'inizio, quando si erano tutti resi conto del fatto che la ragazza era arrivata a farsi rapire pur di capire chi fosse l'assassino e catturarlo, cosa che nessuno di loro aveva avuto il coraggio di fare.
Eppure, così come aveva scoperto durante la loro relazione, anche lei aveva paure che si vergognava a mostrare agli altri.
Ma questo per lui non era un problema.
Anzi, ogni volta che ne aveva bisogno, sarebbe corso da lei, per consolarla.
 


#76 (Pesci → paure e imbarazzo)
«Naoto? Che c'è?»
Naoto non sapeva come rispondere a quella domanda.
Non sapeva neanche lei perché avesse chiamato il ragazzo.
Erano notte fonda e lei si trovava distesa sul letto, svegliata poco prima da un incubo.
«N-niente, ho sbagliato numero, scusami.» disse, cercando di mantenere un tono normale.
Doveva chiudere quella telefonata e scusarsi col ragazzo che, molto probabilmente, aveva svegliato.
Un brivido le attraversò la schiena, quando la detective si rese conto che lui poteva essersi arrabbiato.
Doveva rimediare la situazione.
«Beh, parliamo un po', ti va?»
Ma, quando Kanji le disse quelle parole, tutte le sue paure svanirono.
 


#77 (Vergine → razionalità)
Naoto era da sempre stata una ragazza terribilmente razionale.
Tutto quello che faceva o diceva, aveva sempre una logica dietro.
Tutto era controllato nella sua vita.
Niente era stato mai lasciato al caso.
Per questo, l'arrivo di quel sentimento così irrazionale l'aveva sconvolta.
All'inizio non aveva neanche capito che cosa le stesse succedendo.
Solo quando Rise le aveva fatto notare che quel sentimento era semplicemente "amore", Naoto era andata completamente nel panico.
Lei non si sentiva pronta per una cosa del genere.
Ma, quando Kanji disse di ricambiarla, Naoto capì che, in fondo, quel sentimento non era poi così male.

#78 (Vergine → precisione)
Naoto aveva sempre pensato di essere fin troppo precisa e, proprio per questo, non si sarebbe mai immaginata di poter incontrare qualcuno che fosse più pignolo di lei.
Ma si sbagliava di grosso.
Infatti, la stanza di Kanji non era minimamente come la detective se la era aspettata.
Aveva immaginato di trovare vestiti a terra e strumenti per il cucito sparsi ovunque.
Invece tutto, dalla libreria alla scrivania era perfettamente ordinato e niente, neanche un singolo gomitolo, si trovava minimamente fuori posto.
Per questo, quando il ragazzo si "scusò per il disordine" Naoto ebbe quasi l'impulso di prenderlo a testate.
QUESTE SHOT PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
PROMPT: Gemelli (Anime gemelle)



#1. Bodyswap
FANDOM: Persona 3
COPPIA: Mitsuru/Akihiko
PAROLE: 220
SOULMATES!AU: quando il primo della coppia compie 18 anni, le due anime gemelle si scambiano di corpo per un breve periodo di tempo.

 
Mitsuru era tesa.
Decisamente tesa.
Seduta sul bordo del suo letto, la ragazza non poteva far altro che osservare l'orologio sulla parete, mentre l’ansia si faceva sempre più strada dentro di lei.
Mancava così poco a mezzanotte...
«Mitsuru, calmati.»
Akihiko le posò una mano sulla spalla, così come faceva ogni volta che lei andava completamente nel panico.
«Sono calmissima.»
No, non era vero, per niente.
E lei sapeva che lui non ci avrebbe mai creduto.
Il ragazzo ridacchiò leggermente, scuotendo la testa e sedendosi accanto a lei.
«Se hai paura che la tua anima gemella faccia qualcosa che non vuoi col tuo corpo, tranquilla, la fermerò io.» le disse.
No, non era certo quella la sua paura.
La sua paura era che la sua anima gemella non fosse lui.
Mitsuru lanciò un altro sguardo all'orologio, vedendo che mancavano solo due minuti.
Doveva dirglielo.
Doveva dirgli che lo amava.
Ora o mai più.
«Akihiko, io-»
Prima che potesse finire la frase, una fortissima scarica elettrica la attraverso.
La mezzanotte era arrivata.
Ora lei avrebbe conosciuto la sua anima gemella e, così, avrebbe dovuto dimenticare Akihiko.
Non era pronta a questo.
Non lo era affatto.
Ma, quando riaprì gli occhi e vide di trovarsi ancora nella sua stanza, con di fronte a lei il suo stesso corpo, le sue paure scomparvero completamente.



#2. Music
FANDOM: Persona 5
COPPIA: Ann/Ryuji
PAROLE: 262
SOULMATES!AU: quando una persona ascolta della musica, la sua anima gemella sente la stessa canzone nella sua testa.

 
Ann non riusciva a dormire.
Non importava quante volte chiudesse gli occhi e cercasse di prendere sonno, era completamente impossibile per lei riuscire anche solo ad addormentarsi per più di dieci secondi.
Dopotutto, chi mai sarebbe riuscito a dormire se avesse avuto canzoni heavy metal che continuavano a risuonare nella propria testa?
Era invivibile.
Completamente invivibile.
La ragazza si rigirò nel proprio letto, portando le mani alle orecchie e sperando che in quel modo il suono venisse attutito, senza alcun successo.
Aveva un impegno importante l’indomani.
Possibile che Ryuji non riuscisse a capire che lei non poteva rimanere sveglia fino a tardi?
E, soprattutto, perché il ragazzo si ostinava ad ascoltare musica del genere a quell'ora della notte?!
Poi, lentamente, così come era iniziato, il suono cessò.
Ann lasciò andare un sospiro di sollievo, tornando ad accomodarsi tra le coperte.
Ryuji doveva essere andato a dormire.
E avrebbe potuto fare anche lei lo stesso.
Le sembrava quasi un sogno, quella pace che stava vivendo.
Non c'era niente nella sua testa.
Nessuna chitarra elettrica.
Nessuna batteria.
Nessuna voce che urlava parole a lei incomprensibili.
Poteva finalmente prendersi il suo ripos–
Quando un'altra canzone partì, la ragazza si alzò dal letto, afferrando con forza immediatamente il proprio telefono che risiedeva abbandonato sul cuscino.
Ora gliene avrebbe dette quattro.
Gli avrebbe fatto capire che doveva smetterla di tenerla sveglia a quel modo, tutte le notti.
Ma, quando vide che lui le aveva mandato un messaggio per dirle che l’amava, Ann decise che poteva sopportare quella canzone così fuori dalle sue corde ancora per un po'.



#3. Fingerprint
FANDOM: Persona 4
COPPIA: Naoto/Kanji
PAROLE: 280
SOULMATES!AU: due anime gemelle hanno la stessa impronta digitale.

 
“Eccesso di velocità alla guida di un motorino e aggressione ad un agente.”
Naoto lesse le cause dell'arresto del ragazzo che si stava facendo le foto segnaletiche, lanciandogli uno sguardo più che esaustivo attraverso il vetro
La detective ne aveva abbastanza di tipi come lui.
Era il decimo, forse l’undicesimo quella settimana.
Possibile che non esistessero più ragazzi capaci di non causare problemi?
«Non capisco perché mi stia facendo vedere questo fascicolo, Dojima-san.– disse lei, voltandosi verso il suo collega –Non mi pare ci siano prove da analizzare.»
L’uomo sospirò, passandosi una mano dietro il collo.
«Non è certo questo quello che volevo farti notare Shirogane.» rispose lui, leggermente imbarazzato.
Naoto alzò un sopracciglio, interdetta.
«Allora cosa? Io ho da lavorare, non ho tempo da perdere con un ragazzino.» gli fece notare, stizzita.
«Beh ha la tua stessa et-»
«Non mi interessa questo Dojima-san!»
Dojima era in chiara difficoltà.
«Allora?»
«Ecco, è che penso che dovresti parlarci.»
Ora sì che la situazione si stava facendo decisamente assurda.
«Dojima-san, senta, se sta cercando di farmi fare amicizia con qualcuno, questo non è né il momento adatto né il tipo di amicizie che voglio.» disse lei, abbastanza irritata, restituendogli il fascicolo.
Poi, si voltò, pronta a tornare alla sua postazione.
Le stava facendo solo perdere tempo.
«Shirogane.»
Quando Dojima la richiamò, la ragazza si voltò nuovamente verso di lui, esasperata.
«Cosa c-»
Le parole le morirono in gola, quando vide che l’uomo aveva aperto il fascicolo e stava indicando l’impronta digitale del ragazzo e, sotto essa, i nomi “Naoto Shirogane” e “Kanji Tatsumi”.
L’espressione sul volto di Naoto doveva essere particolarmente buffa, perché l’uomo ridacchiò.
«Io l’ho detto che ci dovresti parlare.»



