If you were a woman and I was a man

Would it be so hard to understand?

That a heart's a heart and we do what we can

If you were a woman and I was a man

 

«Dovresti dormire, Akihiko.»

Mitsuru non poté far a meno di sorridere quando vide il ragazzo sussultare leggermente e voltarsi verso la direzione da cui lei aveva parlato.

«Scusa, non volevo spaventarti.» aggiunse, uscendo dalla porta a vetro e chiudendosela alle spalle.

Per un attimo, il silenzio notturno calò nuovamente tra di loro.

Akihiko rivolse lo sguardo verso il cielo, contornato di così tante stelle che era pressoché impossibile riuscire ad osservarle tutte.

Ma Mitsuru sapeva che non erano le stelle ciò a cui Akihiko era interessato.

Gli occhi del ragazzo erano fissi sulla luna.

In effetti, chiunque in quella situazione l’avrebbe guardata: un enorme disco dorato che spiccava nel cielo notturno, nascondendo all’occhio umano tutte le stelle che gli stavano più vicine.

«Da quanto sei qui?»

Quando lui le pose quella domanda, la ragazza dovette pensarci un attimo prima di rispondere.

Da quanto era lì?

Da tanto, da quando lui era uscito dalla sua stanza a dire la verità.

E poteva dirglielo?

No, certo che non poteva.

Ammettere di essere stata ad osservarlo fino a quel momento era sicuramente una delle dichiarazioni che Mitsuru non avrebbe mai voluto rilasciare in vita sua.

«Non da molto. Sono appena arrivata.» mentì, mettendoci forse troppo tempo a rispondere.

Akihiko sembrò crederle o, se non lo fece, non ne dette alcun segno.

Poi, silenzio.

Mitsuru mise le braccia sulla ringhiera del terrazzo, portando anche lei gli occhi al cielo e osservando le numerose stelle che si trovavano sopra di loro.

O, almeno, questo era quello che avrebbe voluto fare.

Nonostante ogni singolo neurone nel suo cervello le stesse ordinando di volgere lo sguardo in alto, la ragazza era rimasta immobile, con gli occhi fissi sul ragazzo accanto a lei.

Dopotutto, cosa poteva farci?

Akihiko era bellissimo.

La sua pelle brillava sotto la luce della luna piena, .

I suoi capelli albini erano tirati indietro, facendo sì che la ragazza potesse osservare ogni minimo dettaglio del suo viso.

Le sue labbra rosee, già particolarmente invitanti durante il giorno, sembravano adesso più gonfie e carnose; così tanto che Mitsuru ebbe quasi l'impulso di sfiorarle con le proprie...

«Dovresti dormire anche tu, Mitsuru.»

La ragazza tornò con i piedi per terra non appena Akihiko le rivolse la parola, portando avanti una conversazione che lei, oramai, credeva fosse già finita.

Con uno scatto fulmineo, si voltò, sperando con tutta se stessa che il ragazzo non si fosse reso conto del modo in cui lo stava osservando fino a pochi secondi prima.

Torna sulla Terra, Kirijo.”

No, quello non era assolutamente il momento per lasciarsi andare.

Lei lo sapeva, lo sapeva fin troppo bene.

«Non riesco a dormire.» rispose, la voce diventata un sibilo.

A mezzanotte, la Dark Hour – la loro ultima Dark Hour – sarebbe giunta e loro sarebbero dovuti intervenire immediatamente per salvare il mondo da Nyx.

Salvare...”

Quella parola era così strana.

Era strana proprio perché lei sapeva che non avrebbero mai potuto salvare proprio un bel niente.

Sarebbero andati a morire.

«Questa sarà la nostra ultima battaglia.» disse poi, continuando a tenere lo sguardo fisso sulle stelle sopra di lei.

Anche se non lo stava guardando, Mitsuru sapeva che Akihiko stava annuendo.

Lo aveva osservato così tanto in quegli anni che poteva sempre immaginare cosa lui avrebbe fatto.

Per questo quella notte aveva aspettato che lui uscisse dalla sua stanza, per dirigersi sul terrazzo: perché era a conoscenza che lui lo avrebbe fatto. Ma questo non lo avrebbe mai ammesso.

Dopotutto, non avrebbe mai potuto.

«Questa sarà probabilmente anche la nostra ultima notte insieme, Mitsuru.»

La voce con cui Akihiko aveva pronunciato quelle parole era completamente diversa dal solito.

 

I look at you, you look away

Why do you say we're night and day?

 

Mitsuru abbassò lo sguardo, distogliendolo dalle stelle.

Aveva ragione.

Quella era sicuramente la loro ultima notte insieme.

La ragazza sussultò leggermente quando Akihiko fece scivolare delicatamente la sua mano su quella di lei.

«Mitsuru, guardami.»

No.”

 

I'd like to try another way

Oh, baby, for just one day!

 

Prima ancora che quel suo pensiero potesse propagarsi nella sua mente, però, Mitsuru aveva già alzato lo sguardo e lo aveva puntato sul ragazzo accanto a lei.

Akihiko era così diverso, in quel momento.

La luce nei suoi occhi, il sorriso triste sulle sue labbra, il modo in cui le stava stringendo la mano... lo rendevano quasi un'altra persona.

«Cosa vuoi fare, Mitsuru?»

Quella domanda l'aveva presa completamente alla sprovvista.

«Akihiko...»

«Mitsuru, cosa vorresti fare?– la interruppe lui, la voce che gli tremava leggermente –Lo sai che io farei come vuoi tu. Qualsiasi cosa tu decida.»

La ragazza serrò le labbra, lasciando andare ogni sua difesa e osservando Akihiko che, lentamente, aveva iniziato ad avvicinarsi.

Cosa voleva fare?

Aveva davvero il coraggio di chiederlo?

Lei avrebbe voluto baciarlo.

Avrebbe voluto che lui fosse il suo ragazzo.

Avrebbe voluto poterlo sbattere contro il muro e poter unire le loro labbra, senza che mai più si staccassero.

Avrebbe voluto sentire le sue mani accarezzarle le braccia, la schiena, la vita.

Avrebbe voluto che lui le baciasse il collo, mentre lei gemeva il suo nome.

Avrebbe voluto chiudersi in camera con lui.

Avrebbe voluto svegliarsi la mattina seguente, ancora abbracciati.

Avrebbe voluto potersi sposare con lui, avere una vita con lui.

Avrebbe voluto avere dei figli, magari due gemelli.

