A starry sky of possibilities
Aug. 31st, 2019 02:17 pmIf you were a woman and I was a man
Would it be so hard to understand?
That a heart's a heart and we do what we can
If you were a woman and I was a man
«Dovresti dormire, Akihiko.»
Mitsuru non poté far a meno di sorridere quando vide il ragazzo sussultare leggermente e voltarsi verso la direzione da cui lei aveva parlato.
«Scusa, non volevo spaventarti.» aggiunse, uscendo dalla porta a vetro e chiudendosela alle spalle.
Per un attimo, il silenzio notturno calò nuovamente tra di loro.
Akihiko rivolse lo sguardo verso il cielo, contornato di così tante stelle che era pressoché impossibile riuscire ad osservarle tutte.
Ma Mitsuru sapeva che non erano le stelle ciò a cui Akihiko era interessato.
Gli occhi del ragazzo erano fissi sulla luna.
In effetti, chiunque in quella situazione l’avrebbe guardata: un enorme disco dorato che spiccava nel cielo notturno, nascondendo all’occhio umano tutte le stelle che gli stavano più vicine.
«Da quanto sei qui?»
Quando lui le pose quella domanda, la ragazza dovette pensarci un attimo prima di rispondere.
Da quanto era lì?
Da tanto, da quando lui era uscito dalla sua stanza a dire la verità.
E poteva dirglielo?
No, certo che non poteva.
Ammettere di essere stata ad osservarlo fino a quel momento era sicuramente una delle dichiarazioni che Mitsuru non avrebbe mai voluto rilasciare in vita sua.
«Non da molto. Sono appena arrivata.» mentì, mettendoci forse troppo tempo a rispondere.
Akihiko sembrò crederle o, se non lo fece, non ne dette alcun segno.
Poi, silenzio.
Mitsuru mise le braccia sulla ringhiera del terrazzo, portando anche lei gli occhi al cielo e osservando le numerose stelle che si trovavano sopra di loro.
O, almeno, questo era quello che avrebbe voluto fare.
Nonostante ogni singolo neurone nel suo cervello le stesse ordinando di volgere lo sguardo in alto, la ragazza era rimasta immobile, con gli occhi fissi sul ragazzo accanto a lei.
Dopotutto, cosa poteva farci?
Akihiko era bellissimo.
La sua pelle brillava sotto la luce della luna piena, .
I suoi capelli albini erano tirati indietro, facendo sì che la ragazza potesse osservare ogni minimo dettaglio del suo viso.
Le sue labbra rosee, già particolarmente invitanti durante il giorno, sembravano adesso più gonfie e carnose; così tanto che Mitsuru ebbe quasi l'impulso di sfiorarle con le proprie...
«Dovresti dormire anche tu, Mitsuru.»
La ragazza tornò con i piedi per terra non appena Akihiko le rivolse la parola, portando avanti una conversazione che lei, oramai, credeva fosse già finita.
Con uno scatto fulmineo, si voltò, sperando con tutta se stessa che il ragazzo non si fosse reso conto del modo in cui lo stava osservando fino a pochi secondi prima.
“Torna sulla Terra, Kirijo.”
No, quello non era assolutamente il momento per lasciarsi andare.
Lei lo sapeva, lo sapeva fin troppo bene.
«Non riesco a dormire.» rispose, la voce diventata un sibilo.
A mezzanotte, la Dark Hour – la loro ultima Dark Hour – sarebbe giunta e loro sarebbero dovuti intervenire immediatamente per salvare il mondo da Nyx.
“Salvare...”
Quella parola era così strana.
Era strana proprio perché lei sapeva che non avrebbero mai potuto salvare proprio un bel niente.
Sarebbero andati a morire.
«Questa sarà la nostra ultima battaglia.» disse poi, continuando a tenere lo sguardo fisso sulle stelle sopra di lei.
Anche se non lo stava guardando, Mitsuru sapeva che Akihiko stava annuendo.
Lo aveva osservato così tanto in quegli anni che poteva sempre immaginare cosa lui avrebbe fatto.
Per questo quella notte aveva aspettato che lui uscisse dalla sua stanza, per dirigersi sul terrazzo: perché era a conoscenza che lui lo avrebbe fatto. Ma questo non lo avrebbe mai ammesso.