#4. Counter
FANDOM: Nier:Automata
COPPIA: 2B/9S
PAROLE: 301
SOULMATES!AU: ogni persona ha un contatore sul polso che indica quanto tempo manca al primo incontro con la propria anima gemella.

 
2B non poteva andare avanti così.
L'androide puntò lo sguardo sul contatore che le era stato impiantato sul polso quando era stata creata, osservando con attenzione i diversi 0 che lo riempivano.
Quante volte lo aveva fatto in passato?
Tante, troppe a dire la verità.
E, in tutto questo tempo, non aveva ancora capito il perché di quella stranissima regola.
Quella le era da sempre sembrata un'idea folle.
Come poteva un androide, un robot, un oggetto senza cuore avere una vera e propria anima gemella?
Come poteva un qualcosa di così complicato e astratto come l'amore, colpire anche la sua specie?
Era strano, tanto strano.
Ma, evidentemente, questo non era quello che avevano pensato i suoi creatori, quando avevano inserito quel contatore all’interno degli YoRHa.
Che fosse un qualcosa che gli umani avevano sempre agognato e che mai erano riusciti a raggiungere?
Forse era quello il motivo per cui a loro, le loro creazioni, era stata data quella possibilità.
Ma questo rendeva le cose ancora più complesse.
Una lacrima cadde sul contatore e 2B si rese conto troppo tardi di stare piangendo.
Perché?
Perché se lo scopo era quello di farli vivere in armonia con la loro anima gemella, lei era costretta a uccidere la sua ogni volta?
Non aveva senso.
Non aveva assolutamente senso.
Un piccolo ronzio attirò la sua attenzione e l’androide sentì il cuore che non aveva sussultarle nel petto, quando vide che i numeri del contatore stavano aumentando.
Di nuovo.
Come accadeva ogni volta che 9S veniva resettato.
Quando il numero si bloccò, 2B si alzò dalla branda, asciugandosi le lacrime e aprendo il portello della sua stanza.
Non aveva tempo per i piagnistei.
Dopotutto, secondo il numero che aveva sul polso, aveva solo quattro ore prima di incontrare la sua anima gemella per la “prima volta”.
QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Prompt: Arcani maggiori (Imperatrice)

Raccolta: The Arcana is the means by which all is revealed
Arcana: III – Empress
Fandom: Persona 3, Persona 4, Persona 5
Personaggi: Mitsuru Kirijo, Margaret, Haru Okumura





Mitsuru non si era sentita mai così minacciata prima di allora. 
Seduta al suo solito tavolo di uno dei locali più importanti di Tokyo, la ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo dall'elegante donna che aveva occupato il posto libero davanti al suo, senza neanche chiederle il permesso.
Anche se non lo ammetteva mai, Mitsuru era da sempre stata ben conscia della sua posizione all’interno della società. 
Faceva finta di niente quando Akihiko o gli altri la elogiavano, dandole l’appello di imperatrice della S.E.E.S., ma, in realtà, lei concordava pienamente con loro. 
Ogni volta che si guardava allo specchio, lo sguardo che vedeva riflesso non era quello di una ragazza qualcuna; ma quello di una vera dominatrice. 
Tutto, dalle sue movenze al suo tono di voce, era modulato per farle ricoprire a pieno quel ruolo. 
Era quello ciò che pensava chiunque la vedesse, senza alcuna eccezione. 
Eppure, con suo grande stupore, Mitsuru aveva adesso davanti quella che doveva essere la sua peggiore nemesi. 
La donna che si era seduta di fronte a lei indossava un abito blu, che, grazie alle due spaccature laterali, le metteva in risalto le lunghe gambe, coperte solo da una sottile calza nera.
Il suo seno era prosperoso e, da qualsiasi lato la si guardasse, la sua vita era fine e snella, così come metteva in mostra la spessa cintura che la cingeva.
E per non parlare del suo volto.
Non era certo stato un caso se chiunque si fosse voltato verso di lei quando la donna aveva messo piede in quel luogo.
Il suo viso pallido mostrava un'espressione calma ma allo stesso terribilmente seducente, accentuata dal sorriso in cui le sue labbra rosse erano piegate.
Ma la cosa che più dava fastidio a Mitsuru, erano i capelli e gli occhi di quella donna.
Entrambi infatti erano di un colore così insolito da riuscire a distogliere l'attenzione dei presenti dalla sua capigliatura cremisi che sempre era stata la sua caratteristica.
La donna aveva infatti i capelli così lucenti da sembrare d'argento, mentre i suoi occhi erano dorati e caratterizzati da uno sguardo così fermo e immobile da mettere in soggezione chiunque lo incontrasse.
Mitsuru strinse con forza i pugni.
Non poteva perdere così.
Era lei la vera Imperatrice lì dentro.
Non poteva permettere ad una sconosciuta di rubarle così tanto l'attenzione.
«Scusa, vuoi qualcosa? Mi stai osservando da un po'.»
La ragazza dai capelli rossi si riscosse, quando la donna le rivolse un sorrisetto enigmatico, dopo averle posto quella domanda con una voce così calma da farla rabbrividire.
«No, niente.– rispose immediatamente la ragazza, mostrandosi tranquilla come al suo solito –Stavo solo osservando i suoi capelli, li trovo veramente affascinanti.»
Quella mossa funzionava sempre.
Mitsuru era fin troppo consapevole di ciò.
Fare complimenti al nemico era il primo passo per vincere la partita.
«Grazie, anche i tuoi sono molto carini.» rispose l'altra, tornando a bere il tè di fronte a lei, senza battere ciglio.
...
Non solo le dava del "tu" e le parlava come se fosse una ragazzina qualunque, adesso aveva anche il coraggio di definire i suoi capelli "carini"?!
Quella era davvero una dichiarazione di guerra.
Mitsuru accavallò le gambe, mostrando lo sguardo più seducente e dominante che avesse.
L'altra sorrise, divertita, continuando a osservarla; ma la ragazza non si mosse.
Non importava chi si credesse di essere quella donna.
Chiunque fosse, niente e nessuno poteva competere con lei, Mitsuru Kirijo.
Nessuno poteva rubarle il suo ruolo.
E ora lo avrebbe dimostrato–
«Scusate, posso sedermi?»
Una voce dolce arrivò dalla sua sinistra e Mitsuru e la donna si voltarono verso la nuova arrivata.
Chi poteva osare interrompere quella faida che si era appena creata?
Chi poteva avere anche solo il coraggio di volersi sedere al loro tavolo?
Ma, quando i calmi occhi color nocciola e il dolce sorriso di Haru Okumura entrarono nel suo campo visivo, la ragazza sentì come una scarica elettrica attraversarla.
Come se fosse in uno stato di tranche, annuì leggermente e, mentre lei si sedeva con eleganza alla sua sinistra, Mitsuru non fu sorpresa di vedere che anche il corpo di quella che, fino a pochi secondi prima, era la sua più terribile rivale fu scosso da un forte brivido.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una



#41

Naoto non ne sarebbe stata contenta.
Kanji sospirò, mentre quella verità si faceva strada nella sua mente.
Le aveva promesso che non avrebbe più fatto risse in vita sua, qualsiasi fosse stato il motivo.
Eppure adesso era lì, seduto contro il muro della scuola, con un occhio nero, un labbro spaccato e le nocche insanguinate.
Sapeva di aver sbagliato e adesso ne avrebbe subito le conseguenze.
Però, quando Naoto lo trovò, nessuna ramanzina uscì dalle labbra della ragazza.
L'unica cosa che fece fu sedersi davanti a lui e posargli il ghiaccio che aveva preso in infermeria sull'occhio, in completo silenzio.