Avrebbe voluto poter stare con suo marito per il resto dei loro giorni.

Avrebbe voluto avere una famiglia felice.

Avrebbe voluto portare i bambini a scuola, aiutarli con i compiti, andare a lavoro.

Avrebbe voluto tornare a casa e trovare suo marito lì, ad aspettarla.

Avrebbe voluto invecchiare con lui.

Avrebbe voluto avere dei nipoti.

Avrebbe voluto avere una vita normale.

Avrebbe solo voluto essere una ragazza qualunque, senza nessun compito da portare a termine.

Avrebbe solo fottutamente voluto poter vivere una vita normale con il ragazzo che amava.

 

We're just two people trying to love

 

Ma lei sapeva...

Il cielo sopra di loro si schiarì di colpo e il nero di poco prima fu sostituito da un verde scuro.

...ma lei sapeva che questo non era possibile.

 

Oh, but how...

 

La luna divenne più grande e minacciosa.

La ringhiera su cui le loro mani erano poggiate si colorò di rosso.

La Dark Hour era arrivata.

Mitsuru distolse lo sguardo da Akihiko e lui si fermò ad un millimetro dal suo volto.

Per un attimo rimasero così, in completo silenzio, senza che nessuno dei due riuscisse a muovere neanche un muscolo.

Infine, Mitsuru fu la prima ad allontanarsi.

La ragazza face scivolare la sua mano sulla ringhiera, liberandola dalla presa dell’altro.

Akihiko non si mosse ma la ragazza sapeva cosa doveva star provando in quel momento.

Odio, rabbia, tristezza.

Tutti sentimenti che anche lei sentiva fin troppo bene.

«Andiamo, Nyx non ci aspetterà.» disse, prima di camminare verso la porta a vetri.

E, mentre si allontanava dal ragazzo che amava, Mitsuru non poté far a meno di notare che, in cielo, il numero delle stelle era sceso a zero.

Lo stesso numero delle possibilità che i suoi sogni si avverassero.

 

...how can we love?

QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
MISSIONE M12 (Zodiaco)
NOTE IMPORTANTI: Ogni drabble è legata ad una particolare caratteristica/sarà ispirata al nome di uno dei segni dello zodiaco, così come sarà indicato nel titolo di ognuna.

FANDOM: Persona 3, Nier Automata, Persona 4
PERSONAGGI/COPPIE: Mitsuru/Akihiko, 2B/9S, Yu/Yosuke
TIPOLOGIA: drabble da 100 parole



#1. Dominance [Toro]
Mitsuru non sapeva neanche cosa l'avesse portata a innamorarsi di un tipo come Akihiko.
Anzi, ogni volta che cercava di trovare una logica dietro a ciò, la ragazza si ritrovava a mani vuote.
Dopotutto, lui era completamente l'opposto del suo tipo ideale.
Lei aveva sempre sognato un ragazzo che le obbedisse e che seguisse le sue regole, qualsiasi esse fossero.
Akihiko invece non ascoltava minimamente i suoi comandi, agendo di testa sua.
Eppure, ogni volta che il ragazzo faceva qualcosa che andava contro ogni suo ordine, invece di sentire la voglia di sgridarlo, Mitsuru non poteva che trovarlo terribilmente affascinante.
 


#2. Tenacity [Scorpione]
In tutta la sua vita, Akihiko non aveva mai conosciuto qualcuno più nobile e tenace di Mitsuru.
Nonostante il ragazzo avesse visto anche i lati più oscuri e deboli di lei, infatti, ogni volta che pensava che la ragazza si fosse ormai arresa, lei si rialzava in piedi, puntando il suo fioretto contro il nemico.
E, allo stesso tempo, riusciva a far alzare anche tutti i suoi compagni che, sotto la sua guida, raggiungevano la vittoria.
Per questo, nei momenti più bui, a lui bastava un suo solo sguardo per trovare la forza di tornare a combattere al suo fianco.


#3. Aquarium [Acquario]
2B non era mai stata ad un acquario.
A dire la verità, non capiva neanche cosa ci potesse essere di divertente nel visitarne uno.
Perché mai doveva divertirsi a osservare delle specie marine, di cui non le importava neanche l'esistenza, nuotare oltre un vetro?
Non sarebbe stato molto più comodo andare direttamente a vederle di persona, nel loro ambiente naturale?
Gli umani erano veramente strani per avere dei passatempi del genere, fin troppo.
Ma, quando 9S le propose di visitarne uno insieme, quando la battaglia fosse finita e l'umanità fosse tornata sulla Terra, 2B non riuscì a dirgli di no.


#4. Soulmates [Gemelli]
"Anime gemelle."
Nonostante 2B sapesse benissimo cosa quell'espressione significasse, non poteva che provare confusione ogni volta che ci ripensava.
Come poteva esistere un qualcosa che legava così strettamente due persone che, idealmente, potevano anche non incontrarsi mai nella loro vita?
Non aveva senso.
Se la definizione che aveva di amore era corretta, due persone dovevano interagire per innamorarsi; dovevano avere ricordi insieme; dovevano ridere, scherzare, parlare.
Non potevano essere semplicemente "legate dal destino".
Ma, ogni volta che il suo cammino si incrociava con quello di 9S, l’androide non poteva far a meno di pensare che loro ne fossero l’esempio perfetto.


#5. Kiss [Scorpione (schiettezza)]
«Yosuke.»
«Sì, partner?»
«Baciami.»
Quando Yu gli disse quelle parole, a Yosuke per poco non andò di traverso il drink che stava bevendo.
Si voltò verso il suo amico, completamente sotto shock.
«Yu ma cosa stai dicend-»
«Hai sentito benissimo.»
Il ragazzo poteva sentire le sue guance avvampare.
Come poteva uscirsene in quel modo?
«Senti se è uno scherzo non è divertent-»
«Yosuke, zitto e baciami.»
«Partner, io non capisc-»
Qualsiasi cosa Yosuke volesse dire, sparì immediatamente quando le labbra di Yu si posarono sulle sue.
Ma, nonostante la sua mente gli urlasse di allontanarsi, il ragazzo ricambiò il bacio.
QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
MISSIONE M12 (Zodiaco)
NOTE IMPORTANTI: Ogni drabble ha come protagonista il significato di un fiore particolare che è legato ad un segno dello zodiaco. Di seguito inserisco i link di dove ho trovato informazioni sul significato dei fiori e su quali fiori fossero legati ad un particolare segno. Ho anche collegato altri fiori sfruttando il fatto che il significato del fiore andasse comunque a coprire una particolare caratteristica del segno.
https://www.donnamoderna.com/lifestyle/fiori-segno-zodiacale-fiore-oroscopo
https://www.vanityfair.it/lifestyle/tempo-libero/2018/04/04/fiori-segno-zodiacale-zodiaco
https://www.chedonna.it/2018/04/08/un-fiore-per-ogni-segno-zodiacale/
 
https://www.interflora.it/StaticPage/Content/Linguaggio
https://latorredicarta.forumcommunity.net/?t=58953874#entry417257484
 