Dopotutto, non avrebbe mai potuto.
«Questa sarà probabilmente anche la nostra ultima notte insieme, Mitsuru.»
La voce con cui Akihiko aveva pronunciato quelle parole era completamente diversa dal solito.
I look at you, you look away
Why do you say we're night and day?
Mitsuru abbassò lo sguardo, distogliendolo dalle stelle.
Aveva ragione.
Quella era sicuramente la loro ultima notte insieme.
La ragazza sussultò leggermente quando Akihiko fece scivolare delicatamente la sua mano su quella di lei.
«Mitsuru, guardami.»
“No.”
I'd like to try another way
Oh, baby, for just one day!
Prima ancora che quel suo pensiero potesse propagarsi nella sua mente, però, Mitsuru aveva già alzato lo sguardo e lo aveva puntato sul ragazzo accanto a lei.
Akihiko era così diverso, in quel momento.
La luce nei suoi occhi, il sorriso triste sulle sue labbra, il modo in cui le stava stringendo la mano... lo rendevano quasi un'altra persona.
«Cosa vuoi fare, Mitsuru?»
Quella domanda l'aveva presa completamente alla sprovvista.
«Akihiko...»
«Mitsuru, cosa vorresti fare?– la interruppe lui, la voce che gli tremava leggermente –Lo sai che io farei come vuoi tu. Qualsiasi cosa tu decida.»
La ragazza serrò le labbra, lasciando andare ogni sua difesa e osservando Akihiko che, lentamente, aveva iniziato ad avvicinarsi.
Cosa voleva fare?
Aveva davvero il coraggio di chiederlo?
Lei avrebbe voluto baciarlo.
Avrebbe voluto che lui fosse il suo ragazzo.
Avrebbe voluto poterlo sbattere contro il muro e poter unire le loro labbra, senza che mai più si staccassero.
Avrebbe voluto sentire le sue mani accarezzarle le braccia, la schiena, la vita.
Avrebbe voluto che lui le baciasse il collo, mentre lei gemeva il suo nome.
Avrebbe voluto chiudersi in camera con lui.
Avrebbe voluto svegliarsi la mattina seguente, ancora abbracciati.
Avrebbe voluto potersi sposare con lui, avere una vita con lui.
Avrebbe voluto avere dei figli, magari due gemelli.
Avrebbe voluto poter stare con suo marito per il resto dei loro giorni.
Avrebbe voluto avere una famiglia felice.
Avrebbe voluto portare i bambini a scuola, aiutarli con i compiti, andare a lavoro.
Avrebbe voluto tornare a casa e trovare suo marito lì, ad aspettarla.
Avrebbe voluto invecchiare con lui.
Avrebbe voluto avere dei nipoti.
Avrebbe voluto avere una vita normale.
Avrebbe solo voluto essere una ragazza qualunque, senza nessun compito da portare a termine.
Avrebbe solo fottutamente voluto poter vivere una vita normale con il ragazzo che amava.
We're just two people trying to love
Ma lei sapeva...
Il cielo sopra di loro si schiarì di colpo e il nero di poco prima fu sostituito da un verde scuro.
...ma lei sapeva che questo non era possibile.
Oh, but how...
La luna divenne più grande e minacciosa.
La ringhiera su cui le loro mani erano poggiate si colorò di rosso.
La Dark Hour era arrivata.
Mitsuru distolse lo sguardo da Akihiko e lui si fermò ad un millimetro dal suo volto.
Per un attimo rimasero così, in completo silenzio, senza che nessuno dei due riuscisse a muovere neanche un muscolo.
Infine, Mitsuru fu la prima ad allontanarsi.
La ragazza face scivolare la sua mano sulla ringhiera, liberandola dalla presa dell’altro.
Akihiko non si mosse ma la ragazza sapeva cosa doveva star provando in quel momento.
Odio, rabbia, tristezza.
Tutti sentimenti che anche lei sentiva fin troppo bene.
«Andiamo, Nyx non ci aspetterà.» disse, prima di camminare verso la porta a vetri.
E, mentre si allontanava dal ragazzo che amava, Mitsuru non poté far a meno di notare che, in cielo, il numero delle stelle era sceso a zero.
Lo stesso numero delle possibilità che i suoi sogni si avverassero.
...how can we love?