#42
«Lasciatelo stare.»
Quando riconobbe la voce che pronunciò quelle parole, Kanji sentì il sangue gelarglisi nelle vene.
«È arrivato il tuo principe, Tatsumi?»
Uno dei cinque teppisti con cui il ragazzo stava avendo una rissa non perse tempo, commentando immediatamente il suo arrivo.
Kanji lo ignorò.
Doveva trovare un modo per portare via la detective da lì.
Lo stesso ragazzo che aveva parlato afferrò il polso di Naoto e Kanji fece uno scatto in avanti, pronto a intervenire.
Ma quando la ragazza gli tirò un pugno in pieno volto, facendogli perdere l'equilibrio, Kanji non poté che rimanere a bocca aperta.


#43

Naoto non aveva mai festeggiato il suo compleanno.
Fin da piccola aveva passato quella giornata come le altre, se non giusto per la torta che veniva servita in tavola la sera.
Dalla morte dei suoi genitori poi, anche i pochi festeggiamenti a cui era costretta a partecipare scomparvero e la ragazza smise di pensarci, lasciando che l'unica persona che le facesse gli auguri fosse suo nonno.
Ma, quando il suo telefono squillò a mezzanotte e lei vide il messaggio di auguri che Kanji le aveva mandato, Naoto non riuscì a trattenere le lacrime di felicità che uscirono dai suoi occhi.



#44

Erano anni che Kanji non prendeva la febbre a quel modo.
Non che stesse così male a dire la verità ma, quando sua madre lo aveva visto in quelle condizioni, gli aveva impedito di andare a scuola.
Annoiato, il ragazzo aveva provato a continuare a cucire qualcuno dei suoi lavori, ma la testa gli faceva così tanto male che per lui era praticamente impossibile.
Per questo, adesso era sotto le coperte, senza niente da fare.
Però, quando Naoto entrò nella sua stanza, dicendo che era venuta per tenergli compagnia, Kanji pensò che sarebbe potuto stare a letto per un'altra settimana.



#45

Se adesso si trovava all'inferno, era esattamente come Naoto se lo era immaginato.
La testa le faceva così male che era come se qualcuno gliela stesse martellando dall'interno.
«Naoto? Stai meglio?»
Una voce ovattata arrivò dal suo fianco e lei cercò di mettere a fuoco la figura che si trovava lì.
Non che ne avesse bisogno.
Sapeva benissimo chi fosse.
Tentò di parlare ma era come se avesse un groppo in gola.
«Non sforzarti, torna a dormire. Io resto qui con te.»
Quando Kanji le sussurrò quelle parole, poggiandole una mano fresca sulla testa, la ragazza chiuse nuovamente gli occhi.

 


#46

Kanji ricordava fin troppo bene il suo primo incontro con Naoto.
E come poteva dimenticarselo?
Era come se quella scena si ripetesse ogni volta che loro incrociavano i loro sguardi.
Il ragazzo non sapeva come spiegarlo, ma tutte le volte che osservava gli occhi scuri e profondi di lei, provava una fortissima sensazione al petto ed era come se qualcuno iniziasse a far martellare il suo cuore all'impazzata, senza possibilità che questo si fermasse.
E questo avveniva sempre, dal loro primo incontro.
Era come se quello fosse un promemoria: qualcosa che gli ricordasse che lui era perdutamente innamorato di lei.



#47

Se qualcuno le avesse chiesto quando fosse stata la prima volta che aveva provato qualcosa per Kanji, Naoto si sarebbe trovata in difficoltà.
Non sapeva assolutamente neanche lei quando quel sentimento era diventato parte della sua quotidianità, prendendo completamente il sopravvento su tutto il resto.
Anzi, le sembrava impossibile che ci fosse stato un "prima", un tempo in cui loro non si conoscevano e in cui lei non pensava a lui almeno il 90% del suo tempo.
Ma, dopotutto, non era importante sapere quando tutto era iniziato: l'importante per lei era continuare a stare al suo fianco, fino alla fine.



#48

«Cosa ti è venuto in mente?!»
Naoto sussultò.
«Sai benissimo che ho più resistenza di te! Perché ti sei messa nel mezzo?»
«Eri ferito, poteva essere pericoloso...» sussurrò la ragazza.
«Lo era anche per te, Naoto!»
Kanji aveva ragione, mettersi nel mezzo e prendere quell'attacco in pieno non era assolutamente stata una delle sue migliori idee.
Improvvisamente il ragazzo la tirò a sé, stringendola tra le sue braccia.
«Per favore.– la sua voce era adesso tremolante e le sue urla erano diventati quasi sussurri –N-non farlo mai più.»
Naoto annuì, portando anche lei le braccia intorno al corpo di lui.



#49

Quando Naoto aveva fatti da esca per catturare l'assassino, non avrebbe mai immaginato che Kanji avrebbe reagito in quel modo.
Nonostante fosse oramai passato tanto tempo da allora, la ragazza non avrebbe mai potuto dimenticare il modo in cui lui l'aveva sgridata per quel gesto sconsiderato, mentre l'abbracciava con forza, come se avesse paura che lei potesse scomparire.
In realtà non sapeva neanche lei perché continuava a pensarci.
L'unica cosa di cui era a conoscenza era che, nonostante lui le stesse urlando contro, aveva provato una sensazione di felicità e di affetto che poche volte aveva sentito prima di allora.



#50

«Non hai freddo?»
Naoto si voltò verso il ragazzo al suo fianco.
«No, non preoccuparti.»
Kanji le lanciò uno sguardo interdetto.
«Sta nevicando, Naoto.»
«Lo so.»
«E tu sei senza sciarpa.»
«Lo so...»
«E anche senza guanti.»
«Lo s- ehi!»
La ragazza si lasciò sfuggire un piccolo lamento di protesta quando lui le avvolse la sua calda sciarpa intorno al collo.
«Stai al caldo o ti verrà la febbre.»
Naoto avrebbe voluto ribattere ma, quando sentì il profumo del ragazzo che proveniva dalla sciarpa invaderle le narici, decise che, per una volta, poteva evitare di dire ciò che stesse pensando.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una



#31

Naoto non sapeva come fosse possibile, ma, ogni volta che si trovava in un vicolo cieco, Kanji era sempre pronto ad aiutarla.
Qualsiasi cosa il ragazzo le dicesse o facesse, mentre lei annaspava per trovare la risposta ad una qualsiasi domanda, diventava la chiave di lettura di tutto il problema che lei doveva risolvere.
Era come se le loro menti fossero collegate in qualche modo.
Come se lui sapesse esattamente ciò di cui lei aveva bisogno.
E, per questo, la detective non poteva fare a meno di pensare che quel ragazzo fosse una delle persone più importanti della sua vita.



#32

Kanji aveva perso la sua felpa preferita.
Erano circa due ore che continuava a cercarla nella sua camera, cercando di capire dove poteva averla nascosta qualche giorno prima, quando aveva messo a posto il suo armadio.
Non era da nessuna parte.
L'unica spiegazione era che qualcuno gliel'avesse presa, la sera prima, quando il team si era riunito in camera sua.
Non poteva perdonare un gesto simile.
Ma, quando Naoto gli si parò davanti con la sua felpa addosso che la copriva fino alle ginocchia, scusandosi per averla presa senza permesso, Kanji decise che quel fatto non era poi così imperdonabile.