FANDOM: Persona 3
PERSONAGGI/COPPIE: Mitsuru/Akihiko
TIPOLOGIA: drabble da 100 parole


#1. Caprifoglio (fascino) [Ariete]
Akihiko aveva sempre pensato che Mitsuru fosse una delle ragazze più belle che lui avesse mai visto in tutta la sua vita.
Non c'era niente in lei che fosse minimamente sgraziato: tutto era sempre perfettamente al suo posto, dalla testa ai piedi.
Non importava neanche cosa la ragazza indossasse a dire la verità.
Qualsiasi cosa mettesse lui la trovava sempre terribilmente incantevole e affascinante, anche se addosso aveva il più brutto abito presente sulla faccia della terra.
Per questo, ogni volta che ne aveva l'occasione, Akihiko non poteva far altro che avvicinarsi alla ragazza e sussurrarle all'orecchio quanto fosse bella.
 

#2. Camelia (dualismo forza e fragilità) [Acquario]
Akihiko aveva visto più volte Mitsuru perdere il controllo.
Nonostante la ragazza facesse sempre di tutto per mostrarsi forte davanti agli altri, infatti, lei per prima provava terrore per quello che li attendeva.
E questo lui lo sapeva. Lo sapeva benissimo.
L'aveva trovata spesso chiusa nella sua stanza, al buio, che tremava dalla paura.
E, ogni volta, l'aveva abbracciata, dicendole che tutto sarebbe andato bene; era stato lì, fino a quando quella crisi non passava.
E, nonostante gli facesse male vederla in quelle condizioni, Akihiko avrebbe fatto sempre di tutto per essere al suo fianco in quei momenti di debolezza.
 

#3. Mimosa (forza e femminilità) [Gemelli]
Se c'era una cosa che Akihiko adorava di Mitsuru, era la sua incredibile forza.
Dalla prima volta che avevano affrontato le Shadow, il ragazzo era rimasto terribilmente affascinato dalla maestria con cui lei evocava il suo Persona e con cui riusciva a sconfiggere anche dieci nemici insieme.
Così, quando le era stato ordinato di fare da semplice supporto, lui era stato il primo a protestare.
Odiava non poter più lottare al suo fianco e ammirarla combattere.
Per questo, quando Fuuka prese il suo posto, facendo tornare quella bellissima ragazza sul campo di battaglia, Akihiko non poté che sentirsi terribilmente felice.


#4. Rododendro (tentazione) [Scorpione]
Nonostante Akihiko avesse già visto Mitsuru ballare, non poteva che rimanere a bocca aperta in quel momento.
Ciò che attirava la sua attenzione non erano solo i movimenti dei suoi fianchi o le sue bellissime e inebrianti espressioni facciali, ma il modo in cui era vestita o, meglio, "svestita".
Lo strano body che stava indossando metteva bene in mostra le sue perfette forme, così come il suo bellissimo seno.
E, mentre lei gli faceva cenno di raggiungerla sulla pista da ballo, Akihiko dovette resistere alla tentazione di trascinarla via da lì e farla ballare solo per lui, nella sua stanza.
 

#5. Ninfea (purezza di sentimenti) [Pesci]
Mitsuru non era mai stata un tipo da relazioni amorose.
Fin da quando era piccola, aveva sempre lasciato da parte quell'aspetto della sua vita, seguendo solo ciò che suo padre le aveva sempre detto di fare per il Kirijo Group.
Non aveva tempo per una cosa così futile come l'amore.
Non aveva minimamente bisogno di un sentimento simile, che l'avrebbe solo rallentata a raggiungere il suo obiettivo.
Quando però Akihiko le afferrò le mani, chiedendogli di mettersi con lui, la ragazza non riuscì a non dare libero sfogo ai suoi sentimenti, mentre dalle sue labbra usciva solo un flebile "sì".
 

#6. Fresia (mistero) [Toro]
Per Akihiko, Mitsuru era un vero e proprio mistero.
Infatti, nonostante il ragazzo facesse del suo meglio per conquistarla, utilizzando tutte le conoscenze acquisite dalle riviste che aveva comprato online, la ragazza non sembrava fare caso a lui.
Le aveva tentate tutte: le aveva fatto regali, l’aveva fatta ridere, era stato al suo fianco nel momento del bisogno.
Aveva provato tutto quello che c'era scritto su quei manuali, senza successo.
Ma, quando Mitsuru gli sorrise, dicendogli che adorava i momenti in cui lui era completamente se stesso, Akihiko pensò che quei pezzi di carta potevano diventare dell'utilissima legna da ardere.
 

#7. Narciso (vanità) [Ariete]
Mitsuru sapeva quanto la sua bellezza causasse un forte sentimento di desiderio nei ragazzi che la osservavano e, a dire la verità, ciò non le dispiaceva affatto.
Anche se non lo dava a vedere, infatti, alla ragazza piaceva sentirsi adorata dalla gente, così come amava sentirsi lodare da chi le parlava.
Per questo, non capiva perché Akihiko non facesse lo stesso.
Non che questo le importasse poi più di tanto: in fondo aveva già tantissimi ammiratori.
Ma quando lui le confessò che la trovava bellissima, Mitsuru si sentì molto più felice di tutte le altre volte in cui gliel’avevano detto.
 

#8. Rosa rosa (dolcezza nascosta) [Toro]
Akihiko sapeva che Mitsuru non era per niente un tipo facile.
Si era ritrovato più volte a litigare con lei, soprattutto per la sua testardaggine.
Ma, oltre a quello, Akihiko si era accorto di ben altro.
Se qualcuno gli avesse chiesto di descrivere la ragazza con una parola sola, infatti, lui avrebbe utilizzato "rosa".
Mitsuru era così.
Era come una bellissima rosa, che si difendeva utilizzando tante temibili spine.
Per questo, ogni volta che lei gli mostrava uno dei suoi lati più dolci, il ragazzo non poteva che sentirsi fortunato di essere l'unico con cui lei ritirava le sue difese.
 