#33

«Il "-kun" è troppo formale. Perché non mi chiami per nome?»
Quando Kanji le aveva detto quelle parole, i movimenti di Naoto si erano immediatamente congelati e la ragazza aveva sentito il suo volto andare in fiamme.
Nessuno le aveva mai detto una cosa del genere fino a quel momento.
E, sicuramente, la detective non si aspettava che fosse lui a proporglielo.
Vedendo la sua reazione, Kanji tentò immediatamente di rimediare, dicendole che stava solo scherzando.
Ma, quando lei aprì timidamente le labbra e sussurrò il suo nome senza alcun onorifico, un enorme sorriso si formò sul volto del ragazzo.



#34

Naoto odiava i fulmini.
Non sapeva neanche lei perché le facessero quell'effetto, ma, anche se era a conoscenza del fatto che fosse una cosa del tutto irrazionale, la ragazza non riusciva a reprimere la paura che la invadeva.
Da quando stava con Kanji però, le cose erano cambiate.
Aveva infatti notato che il solo tocco del ragazzo aveva un enorme effetto calmante su di lei, riuscendo così a farle smettere di pensare alla sensazione di ansia che provava.
Per questo, ogni volta che c'era un temporale, Naoto non poteva desiderare altro che nascondersi tra le sue braccia e lasciarsi andare.



#35

«Non muoverti.»
La voce ferma di Naoto gli arrivò immediatamente alle orecchie quando lui aprì gli occhi.
Solo in quel momento si rese conto di essere disteso a terra, la testa poggiata sulle gambe della ragazza.
Kanji ricordò quello che era successo prima, quando le aveva fatto da scudo, proteggendola da un attacco che per lei sarebbe stato fatale.
«Non farlo mai più.» aggiunse lei prima che lui potesse dirle qualsiasi cosa.
Il ragazzo aprì la bocca ma, non appena vide che gli occhi di Naoto erano pieni di lacrime, capì che quello non era assolutamente il tempo per ribattere.
 


#36

A Kanji non piaceva molto l'idea di spiare Chie e Yukiko mentre queste si facevano il bagno nelle terme.
Non riusciva davvero a capire cosa Yosuke e Teddie ci trovassero in quel gesto così irrispettoso verso le loro amiche.
Lui pensava che quella fosse una delle cose più meschine che si potesse fare.
Era un qualcosa a cui mai avrebbe aderito, nonostante le loro continue insistenze.
Ma, quando Kanji sentì la voce di Naoto venire dall'altra parte della porta e capì che anche lei doveva essere con le sue senpai, pensò che forse non sarebbe successo niente per un'innocente occhiata.



#37

Naoto odiava le gonne.
Non capiva come tutte le sue conoscenti potessero portare quelle vere e proprie trappole mortali senza alcun tipo di problemi.
Per questo, in quel momento, stava odiando profondamente Rise che l'aveva costretta a indossarne una per il suo primo appuntamento con Kanji, senza lasciarle alcuna scelta.
E ora lei era lì, con quella gonna fin troppo corta per i suoi gusti, a sperare con tutta se stessa che niente andasse a rotoli a causa del suo abbigliamento.
Ma, quando vide l'espressione del ragazzo, Naoto pensò che forse la sua amica non aveva avuto un'idea così sbagliata.



#38

«Non andare.»
Naoto non riusciva neanche a credere di aver pronunciato quelle parole.
Senza che lei se ne rendesse conto, il suo corpo si era mosso da solo e la sua mano aveva afferrato la giacca di Kanji, prima che lui potesse alzarsi da quella panchina su cui erano seduti oramai da un po'.
Il ragazzo non rispose.
Ovviamente anche lui non si aspettava quel gesto.
Anzi, l'avrebbe presa per pazza.
Dopotutto, per quale motivo avrebbero dovuto stare ancora lì, a sedere l'uno accanto all'altra, senza dirsi niente?
Ma, con sua grande sorpresa, Kanji si sedette nuovamente al suo fianco.



#39

Kanji aveva da sempre odiato andare a scuola.
Anche se tentava di seguire in classe, la sua concentrazione veniva meno e spesso si ritrovava quindi a osservare il vuoto, senza niente da fare.
Ma non solo i suoi voti non erano certo dei migliori, la scuola non andava bene neanche sul piano sociale visto che Kanji non era realmente apprezzato da nessuno dei suoi compagni.
Insomma, era solo una gigantesca perdita di tempo.
Ma, da quando Naoto si era seduta nel posto accanto al suo, il ragazzo iniziò a pensare che, dopotutto, andare a scuola non fosse poi così male.



#40

Naoto non sapeva davvero come aveva fatto a sopravvivere fino a quel momento, prima di baciare Kanji.
La ragazza non sapeva perché ma, da quando le loro labbra si erano unite per la prima volta, quel gesto era diventato una vera e propria droga.
Ogni volta che lo vedeva piegarsi in avanti per raggiungere il suo volto, Naoto provava una fortissima sensazione di felicità invaderla e sentiva il cuore batterle all'impazzata.
Per questo, nonostante gli altri membri del team avessero fatto notare che loro si baciavano fin troppo spesso, la detective sapeva che per lei non sarebbe stato mai abbastanza.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una


 

#61

«Dovreste uscire insieme, voi due.»
Quando Rise aveva pronunciato quelle parole, Kanji si era immobilizzato completamente, il panino che stava per addentare che era rimasto fermo a pochi millimetri dalle sue labbra.
Dopo aver lanciato un occhiata veloce a Naoto e aver notato che anche lei aveva avuto una reazione simile alla sua, il ragazzo si voltò verso la sua amica.
Doveva assolutamente inventarsi qualcosa.
Non voleva che la detective si sentisse in dovere di rifiutarlo e non voleva che questo accadesse di fronte alla idol.
Ma quando aprì la bocca per ribattere, Naoto parlò, bloccandolo nuovamente.
«Mi piacerebbe molto.»



#62

I regali non erano il suo forte.
Kanji era consapevole di ciò visto che, ogni volta che ne faceva uno, riceveva solo frasi di cortesia, senza una vera dimostrazione d'apprezzamento.
Fino a quel momento ciò non lo aveva disturbato, ma, adesso che stava con Naoto, quella era come diventata una questione di Stato.
Non voleva che i suoi regali non le piacessero.
Voleva darle tutto ciò che lei desiderava.
Ma, quando lei gli disse che stare con lui era già un regalo stupendo, Kanji decise che avrebbe passato le notti in bianco pur di farle i regali migliori del mondo.



#63
 

Naoto non aveva mai provato ad apparire carina fino ad allora, anzi, aveva passato la sua vita a nascondere qualsiasi accenno della sua femminilità dagli sguardi altrui.
Da quando stava con Kanji, però, non poteva far altro che guardare le altre studentesse, osservando come loro si agghindassero per far colpo sui ragazzi.
Aveva iniziato a pensare che, forse, i suoi vestiti mascolini non erano adatti ad una relazione, così come non lo erano i suoi modi.
Aveva iniziato a temere di dover cambiare.
Ma, quando Kanji le disse che lei era bellissima in qualsiasi caso, Naoto si sentì terribilmente felice.



#64

 
«Io e Kanji stiamo insieme.»
Naoto aveva preso la decisione di dirlo agli altri e, visto che Kanji non si era dichiarato contrario a ciò, adesso che si trovavano tutti insieme sul tetto per la pausa pranzo la detective aveva parlato.
Certo non si aspettava che le cose andassero così.
«E allora?» domandò Yu.
«Non era carino tenervelo nascosto.»
«Ah, era un segreto?»
Quando quelle parole ruppero il silenzio che si era creato, Naoto si risedette al suo posto, ricominciando a mangiare e ignorando le risate dei suoi compagni per il modo in cui le sue guance erano diventate rosse.



#65

 
Kanji non dormiva mai col telefono acceso.
Riceveva troppo spesso telefonate indesiderate la mattina presto o, peggio, SMS pubblicitari che arrivavano a orari improponibili e che finivano per svegliarlo ogni volta.
Ma da quando stava con Naoto, il ragazzo aveva perso quell'abitudine.
La detective, infatti, era solita mandare messaggi agli orari più assurdi, anche nel pieno della notte.
Così, anche se veniva svegliato da messaggi di gestori che offrivano servizi a lui sconosciuti, Kanji non poteva fare a meno di sorridere ogni volta che vedeva che a scrivergli anche solo un SMS per augurargli la buona notte era stata lei.

#66

 
«Cosa stai facendo?»
Quando Naoto gli pose quella domanda, le guance di Kanji si colorarono ancora più di rosso.
«B-beh, pensavo che non ti piacesse che qualcuno ti vedesse senza maglia.– rispose il ragazzo, continuando a tenere gli occhi chiusi –Tranquilla, posso curarti anche così.»
La ragazza era stata colpita da una Shadow, e qualcuno doveva pur occuparsi della ferita che aveva sul suo fianco.
Kanji la sentì accarezzargli la guancia.
«Tu sei l'unico da cui mi farei vedere così, Kanji.» gli sussurrò e, quando il ragazzo aprì gli occhi, vide che le sue labbra erano piegate in un sorriso.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una



#51

Kanji non aveva mai capito il senso di San Valentino.
Da come ne parlavano gli altri ragazzi, l'unica utilità di quella festa era quella di fare stupide competizioni per vedere chi avesse ricevuto più regali.
In più, lui era estremamente convinto che non ci fosse bisogno di una festa per dimostrare il proprio amore nei confronti di qualcuno.
Se solo Naoto lo avesse ricambiato, infatti, lui l'avrebbe riempita di regali ogni giorno e non solo per la "festa degli innamorati".
Ma, quando la detective gli tese quella scatola di cioccolatini, Kanji ritirò tutto ciò che aveva pensato fino ad allora.



#52

Naoto non aveva mai cucinato dei biscotti prima di allora.
A dire la verità, non aveva mai sentito il bisogno di mettersi un grembiule e di cucinare qualcosa per qualcuno, fino a quando, pochi giorni prima, Kanji non le aveva detto che gli sarebbe piaciuto mangiare qualcosa di preparato da lei.
Per questo ora era lì, cercando di non sbagliare alcun passaggio di quella ricetta.
E, anche se oramai era arrivata al suo terzo fallimento da quando aveva iniziato, Naoto non aveva alcuna intenzione di arrendersi: il sorriso che Kanji le avrebbe riservato era il miglior incentivo che potesse avere.



#53

«Naoto, torna a dormire, hai la febbre alta.»
«Sto bene Kanji.– rispose lei, sfogliando il fascicolo –Devo lavorare.»
Kanji non rispose e, per quanto sperasse che la lasciasse lavorare in pace, la ragazza sapeva che quello non sarebbe successo.
«Torna a dormire.»
Prima che potesse rispondere, Naoto si ritrovò sollevata dalla propria sedia e portata al letto.
Lasciò andare un lamento di protesta, mentre Kanji la copriva nuovamente con le coperte.
Ma, quando lui le disse che sarebbe stato lì con lei fino a quando non sarebbe guarita, la ragazza decise che, per una volta, poteva lasciarsi viziare un po'.



#54

Kanji non era mai stato bravo a comunicare i propri sentimenti.
Fin da piccolo aveva avuto problemi a mostrare agli altri cosa provasse, lasciando che fossero soprattutto i suoi pugni a parlare.
Da quando aveva iniziato la sua relazione con Naoto, però, questo problema si era accentuato: Kanji era andato più volte nel panico, non capendo come mostrarle tutto l'amore che provava per lei.
Ma, quando Naoto gli disse che lei capiva perfettamente quello che lui provava nei suoi confronti senza che il ragazzo facesse niente di diverso dal solito, Kanji si sentì compreso per la prima volta nella vita.



#55

"Tu pensi troppo."
Naoto non poteva far altro che rimuginare su quelle parole che Rise le aveva detto prima, quando la detective le aveva esposto i suoi problemi nel mostrare i propri sentimenti a Kanji.
E, anche se odiava ammetterlo, la idol aveva pienamente ragione.
La ragazza non ricordava un singolo momento in cui non si fosse messa a ragionare su tutte le possibilità di quello che poteva succedere, ogni singola volta che cercava di prendere una decisione su come agire.
Per questo, non appena Kanji la salutò quella mattina, Naoto decise di seguire il suo istinto e lo baciò.



#56

Naoto odiava quando la pioggia la prendeva alla sprovvista.
Nascosta sotto il piccolo riparo che c'era alla fermata dell'autobus, la detective non poteva far altro che osservare la pioggia che cadeva con forza di fronte a lei, mentre con un fazzoletto cercava di asciugarsi i capelli bagnati.
Una folata di vento le accarezzò la pelle, facendola rabbrividire.
Perfetto, avrebbe sicuramente preso un raffreddore se fosse rimasta lì.
Ma, quando Kanji arrivò, coprendola immediatamente con il suo giubbotto per non farle prendere freddo e portandola a casa con lui per farla riscaldare, Naoto pensò che quell'opzione non fosse poi così male.



#57

Erano giorni che Kanji si preparava per quell'appuntamento e, più tempo passava, più l'ansia si faceva strada dentro di lui.
Non era assolutamente pronto a quello che sarebbe potuto succedere, qualsiasi cosa questo fosse.
A dire la verità, fino a pochi giorni prima, pensava che non avesse mai avuto neanche la possibilità di portare Naoto fuori a cena.
Gliel'aveva proposto quasi per scherzo, senza dare peso alla cosa.
Ma lei aveva accettato.
E ora lui non sapeva davvero come comportarsi.
Però, quando notò che lei si era messa una gonna per quella serata, Kanji non poté che sentirsi terribilmente felice.



#58

 
Naoto non era mai stata così impaziente di tornare a casa dopo la risoluzione di un caso.
In passato, ogni volta che ne concludeva uno, sentiva sempre una sensazione di malinconia che prendeva forma dentro di lei, come per ricordarle che adesso sarebbe nuovamente tornata a stare sola, aspettando una nuova telefonata.
Ma adesso le cose erano cambiate.
Ora la detective non riusciva a non controllare l'ora ogni dieci secondi.
Poi, quando finalmente il treno si fermò, la detective scese immediatamente da esso e si buttò tra le braccia di Kanji che, da qualche ora, la stava aspettando al binario.
 



#59

 
Naoto aveva sempre odiato il suo lato infantile.
Ogni volta che quello tendeva a uscire all'esterno e a mostrarsi al mondo, lei lo nascondeva con più forza, relegandolo in un piccolo angolino della sua mente.
Per questo, anche se si era trovata in situazioni molto ingiuste o che avevano ferito i suoi sentimenti, la detective aveva sempre trattenuto le lacrime che, spesso, minacciavano di uscire dai suoi occhi.
Ma, quando Kanji la trovò singhiozzante in un angolino del bagno, Naoto gli fu terribilmente grata quando l'unica cosa che il ragazzo fece fu abbracciarla e sussurrarle all'orecchio che tutto andava bene.