#9. Rosa gialla (gelosia) [Toro]
Anche se odiava ammetterlo, Mitsuru provava spesso gelosia.
Ogni volta che vedeva Akihiko parlare con una ragazza a scuola o al dormitorio, una sensazione pungente iniziava a propagarsi nel suo petto, portandola quasi alla pazzia.
Sapeva che era sbagliato quel suo sentimento.
Lei e Akihiko non stavano insieme e, anche se lei avrebbe voluto, lui non era di sua proprietà.
Sapeva che non aveva alcun diritto di scegliere con chi Akihiko potesse parlare o meno.
Ma, nonostante questo, Mitsuru non poteva trattenersi dal portare via il ragazzo, lanciando uno sguardo più che esplicativo a chiunque fosse la malcapitata di turno.
 

#10. Ipomea (Premura) [Vergine]
«M-Mitsuru?»
Quando cercò di pronunciare quel nome, la gola di Akihiko andò letteralmente a fuoco.
«Sì, Akihiko. Sono io.» rispose lei, posando una mano sulla sua.
Il ragazzo tentò di mettere a fuoco la sua figura, non riuscendoci.
«Cosa è successo...?» domandò.
«Hai la febbre alta. Dormi, io resto qui con te.»
Il ragazzo avrebbe voluto ribattere.
Sapeva che lei aveva ben altre cose a cui pensare.
Lui se la sarebbe cavata da solo, senza disturbarla ulteriormente.
Ma, quando Mitsuru gli posò un bacio sulla fronte, ripetendogli che lei si sarebbe presa cura di lui, il ragazzo preferì non ribattere.
 

#11. Crisantemo (vita) [Scorpione]
Nonostante Akihiko fosse praticamente, costretto a lottare contro mostri molto più forti di lui, non si era mai sentito così tanto vivo in vita sua.
Da quando aveva iniziato a combattere tutta la sua esistenza aveva finalmente acquisito un senso.
Per questo, quando oramai tutto stava per concludersi, Akihiko aveva avuto paura.
Paura di tornare a quei giorni monotoni del passato.
Paura di tornare a non essere nessuno.
Ma, quando il ragazzo baciò Mitsuru, capì che, in realtà, il motivo per cui si sentiva così tanto vivo non erano le Shadow o la Dark Hour; ma solo ed esclusivamente lei.


#12. Giacinto (divertimento) [Bilancia]
Akihiko sapeva che Mitsuru era particolarmente permalosa e, a dire la verità, quella era una delle caratteristiche che più lo intrigavano del suo carattere.
Non sapeva perché, ma trovava a dir poco eccitante il suo comportamento.
Adorava farla arrabbiare, vederla mentre faceva di tutto per mostrarsi calma e composta come sempre, come se niente fosse successo.
E, soprattutto, adorava indovinare il modo in cui la ragazza si sarebbe vendicata.
Per questo, ogni volta che poteva, Akihiko la punzecchiava, e, mentre aspettava una reazione, sperava con tutto se stesso che lei non si rendesse conto di quanto ciò lo facesse divertire.

#13. Gelsomino rosso (desiderio) [Bilancia]
Ogni volta che Mitsuru si trovava da sola con Akihiko, doveva realmente frenare se stessa per resistere al desiderio di stare il più vicino possibile al ragazzo.
Non sapeva neanche a lei cosa le prendesse.
Ogni volta che lui si avvicinava, era come se lei perdesse la sua compostezza e tranquillità e i suoi istinti più nascosti venissero a galla.
Doveva assolutamente darsi un contegno.
Se non lo avesse fatto, la situazione sarebbe completamente degenerata.
Ma, quando Akihiko la bloccò contro lo stipite della porta della sua stanza, sussurrandole che la desiderava, Mitsuru decise che non aveva più senso trattenersi.

#14. Gelsomino bianco (amabilità) [Bilancia]
Mitsuru sapeva fin troppo bene che il suo carattere non era per niente carino nei confronti degli altri.
Questo fatto le era stato fatto notare più volte in passato, soprattutto quando, già da bambina, trattava tutti coloro che aveva intorno con profondo distacco.
Non che a lei interessasse poi più di tanto cosa pensassero gli altri, a dire la verità.
Anzi, aveva sempre agito ignorando ciò che le persone potevano pensare di lei, continuando dritto per la sua strada.
Ma, quando Akihiko le disse che lui la trovava "amabile", la ragazza non poté far a meno di sentirsi terribilmente felice.


#15. Stella alpina (caparbietà) [Acquario]
Akihiko sapeva fin troppo bene che Mitsuru otteneva sempre quello che voleva.
Niente riusciva mai a bloccarle la strada verso il suo obiettivo, impedendole di raggiungerlo.
Ma questa volta non sarebbe successo.
«Mitsuru, non possiamo qui.»
Akihiko afferrò le spalle della ragazza, allontanandola leggermente da lui.
Si trovavano nella stanza del concilio studentesco.
Qualsiasi cosa avesse in mente la ragazza, quello non era sicuramente il luogo adatto.
Mitsuru lo ignorò e posò nuovamente le sue labbra su quelle di lui.
E mentre il ragazzo si sedeva sulla cattedra, pensò che forse poteva lasciarle avere ciò che voleva per un'ultima volta.
#16. Margherita (semplicità) [Ariete]
Mitsuru si era trovata più volte in difficoltà con i sentimenti che provava nei confronti di Akihiko.
Ogni volta che cercava un modo per affrontarli, infatti, si ritrovava sempre in un vicolo cieco, senza assoluta via di scampo.
Ciò era inspiegabile.
Era come se tutta la sicurezza che cercava di acquisire prima di parlargli scoppiasse come una semplice e debole bolla di sapone quando lui le appariva davanti.
Per questo, quando dalle sue labbra uscì solo un fievole "Mi piaci" e il ragazzo rispose che anche lui provava lo stesso, Mitsuru rimase stupita di quanto fosse, in realtà, stato semplice.
 

#17. Girasole (bisogno di una guida) [Pesci]
Se c'era una cosa di cui Akihiko era sicuramente certo era che Mitsuru era una leader perfetta e lui non aveva mai vacillato sotto il suo comando.
Niente poteva cambiare ciò.
Lui l'avrebbe seguita, sempre.
Poi, era successo l'inaspettato.
Dopo la morte di suo padre, Mitsuru era andata nel panico, perdendo qualsiasi capacità di ricoprire il suo solito ruolo.
Di fronte a ciò, anche Akihiko si era sentito completamente perso.
Ma, quando gli aveva chiesto aiuto, il ragazzo aveva deciso che, per una volta, poteva essere lui a tenderle la mano e a mostrarle la strada lei aveva, ormai, perduto.

#18. Giglio (regalità) [Leone]
Nonostante Akihiko fosse a conoscenza del fatto di piacere a molte studentesse della sua scuola, il ragazzo aveva occhi solo per Mitsuru.
E come poteva essere diversamente?
Nessuna di loro sarebbe stata capace di sconfiggere plotoni di Shadow.
Nessuna di loro sarebbe riuscita a tenere sotto controllo l'intera squadra, stando attenta che nessuno riportasse ferite.
Nessuna di loro era in grado di organizzare piani dettagliati e complessi per la vittoria.
Semplicemente, nessuna di loro era come lei.
Per questo, se qualcuno gli avesse chiesto cosa fosse per lui Mitsuru, Akihiko non avrebbe minimamente esitato a rispondere con "la mia regina".

#19. Magnolia (quiete) [Cancro]
Anche se tanti potevano pensare il contrario, Akihiko amava il silenzio che riempiva le conversazioni tra lui e Mitsuru.
Poteva sembrare strano (lo era a dire la verità), ma a lui non serviva che lei gli dicesse niente.
Loro si capivano.
Bastava uno sguardo, un tocco, un sorriso e tutto ciò che lui pensava veniva trasmesso a lei, e viceversa.
Era come se i loro sentimenti, insieme, formassero un perfetto equilibrio.
Per questo, ogni volta che ne aveva occasione, Akihiko si sedeva accanto a lei, lasciando che i suoi sentimenti le arrivassero e i suoi lo raggiungessero, in completa quiete.
#20. Geranio (amicizia) [Acquario] I sentimenti che Akihiko provava per Mitsuru erano un qualcosa che neanche il ragazzo capiva fino in fondo.
Lui e Mitsuru erano amici.
La loro amicizia era una di quelle che moltissime persone invidiavano, così come gli avevano fatto più volte presente le persone che avevano intorno.
In tanti avrebbero voluto un rapporto del genere, basato sulla fiducia reciproca e sulla convinzione di poter completamente contare l'uno sull'altra.
Eppure, ad Akihiko quello non bastava, anzi, non era mai bastato: in fondo al suo cuore, lui non poteva che desiderare che, un giorno, sarebbe stato più di un amico per lei.
#21. Glicine (affetto profondo) [Pesci]
L'amore che Mitsuru provava per Akihiko non era per niente un qualcosa di frivolo e leggero.
Fin dal momento in cui lei si era resa conto di essere innamorata di lui, la ragazza aveva capito immediatamente che quella non era una semplice "sbandata", una cotta che, col tempo, sarebbe passata.
Aveva provato a convincersene, sul serio.
Sapeva che quel sentimento sarebbe stato d'intralcio per la missione che li attendeva e li avrebbe potenzialmente messi in pericolo.
Eppure, più il tempo passava e più quel sentimento si acuiva, divenendo praticamente impossibile da eliminare, mentre, ogni giorno, si faceva sempre più profondo.

#22. Garofano rosso (passione) [Sagittario]
Quella Shadow non sarebbe stata un boss facile.
Il ragazzo si sarebbe aspettato qualunque cosa...tranne quella.
Mitsuru era distesa sul letto di fronte a lui, con solo un asciugamano addosso a coprirle il corpo completamente bagnato.
Il suo volto era arrossato e le sue labbra continuavano a sussurrare il suo nome, invitandolo ad avvicinarsi.
Ma, la cosa che gli aveva fatto più paura di quella battaglia, era la consapevolezza che, se Fuuka non li avesse contattati, facendo tornare in sé la ragazza, lui avrebbe davvero rischiato di perdere il controllo e lasciarsi andare completamente alla passione che provava per lei.
#23. Mughetto (Equilibrio) [Acquario]
Nel corso del loro rapporto, Akihiko si era chiesto cosa ci trovasse Mitsuru in uno come lui.
Loro due erano opposti, con niente che li accumunasse.
Lei era intelligente, ricca, con un futuro certo.
Lui era un ragazzo semplice, incerto anche su cosa fare dopo il liceo.
Visti da fuori, chiunque si sarebbe chiesto come poteva una coppia del genere funzionare.
Eppure era come se trovassero una perfetta stabilità.
Ed era quello che Akihiko sapeva che Mitsuru vedeva in lui: la sua metà perfetta, capace di completarla e farle raggiungere un equilibrio che, da sola, non avrebbe mai neanche sfiorato.
#24. Echinacea (forza) [Acquario]
Mitsuru era più forte di lui.
Non sapeva neanche lui come fosse possibile ma, nonostante il durissimo allenamento a cui si sottoponeva ogni giorno, Akihiko si ritrovava spesso K.O., come se la ragazza fosse capace di leggere attentamente ogni sua mossa.
E questo non poteva sopportarlo.
Era lui che aveva promesso di proteggere lei, non il contrario.
Era lui che doveva vincere quelle lotte, non il viceversa.
Ma, quando ritrovava a terra, con Mitsuru che gli lanciava un sorriso vittorioso, il ragazzo non poteva che pensare che, vista da quell'angolazione, lei fosse la ragazza più bella che avesse mai visto.
#25. Garofano bianco (ammirazione) [Capricorno]
Mitsuru provava una fortissima ammirazione nei confronti di Akihiko.
Non passava giorno, ora, minuto, in cui la ragazza non rimanesse sempre più affascinata da lui, iniziando seriamente a far dipendere le sue scelte più importanti in base alle sue opinioni.
Ma, in fondo, come si poteva non ammirarlo?
Quando lo aveva conosciuto, Akihiko non aveva niente.
Aveva perso tutto a causa di quel potere, di quella maledizione che li aveva accumunati.
Eppure, nonostante questo, era riuscito a rialzarsi e a battersi.
E, per Mitsuru, questa era la cosa che rendeva quel ragazzo colui che lei ammirava più di chiunque altro.
#26. Gelsomino giallo (eleganza) [Bilancia]
Akihiko aveva conosciuto poche persone che potessero competere con Mitsuru sul campo dell'eleganza.
Ogni volta che la ragazza si trovava nei paraggi, lui veniva attirato verso di lei, come un insetto affascinato da una fonte di luce.
Qualsiasi movimento compiesse, qualsiasi parola uscisse dalle sue labbra, qualsiasi espressione il suo volto assumesse; era così perfetta che Akihiko era arrivato a pensare che la ragazza fosse una divinità, mandata sulla terra per farlo impazzire.
Ma quello in realtà non gli importava.
Se impazzire era il prezzo per poter osservare tutta la sua eleganza da vicino, il ragazzo era pronto a pagarlo.
#27. Fiore di loto (evoluzione) [Sagittario]
Anche se a prima vista poteva non sembrare, Mitsuru sapeva che il suo rapporto con Akihiko si era evoluto.
Quella che un tempo era semplicemente una collaborazione, nata dallo spirito di sopravvivenza nei confronti di quella complicata missione che li accomunava, era adesso diventata una vera e propria amicizia.
La ragazza sapeva di poter contare su di lui per qualsiasi cosa, anche per fatti che non c'entravano nulla con il loro scopo.
Ma, nonostante quello fosse il rapporto più bello che avesse mai avuto, Mitsuru sperava che questo evolvesse ulteriormente e che, un giorno, diventasse più di una semplice amicizia.
#28. Lauro (trionfo) [Leone]
Mitsuru era abituata a vincere.
Non c'era mai stata una volta in tutta la sua vita in cui una sua battaglia fosse finita in disfatta o senza che lei ne uscisse trionfante.
Per questo, la ragazza iniziava quasi a esserne stufa.
Voleva un avversario che le tenesse testa.
Qualcuno che riuscisse a leggere ogni sua mossa e la mettesse alle strette.
Qualcuno che fosse in grado di batterla, se solo si fosse impegnato.
Per questo, quando la ragazza riuscì a sconfiggere Akihiko per la prima volta da quando lo conosceva, si sentì trionfante come non si era mai sentita prima.
#29. Ortensia (freddezza) [Vergine]
«Sei sicura della tua scelta?»
Mitsuru non si voltò neanche a osservare il ragazzo che, alle sue spalle, le aveva rivolto quella domanda.
«Sì, sono sempre sicura delle mie scelte.»
Akihiko non era convinto, per niente.
Mitsuru poteva capirlo. Non gli serviva vederlo per saperlo.
Lei lo conosceva meglio di chiunque altro.
«Questa volta non ti seguirò Mitsuru. Lo sai, vero?»
Il tono con cui aveva pronunciato quello parole era freddo, distaccato, come se lui non la riconoscesse più.
Ma, nonostante la fitta di dolore che sentiva propagarsi dal suo petto, la ragazza annuì e Akihiko uscì dalla sua stanza.