#60

 
Kanji non era mai andato al mare in inverno.
Non capiva neanche perché Naoto avesse insistito tanto per prendere la bicicletta ed arrivare fino alla spiaggia di Shichiri Beach, nonostante il vento gelido che soffiava in quel momento.
Non era neanche un luogo poi così romantico a dire la verità.
Cosa poteva trovarci di così bello in quel posto? Era solo una spiaggia minuscola, che si trovava proprio a ridosso della strada.
Ma, quando la detective gli spiegò che era voluta arrivare fino a lì per poter stare finalmente un po' da soli, lontano dagli altri, Kanji cambiò immediatamente idea.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una



#25

Kanji non aveva mai creduto nel destino.
Ogni volta che leggeva o ascoltava quelle storie smielate in cui si parlava di come due persone fossero legate tra di loro dal fato il ragazzo aveva sempre voglia di alzare gli occhi al cielo.
Eppure, da quando aveva incontrato Naoto, la sua percezione era cambiata.
Sapeva che era stupido crederci sul serio, soprattutto perché lui era convinto che quella fosse tutta una menzogna.
Ma ogni volta che vedeva il suo sorriso, non poteva che desiderare che, se questo fantomatico "filo rosso" fosse realmente esistito, l'altro capo del suo fosse legato a lei.



#26

Anche se molti potevano pensarlo, il silenzio che riempiva le loro conversazioni non era minimamente dello stesso tipo che si poteva definire "imbarazzato".
Se c'era una cosa che Naoto aveva imparato nel suo rapporto con Kanji era che niente di quello che non veniva detto era realmente perso.
Loro erano semplicemente fatti così.
Bastava uno sguardo, un tocco, un singolo sorriso per capire cosa l'altro desiderasse.
Per questo, la detective adorava quei momenti che loro due passavano insieme, seduti uno accanto all'altra, a scambiarsi messaggi che erano solo loro e che il resto del mondo non avrebbe mai potuto capire.



#27

Kanji non sapeva neanche come era finito in quella situazione.
Seduto su una delle tante sedie della sua classe, il ragazzo non poteva far altro che osservare Naoto che, a pochi centimetri dal suo volto, lo stava truccando in viso per prepararlo a vincere il concorso di bellezza a cui le ragazze del team li avevano iscritti.
Ma, se prima quello non era una cosa che lo tormentasse così tanto, adesso che aveva la detective a quella vicinanza Kanji stava davvero rischiando di andare nel pallone.
«Kanji-kun? Perché mi guardi così?»
«Perché sei bellissima.» sussurrò lui, senza neanche rendersene conto.



#28

Naoto non sapeva perché, ma, ogni volta che vedeva Rise attaccarsi a Kanji, provava una spiacevole sensazione di gelosia che mai aveva sentito prima.
Aveva anche pensato di avere qualche problema, visto che alla fine niente di quello che la idol faceva dimostrava che provasse qualcosa per il ragazzo.
Anzi, Rise si stava solo comportando da amica, così come faceva con tutti, lei compresa.
Eppure, tutte le volte che vedeva la idol toccarlo minimamente, camminare al suo fianco o scambiarsi bigliettini con lui, Naoto non poteva fare a meno di provare un fortissimo istinto omicida farsi strada dentro di lei.



#29

«Balliamo?»
Non sapeva neanche lei perché gli aveva fatto quella domanda.
Ma quando lo aveva visto che lui gli stava lanciando quelle occhiate da un angolo della stanza, le sue gambe si erano mosse da sole e si erano dirette verso di lui.
«C-Cosa?»
«Sì, lo stanno facendo tutti.– cercò di giustificarsi Naoto, indicando gli altri ragazzi che seguivano la musica del locale –E pensavo che ti andasse.»
Solo in quel momento, la ragazza pensò che forse aveva frainteso lo sguardo che lui le aveva rivolto.
Ma, quando oramai stava per andarsene, dopo essersi scusata, Kanji accettò il suo invito.



#30

Kanji non pensava potessero esistere film così noiosi fino a quel momento.
Erano oramai quasi due ore che si trovava in quel cinema, a cercare di capire la logica di un'opera di cui già il titolo lo aveva messo in difficoltà.
Non sapeva neanche perché avesse accettato di vedere una roba del genere.
C'erano solo chiacchiere.
Nessun combattimento, nessuna scena di azione.
Solo congetture su chi potesse essere l'assassino.
Ma, ogni volta che si voltava verso la ragazza al suo fianco e notava come i suoi occhi si illuminavano mentre guardava lo schermo, Kanji pensava che ne valesse la pena.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una


#15

Naoto odiava perdere. Mettersi alla prova, fare del proprio meglio e poi vedere tutti i suoi sforzi sfumare di fronte ai propri occhi. Per questo, odiava anche sciare.
Sciare per lei era sinonimo di essere sconfitta, di cadere a terra e non riuscire a rialzarsi, di mostrarsi debole di fronte agli altri.
Eppure ora era lì, su quegli sci, le gambe che le tremavano.
Quante volte era caduta fino ad allora? Tante, troppe da ricordare.
Ma stavolta c'era qualcosa di diverso.
Sorrise leggermente, sentendo due forti braccia cingerle il bacino quando perse l'equilibrio.
Kanji sarebbe stato lì, pronto per prenderla.



#16

Naoto odiava le storie dell’orrore.
Sapeva che era infantile avere paura in quel modo, ma ogni volta che qualcuno ne raccontava una, la ragazza non poteva far altro che sentire un brivido correrle lungo la schiena e una sensazione di terrore invaderla.
Ed era anche quello che stava accadendo in quel momento, mentre Yosuke esponeva quella che lui aveva definito “il suo miglior pezzo” e che la stava oramai terrorizzando da circa venti minuti.
Ma, quando Kanji si avvicinò a lei e le posò delicatamente una mano sulla gamba, come per calmarla, Naoto pensò che, forse, poteva valerne la pena.



#17

Kanji non era mai stato bravo nello studio.
Ogni volta che ci provava andava sempre a finire nello stesso identico modo: nulla di quello che leggeva gli entrava minimamente in testa e dopo ore e ore passate sui libri gli sembrava di conoscere l'argomento ancora meno di quando aveva iniziato a studiare.
Di fronte a ciò aveva presto reputato che fosse completamente inutile continuare anche solo a provarci.
Dopotutto che senso poteva avere? Tanto non sarebbe mai riuscito a migliorare il suo scarso rendimento.
Quando Naoto gli propose di aiutarlo però, il ragazzo pensò che valeva la pena tentarci nuovamente.



#18

Kanji sapeva di avere una soglia di attenzione che chiunque avrebbe definito "un caso perso". E se in passato gli capitava spesso di distrarsi e pensare ad altro, ora che aveva conosciuto Naoto questo evento si ripeteva anche troppo per i suoi gusti.
Ma dopotutto cosa poteva farci?
Come poteva non pensare a quel bellissimo volto?
Come poteva non ripercorrere con la mente ogni movimento della ragazza?
E, mentre la sua attenzione spariva nuovamente, Kanji non si rese conto (per la terza volta quella settimana) che la sciarpa tra le sue mani era diventata ormai così lunga da toccare terra.



#19

«Kanji-kun.»
«N-Naoto? E' successo qualcosa?»
Naoto strinse con più forza il cellulare tra le sue mani, il cuore che le batteva nel petto.
«Niente in particolare, volevo solo sapere come stessero tutti a Inaba.»
«Qui va tutto bene, anche se ovviamente si sente la tua mancanza.»
«...Capisco.»
«Non preoccuparti Naoto, è il tuo lavoro. Aspetteremo il tuo ritorno.»
Naoto sentì qualcuno chiamarla e si voltò, notando solo in quel momento che il suo capo la stava osservando.
«Ora devo andare. Ci sentiamo, ok?»
«Certo.»
Silenzio.
«Kanji-kun?»
«Sì?»
«Mi manchi anche tu.» sussurrò, per poi premere il tasto di fine chiamata.
 
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una




#20

Naoto non era sicura di sapere cosa volesse dire "amare".
Fin da piccola si era interrogata sul significato di quella parola, chiedendosi come fosse possibile voler passare sempre del tempo con la stessa persona e essere sicuri che lei è veramente colei che ci interessa. Aveva pensato che, in realtà, fossero gli altri a pretendere che fosse così, che quella sensazione fosse una finzione. Un sentimento del genere non poteva esistere.
Ma, quando Kanji le disse "Ti amo" per la prima volta, le parole "Anche io" scivolarono fuori dalle labbra di Naoto prima ancora che lei potesse elaborare una risposta.
 