#30. Fiordaliso (felicità) [Gemelli]
La felicità era un traguardo sempre più lontano.
Nonostante avesse la consapevolezza di ciò fin dall'inizio, Mitsuru non riusciva davvero ad accettarlo.
Dopotutto, per quale motivo stavano combattendo?
Sarebbero morti comunque, sia se avessero provato a sconfiggere Nyx, sia se si fossero arresi, vivendo gli ultimi giorni di vita in tranquillità.
Ma di fronte alla proposta di Ryoji, lei non aveva vacillato.
Perché la ragazza sapeva che dimenticare avrebbe comportato anche non ricordarsi più il tempo passato con Akihiko.
E quelli Mitsuru li aveva da sempre considerati i momenti più felici che avrebbe potuto ottenere in tutta la sua vita.
#31. Lavanda (espansività e diffidenza) [Gemelli]
Akihiko non era mai stato un tipo espansivo.
Fin da piccolo, il ragazzo aveva avuto la tendenza a chiudersi in se stesso, portando così anche gli altri bambini ad allontanarsi da lui.
Ma, anche se non capiva perché nessuno accettasse il suo carattere diffidente, Akihiko aveva oramai accettato questo fatto, continuando ad andare avanti nella sua vita come se niente fosse.
Dopotutto, non aveva senso insistere su un qualcosa che gli altri non comprendevano.
Così, quando Mitsuru gli disse che a lei quel lato del suo carattere piaceva, il ragazzo si sentì accettato per la prima volta in vita sua.
#32. Tulipano giallo (amore disperato) [Pesci]
Mitsuru amava Akihiko.
Neanche lei sapeva da dove nascesse quella passione che la invadeva ogni volta che lui era nei paraggi.
L'unica cosa di cui era certa era che non poteva andare avanti a lungo.
Sapeva che era sbagliato, che avrebbe dovuto rinchiudere quel sentimento.
Ma, la sera della battaglia finale, di fronte alla possibilità di non sopravvivere, la ragazza capì che non aveva più senso trattenersi.
Per questo, appena ne ebbe l'occasione, afferrò il ragazzo per il colletto e posò le sue labbra su quelle di lui, sigillando il suo amore in quel breve, seppur disperato e inteso bacio.
 

#33. Peonia (imbarazzo/paure nascoste) [Pesci]
Mitsuru aprì silenziosamente la porta della camera da letto di Akihiko, entrando al suo interno.
In realtà, si sentiva anche un po' in imbarazzo per quello che stava per fare.
Erano anni che non faceva incubi ed era passato altrettanto tempo dall'ultima volta che si era infilata nel letto del ragazzo, cercando conforto.
La ragazza si fermò.
Forse non doveva farlo.
Sarebbe dovuta tornare in camera sua e non disturbarlo.
Ma, quando si voltò, sentì il ragazzo afferrarle il braccio e spingerla sul materasso con sé, abbracciandola proprio come faceva ogni volta che, anni prima, aveva avuto paura nel sonno.

#34. Garofano rosa (fedeltà) [Capricorno]
Se c'era qualcosa di cui Akihiko era certo, era l'enorme fedeltà che provava nei confronti di Mitsuru.
Da quando si erano incontrati per la prima volta, il ragazzo aveva sempre fatto di tutto per mostrarle quanto le fosse fedele, seguendo tutto ciò che la ragazza gli ordinava di fare.
Dopotutto, come si poteva non essere fedeli a qualcuno come lei?
Decideva sempre la cosa migliore da fare; sapeva affrontare qualsiasi situazione; era in grado di farsi valere, in qualsiasi circostanza...
...e, soprattutto, era l'unica ragazza che lui avesse mai amato.
Per questo, qualsiasi cosa fosse successa, lui l'avrebbe seguita.
Sempre.
 
#35. Rosa bianca (silenzio) [Capricorno]
«Non riesci a dormire?»
Mitsuru si voltò, incrociando lo sguardo di Akihiko.
«No,– rispose –tu?»
Il ragazzo scosse la testa, sedendosi accanto a lei, sul divano del soggiorno.
«Stai pensando a quello che succederà domani, vero?» le domandò lui, all'improvviso.
Mitsuru annuì, senza dire una parola.
Neanche lui rispose, ma, lentamente, posò una mano su quella della ragazza.
Lei posò la testa sulla sua spalla, così come faceva ogni volta che l'ansia aveva la meglio sulla sua compostezza e la sua calma.
E rimasero così, in silenzio, fino a quando entrambi non si addormentarono, tranquillizzati l'uno del respiro regolare dell'altra.
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PROMPT: Gemelli (Anime gemelle)



#1. Bodyswap
FANDOM: Persona 3
COPPIA: Mitsuru/Akihiko
PAROLE: 220
SOULMATES!AU: quando il primo della coppia compie 18 anni, le due anime gemelle si scambiano di corpo per un breve periodo di tempo.

 
Mitsuru era tesa.
Decisamente tesa.
Seduta sul bordo del suo letto, la ragazza non poteva far altro che osservare l'orologio sulla parete, mentre l’ansia si faceva sempre più strada dentro di lei.
Mancava così poco a mezzanotte...
«Mitsuru, calmati.»
Akihiko le posò una mano sulla spalla, così come faceva ogni volta che lei andava completamente nel panico.
«Sono calmissima.»
No, non era vero, per niente.
E lei sapeva che lui non ci avrebbe mai creduto.
Il ragazzo ridacchiò leggermente, scuotendo la testa e sedendosi accanto a lei.
«Se hai paura che la tua anima gemella faccia qualcosa che non vuoi col tuo corpo, tranquilla, la fermerò io.» le disse.
No, non era certo quella la sua paura.
La sua paura era che la sua anima gemella non fosse lui.
Mitsuru lanciò un altro sguardo all'orologio, vedendo che mancavano solo due minuti.
Doveva dirglielo.
Doveva dirgli che lo amava.
Ora o mai più.
«Akihiko, io-»
Prima che potesse finire la frase, una fortissima scarica elettrica la attraverso.
La mezzanotte era arrivata.
Ora lei avrebbe conosciuto la sua anima gemella e, così, avrebbe dovuto dimenticare Akihiko.
Non era pronta a questo.
Non lo era affatto.
Ma, quando riaprì gli occhi e vide di trovarsi ancora nella sua stanza, con di fronte a lei il suo stesso corpo, le sue paure scomparvero completamente.



#2. Music
FANDOM: Persona 5
COPPIA: Ann/Ryuji
PAROLE: 262
SOULMATES!AU: quando una persona ascolta della musica, la sua anima gemella sente la stessa canzone nella sua testa.

 
Ann non riusciva a dormire.
Non importava quante volte chiudesse gli occhi e cercasse di prendere sonno, era completamente impossibile per lei riuscire anche solo ad addormentarsi per più di dieci secondi.
Dopotutto, chi mai sarebbe riuscito a dormire se avesse avuto canzoni heavy metal che continuavano a risuonare nella propria testa?
Era invivibile.
Completamente invivibile.
La ragazza si rigirò nel proprio letto, portando le mani alle orecchie e sperando che in quel modo il suono venisse attutito, senza alcun successo.
Aveva un impegno importante l’indomani.
Possibile che Ryuji non riuscisse a capire che lei non poteva rimanere sveglia fino a tardi?
E, soprattutto, perché il ragazzo si ostinava ad ascoltare musica del genere a quell'ora della notte?!
Poi, lentamente, così come era iniziato, il suono cessò.
Ann lasciò andare un sospiro di sollievo, tornando ad accomodarsi tra le coperte.
Ryuji doveva essere andato a dormire.
E avrebbe potuto fare anche lei lo stesso.
Le sembrava quasi un sogno, quella pace che stava vivendo.
Non c'era niente nella sua testa.
Nessuna chitarra elettrica.
Nessuna batteria.
Nessuna voce che urlava parole a lei incomprensibili.
Poteva finalmente prendersi il suo ripos–
Quando un'altra canzone partì, la ragazza si alzò dal letto, afferrando con forza immediatamente il proprio telefono che risiedeva abbandonato sul cuscino.
Ora gliene avrebbe dette quattro.
Gli avrebbe fatto capire che doveva smetterla di tenerla sveglia a quel modo, tutte le notti.
Ma, quando vide che lui le aveva mandato un messaggio per dirle che l’amava, Ann decise che poteva sopportare quella canzone così fuori dalle sue corde ancora per un po'.



#3. Fingerprint
FANDOM: Persona 4
COPPIA: Naoto/Kanji
PAROLE: 280
SOULMATES!AU: due anime gemelle hanno la stessa impronta digitale.

 
“Eccesso di velocità alla guida di un motorino e aggressione ad un agente.”
Naoto lesse le cause dell'arresto del ragazzo che si stava facendo le foto segnaletiche, lanciandogli uno sguardo più che esaustivo attraverso il vetro
La detective ne aveva abbastanza di tipi come lui.
Era il decimo, forse l’undicesimo quella settimana.
Possibile che non esistessero più ragazzi capaci di non causare problemi?
«Non capisco perché mi stia facendo vedere questo fascicolo, Dojima-san.– disse lei, voltandosi verso il suo collega –Non mi pare ci siano prove da analizzare.»
L’uomo sospirò, passandosi una mano dietro il collo.
«Non è certo questo quello che volevo farti notare Shirogane.» rispose lui, leggermente imbarazzato.
Naoto alzò un sopracciglio, interdetta.
«Allora cosa? Io ho da lavorare, non ho tempo da perdere con un ragazzino.» gli fece notare, stizzita.
«Beh ha la tua stessa et-»
«Non mi interessa questo Dojima-san!»
Dojima era in chiara difficoltà.
«Allora?»
«Ecco, è che penso che dovresti parlarci.»
Ora sì che la situazione si stava facendo decisamente assurda.
«Dojima-san, senta, se sta cercando di farmi fare amicizia con qualcuno, questo non è né il momento adatto né il tipo di amicizie che voglio.» disse lei, abbastanza irritata, restituendogli il fascicolo.
Poi, si voltò, pronta a tornare alla sua postazione.
Le stava facendo solo perdere tempo.
«Shirogane.»
Quando Dojima la richiamò, la ragazza si voltò nuovamente verso di lui, esasperata.
«Cosa c-»
Le parole le morirono in gola, quando vide che l’uomo aveva aperto il fascicolo e stava indicando l’impronta digitale del ragazzo e, sotto essa, i nomi “Naoto Shirogane” e “Kanji Tatsumi”.
L’espressione sul volto di Naoto doveva essere particolarmente buffa, perché l’uomo ridacchiò.
«Io l’ho detto che ci dovresti parlare.»