#21

Kanji non era mai stato bravo con le parole.
Ogni volta che doveva esprimere i suoi sentimenti, si trovava sempre in grossa difficoltà, soprattutto quando si trattava di Naoto.
Non erano poche le volte in cui aveva tentato di dirle ciò che provava ma, nonostante oramai stessero insieme da tempo, non ci era ancora riuscito.
Sapeva che aspettare non aveva senso, ma la paura di rovinare l'equilibrato rapporto che si era costruito tra di loro prevaleva ogni volta.
Così, quando finalmente riuscì a dirle che l'amava e vide che Naoto lo ricambiava, Kanji si sentì l'uomo più felice del mondo.



#22

Naoto avrebbe mai immaginato che le sarebbe capitato di passare un'intera serata col telefono in mano, in attesa di un singolo messaggio.
Era una cosa che non aveva mai fatto neanche quando stava attendendo la conferma per un nuovo caso e, quindi, ciò la metteva abbastanza in soggezione.
Forse avrebbe dovuto metterlo via?
Sì, forse era meglio, decisamente meglio.
Non era assolutamente da lei quel comportamento.
Però, quando il cellulare nelle sue mani squillò con la suoneria che aveva riservato solo a Kanji, avvisandola dell'arrivo di un nuovo messaggio, la ragazza non aspetto neanche un secondo per sbloccarlo e leggerlo.



#23

Kanji lavorava all'uncinetto da anni e, in tutto quel tempo, non gli era mai capitato di preparare un oggetto del genere.
Non che fosse poi così difficile in realtà.
Era un semplice amigurumi, di quelli che anche i principianti avrebbero saputo realizzare se solo si fossero impegnati.
Ma ogni volta che pensava a chi voleva regalarlo...
Il ragazzo lasciò andare i suoi strumenti, nervoso.
Non poteva assolutamente continuare se le sue mani iniziavano a tremare ogni volta che pensava a Naoto.
Quando però immaginò l'espressione contenta che la ragazza gli avrebbe riservato davanti al regalo, Kanji riprese il suo lavoro.



#24

Naoto non aveva mai avuto un vero e proprio hobby nella sua vita.
Aveva sempre pensato che fosse una vera e propria perdita di tempo, un qualcosa che l'avrebbe solo distratta da ciò che realmente doveva fare: lavorare e cercare di farsi conoscere, per non disonorare minimamente il nome degli Shirogane.
Per questo, aveva passato le sue giornate immersa in rapporti e fascicoli, senza mai svagarsi.
Ma, quando la ragazza vide il modo in cui gli occhi di Kanji si illuminarono quando lui le propose di insegnarle a lavorare a maglia, Naoto pensò che forse poteva recuperare il tempo perso.
 
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Bravely Default
Coppia: Tiz/Agnès
Parole: 100 parole l'una



#Kidnapped

Agnès era stata rapita.
Questa era l'unica cosa che occupava la mente di Tiz da quando il ragazzo aveva riaperto gli occhi, dopo due anni di sonno profondo.
Nonostante sapesse che la lei stesse bene (ci aveva anche parlato dopotutto) il ragazzo non riusciva minimamente a prendere la situazione con la sua solita calma, così come Edea gli aveva fatto notare più volte.
Ma cosa poteva farci?
Il pensiero che le succedesse qualcosa lo tormentava giorno e notte.
Per questo, Tiz avrebbe fatto di tutto per velocizzare il loro cammino, anche se questo avrebbe significato essere odiato dai suoi compagni.



#Map

Agnès guardava la mappa nelle sue mani, cercando di capire di fossero finiti.
Tutto era così confuso in quella cartina che per lei era praticamente impossibile capire quale fosse il sentiero da seguire.
Secondo quello che lei stava vedendo, alla sua destra dovevano esserci delle alte montagne, mentre davanti a lei doveva esserci un lago.
Ma loro si trovavano in una pianura in cui non c'era un filo d'acqua.
Esasperata, la ragazza stava per accartocciare quel pezzo di carta e gettarlo.
Ma, quando Tiz le girò la mappa di 90 gradi, ridacchiando, Agnès sentì le sue guance andare a fuoco.



#Ok

«Tutto ok?»
La voce con cui Tiz le aveva posto quella domanda era un sussurro, un qualcosa che solo lei poteva sentire.
Si trovavano sul pavimento dell’aeronave, l’una sopra l’altro.
Agnès annuì leggermente, tentando di nascondere il proprio viso che stava andando a fuoco da qualche secondo oramai, esattamente dal momento in cui lei era inciampata, cadendo su di lui.
«Scusami...»
«Non scusarti, sto bene.»
Agnès si rese conto solo in quel momento di quanto fossero vicini. Se avesse voluto avrebbe anche potuto baciarlo.
«Che state facendo?»
Ma, quando Edea parlò, la vestale si tirò immediatamente su, distogliendo lo sguardo.



#Protection

Tiz era da sempre stato un tipo pacifico.
Fino a quel momento non aveva mai preso una singola arma in mano, neanche se la sua stessa vita era quella in pericolo minacciata.
Da quando aveva incontrato Agnès però, un fortissimo sentimento di protezione aveva iniziato a farsi strada dentro di lui, trasmettendogli una sensazione che non aveva mai sentito prima.
Tiz voleva proteggerla, tenerla al sicuro da tutti coloro che avevano intenzione di ferirla, farle anche da scudo se necessario.
Per questo il ragazzo continuava a stare al suo fianco, pronto a sguainare il suo pugnale in caso di necessità.



#Quiet

Agnès sapeva che Tiz era un tipo silenzioso.
Da quando lo aveva incontrato, il ragazzo aveva parlato solo quando era necessario, lasciando che fossero gli altri a fare i discorsi più lunghi.
Ma, anche se a tanti non piaceva quella sua caratteristica, la ragazza l’adorava.
Stando insieme a Tiz, Agnès aveva capito che il suo essere silenzioso non andava minimamente a nascondere la sua gentilezza che, anzi, veniva accentuata e mostrata agli altri proprio grazie a quell’aspetto del suo carattere.
Per questo adorava stare con lui, così come le piaceva il silenzio con cui lui le mostrava il suo amore.



#Unknown

Quando Agnès aveva lasciato il tempio, si era ritrovata in un mondo completamente sconosciuto.
Fino a quel momento aveva passato quasi tutto il suo tempo all’interno del suo santuario, uscendo solo quando era strettamente necessario e allontanandosi comunque molto poco dal luogo in cui risiedeva.
Per questo non aveva potuto nascondere il terrore che l’aveva invasa non appena era salita su quella nave mercantile, abbandonando il suo continente.
Nessuno l’avrebbe aiutata.
Dopotutto chi si sarebbe messo contro il Ducato?
Così, quando Tiz le tese la mano, dicendo che sarebbe stato al suo fianco la ragazza non potè che sentirsi sollevata.



#Xtal
(Note:
An abbreviation of “crystal,” according to the OED.
Fonte: http://mentalfloss.com/article/70959/words-that-start-with-x)

Prima di partire per il loro viaggio, Tiz aveva già sentito parlare dei cristalli che risplendevano nei tempi di Luxendarc, permettendo così ai quattro elementi di mantenere un equilibrio perfetto.
Da quello che aveva appreso dalle chiacchiere che vi erano nel suo villaggio, i cristalli erano come creature divine capaci di risplendere di luce propria.
Molti studiosi li consideravano addirittura lo spettacolo più bello della natura.
Ma, dopo aver visto il modo in cui Agnès risplendeva durante la cerimonia, Tiz capì che avessero torto: in quel momento quella ragazza era più molto bella di qualsiasi cristallo che avesse di fronte.



#Zero

Se c’era una cosa che Agnès desiderava, era di poter finalmente riuscire ad avvicinarsi maggiormente a Tiz.
Ogni volta che ci provava infatti, la ragazza si ritrovava Airy tra i piedi, che le ricordava di doversi sbrigare per completare la missione.
Come se lei non lo sapesse.
Era a conoscenza del fatto che dovesse salvare il mondo e che non avesse tempo per quelle cose.
Ma, quando lui le si mise accanto, durante la battaglia finale, la ragazza afferrò la sua mano, facendo così in modo che la distanza tra di loro, anche se per poco, fosse uguale a zero.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Bravely Default
Coppia: Tiz/Agnès
Parole: 100 parole l'una



#Heart

Tiz era da sempre riuscito abbastanza facilmente a rubare il cuore delle persone che gli stavano intorno.
Non sapeva come, ma, come gli aveva fatto notare Ringabel, tutte le ragazze che lo incontravano finivano per trattarlo con interesse, facendo spesso anche ingelosire il suo amico.
Eppure, il ragazzo non riusciva a vedere il vantaggio di ciò.
Dopotutto, che senso aveva avere un potere del genere se non si poteva scegliere su chi usarlo?
Non gli interessavano gli interessavano le altre.
Era il cuore di Agnès che voleva.
E, per averlo, sarebbe anche arrivato a barattare tutti i cuori presenti nell'universo.



#Impossibile

Agnès sapeva quale fosse il significato della parole "impossibile", eppure, ogni volta che gliela ripetevano, la ragazza la ignorava.
Non era la prima volta che le succedeva di andare contro quella forte impossibilità di cui gli altri parlavano dopotutto.
Nonostante tutti le avessero detto che non ce l'avrebbe fatta, era riuscita a riportare la luce nei cristalli.
Anche se tutti glielo ripetevano, lei era riuscita a salvare il mondo e a cambiare la mentalità del ducato.
Per questo, mentre gli scienziati di Eternia continuavano a dirle che era impossibile salvare Tiz, la ragazza non aveva intenzione di perdere la speranza.



#Journey

Tiz non si era mai pentito di aver accettato di aiutare Agnès quel giorno.
A ripensarci adesso, forse quella decisione poteva essere stata avventata.
Dopotutto, lei era piombata nella sua vita all'improvviso e lo aveva portato via dalle sue terre, in giro per il mondo.
Eppure, lui non aveva mai pensato di aver fatto la scelta sbagliata.
Anzi, più continuavano a viaggiare insieme e più il ragazzo voleva stare al suo fianco.
Per questo, nonostante sapesse che in gioco c'era la salvezza dell'intero universo, Tiz non poteva far altro che pregare che il loro viaggio durasse più al lungo possibile.



#Night

«Non riesci a dormire?»
Quando Tiz sentì la voce di Agnès, si voltò.
«No, e tu?»
Lei scosse la testa, avvicinandosi alla ringhiera dell'aeronave e poggiando le sue braccia sulla ringhiera.
«Pensi che ce la faremo, Tiz?»
L'indomani avrebbero raggiunto il pilastro di luce e, con questo, anche la loro ultima battaglia.
«Sì, se saremo insieme.» le disse, tornando a guardare la distesa di nuvole.
Agnés non rispose.
L'unica cosa che fece fu poggiare la testa sulla sua spalla.
E fu così che rimasero: uno accanto all'altra, a darsi forza in quella che poteva essere la loro ultima notte insieme.
 



#Yo-yo

 
Nonostante Agnès sapesse di essere sempre più vicina a Tiz, era come se in realtà i suoi progressi fossero nulli.
Se avesse dovuto descrivere con una sola parola il suo rapporto con il ragazzo, lei sapeva che niente sarebbe stato più azzeccato di "yo-yo".
Non sapeva come spiegarlo ma, ogni volta che le sembrava di essere ad un soffio per poterlo afferrare, era come se lui le sfuggisse tra le dita.
Ma la ragazza non demordeva.
Per questo, ogni volta che il filo di quello yo-yo era abbastanza teso, lei allungava la mano, sperando che, un giorno, lui l'avrebbe afferrata.

Duel

Mar. 16th, 2019 10:48 pm
QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
PROMPT: Scontro
Fandom: Bravely Default
Personaggi: Yew&Janne
Numero parole: 500
Note: raccolta di 5 drabble dipendenti


La prima volta che lui e Janne avevano incrociato le loro spade, in un vero e proprio duello, era stata molti anni prima, quando andavano ancora alle elementari.
Yew ricordava benissimo la sensazione di ammirazione e di stupore che aveva provato quando l'altro ragazzo l'aveva messo facilmente al tappeto, puntandogli il suo fioretto, fin troppo grande per lui al collo.
Come poteva dimenticarselo?
Era stato quello il momento in cui aveva giurato che avrebbe continuato a scontrarsi con quel ragazzo, a cercare ogni giorno di migliorarsi pur di superarlo.
Fu quello il giorno in cui, lui e Janne, divennero compagni.
 
«Sei troppo lento, Yew.»
Quando la spada gli volò via dalla mano destra, il ragazzo portò le mani alle ginocchia, ansimando pesantemente.
«Sei sleale, Janne. Non mi fai mai vincere.» si lamentò, asciugandosi poi il sudore che gli imperlava la fronte.
Erano anni che si allenavano insieme e, tutte le volte, ogni scontro finiva allo stesso modo: quando Yew pensava di aver vinto, Janne riusciva sempre a contrattaccare, mettendolo con le spalle al muro.
Il più grande ridacchiò, tendendogli la mano.
«Continuiamo ad allenarci?»
Yew non rispose. L'unica cosa che fece, fu afferrare la mano che Janne gli aveva teso.
 
Più il tempo passava, più le mosse di Janne si facevano sempre più facili da leggere per Yew.
Non sapeva perché, ma il ragazzo aveva notato che ogni volta che dimostrava al suo amico di essere in grado di aver compreso a pieno uno dei suoi attacchi, lui cambiava immediatamente strategia, mostrandogli così, mano a mano, tutti i suoi assi nella manica.
Non che questo fosse un male.
Erano compagni di squadra.
E niente avrebbe mai cambiato quel fatto.
Quindi sapere tutto l'uno dell'altro poteva solo aiutarli ad andare avanti e a combattere insieme, fianco a fianco, contro ogni nemico...
 
...O forse no.
Yew non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe giunto a quello, a dover scontrarsi realmente contro quello che lui aveva da sempre considerato il suo più fedele amico.
«Prepara la spada, Yew.»
«Non posso, Janne.»
Non sapeva neanche lui quante volte aveva dato quella risposta oramai.
Sapeva che era tutto inutile, che niente avrebbe potuto far desistere quel ragazzo così tanto testardo.
Ma lui non voleva combattere.
Non voleva duellare con il suo migliore amico.
Non voleva rischiare di ucciderlo.
Però, quando Janne lo attaccò per primo, Yew non potè far altro che sguainare la spada.
 
Quello scontro durò molto meno di quelli che fino a quel momento lui era stato abituato a intraprendere con Janne.
In poco tempo, il suo amico era a terra, la spada di Yew piantata nello stomaco.
Era stato facile. Troppo facile.
E tutto questo perché Janne lo aveva solo aiutato, da sempre.
Durante quello scontro, Yew era riuscito a vincere, solo e unicamente perché Janne gli aveva permesso di farlo.
«S-Sei sleale, Janne.» sussurrò, mentre le lacrime iniziavano a scivolargli lungo le guance.
Un piccolo sorriso si formò sulle labbra del suo amico, prima che i suoi occhi si chiudessero.

Profile

sofytrancy

February 2021

S M T W T F S
 123456
789101112 13
14151617181920
21222324252627
28      

Syndicate

RSS Atom

Most Popular Tags

Style Credit

Expand Cut Tags

No cut tags
Page generated Jun. 28th, 2025 07:31 am
Powered by Dreamwidth Studios