#4. Counter
FANDOM: Nier:Automata
COPPIA: 2B/9S
PAROLE: 301
SOULMATES!AU: ogni persona ha un contatore sul polso che indica quanto tempo manca al primo incontro con la propria anima gemella.

 
2B non poteva andare avanti così.
L'androide puntò lo sguardo sul contatore che le era stato impiantato sul polso quando era stata creata, osservando con attenzione i diversi 0 che lo riempivano.
Quante volte lo aveva fatto in passato?
Tante, troppe a dire la verità.
E, in tutto questo tempo, non aveva ancora capito il perché di quella stranissima regola.
Quella le era da sempre sembrata un'idea folle.
Come poteva un androide, un robot, un oggetto senza cuore avere una vera e propria anima gemella?
Come poteva un qualcosa di così complicato e astratto come l'amore, colpire anche la sua specie?
Era strano, tanto strano.
Ma, evidentemente, questo non era quello che avevano pensato i suoi creatori, quando avevano inserito quel contatore all’interno degli YoRHa.
Che fosse un qualcosa che gli umani avevano sempre agognato e che mai erano riusciti a raggiungere?
Forse era quello il motivo per cui a loro, le loro creazioni, era stata data quella possibilità.
Ma questo rendeva le cose ancora più complesse.
Una lacrima cadde sul contatore e 2B si rese conto troppo tardi di stare piangendo.
Perché?
Perché se lo scopo era quello di farli vivere in armonia con la loro anima gemella, lei era costretta a uccidere la sua ogni volta?
Non aveva senso.
Non aveva assolutamente senso.
Un piccolo ronzio attirò la sua attenzione e l’androide sentì il cuore che non aveva sussultarle nel petto, quando vide che i numeri del contatore stavano aumentando.
Di nuovo.
Come accadeva ogni volta che 9S veniva resettato.
Quando il numero si bloccò, 2B si alzò dalla branda, asciugandosi le lacrime e aprendo il portello della sua stanza.
Non aveva tempo per i piagnistei.
Dopotutto, secondo il numero che aveva sul polso, aveva solo quattro ore prima di incontrare la sua anima gemella per la “prima volta”.
QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Prompt: Arcani maggiori (Imperatrice)

Raccolta: The Arcana is the means by which all is revealed
Arcana: III – Empress
Fandom: Persona 3, Persona 4, Persona 5
Personaggi: Mitsuru Kirijo, Margaret, Haru Okumura





Mitsuru non si era sentita mai così minacciata prima di allora. 
Seduta al suo solito tavolo di uno dei locali più importanti di Tokyo, la ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo dall'elegante donna che aveva occupato il posto libero davanti al suo, senza neanche chiederle il permesso.
Anche se non lo ammetteva mai, Mitsuru era da sempre stata ben conscia della sua posizione all’interno della società. 
Faceva finta di niente quando Akihiko o gli altri la elogiavano, dandole l’appello di imperatrice della S.E.E.S., ma, in realtà, lei concordava pienamente con loro. 
Ogni volta che si guardava allo specchio, lo sguardo che vedeva riflesso non era quello di una ragazza qualcuna; ma quello di una vera dominatrice. 
Tutto, dalle sue movenze al suo tono di voce, era modulato per farle ricoprire a pieno quel ruolo. 
Era quello ciò che pensava chiunque la vedesse, senza alcuna eccezione. 
Eppure, con suo grande stupore, Mitsuru aveva adesso davanti quella che doveva essere la sua peggiore nemesi. 
La donna che si era seduta di fronte a lei indossava un abito blu, che, grazie alle due spaccature laterali, le metteva in risalto le lunghe gambe, coperte solo da una sottile calza nera.
Il suo seno era prosperoso e, da qualsiasi lato la si guardasse, la sua vita era fine e snella, così come metteva in mostra la spessa cintura che la cingeva.
E per non parlare del suo volto.
Non era certo stato un caso se chiunque si fosse voltato verso di lei quando la donna aveva messo piede in quel luogo.
Il suo viso pallido mostrava un'espressione calma ma allo stesso terribilmente seducente, accentuata dal sorriso in cui le sue labbra rosse erano piegate.
Ma la cosa che più dava fastidio a Mitsuru, erano i capelli e gli occhi di quella donna.
Entrambi infatti erano di un colore così insolito da riuscire a distogliere l'attenzione dei presenti dalla sua capigliatura cremisi che sempre era stata la sua caratteristica.
La donna aveva infatti i capelli così lucenti da sembrare d'argento, mentre i suoi occhi erano dorati e caratterizzati da uno sguardo così fermo e immobile da mettere in soggezione chiunque lo incontrasse.
Mitsuru strinse con forza i pugni.
Non poteva perdere così.
Era lei la vera Imperatrice lì dentro.
Non poteva permettere ad una sconosciuta di rubarle così tanto l'attenzione.
«Scusa, vuoi qualcosa? Mi stai osservando da un po'.»
La ragazza dai capelli rossi si riscosse, quando la donna le rivolse un sorrisetto enigmatico, dopo averle posto quella domanda con una voce così calma da farla rabbrividire.
«No, niente.– rispose immediatamente la ragazza, mostrandosi tranquilla come al suo solito –Stavo solo osservando i suoi capelli, li trovo veramente affascinanti.»
Quella mossa funzionava sempre.
Mitsuru era fin troppo consapevole di ciò.
Fare complimenti al nemico era il primo passo per vincere la partita.
«Grazie, anche i tuoi sono molto carini.» rispose l'altra, tornando a bere il tè di fronte a lei, senza battere ciglio.
...
Non solo le dava del "tu" e le parlava come se fosse una ragazzina qualunque, adesso aveva anche il coraggio di definire i suoi capelli "carini"?!
Quella era davvero una dichiarazione di guerra.
Mitsuru accavallò le gambe, mostrando lo sguardo più seducente e dominante che avesse.
L'altra sorrise, divertita, continuando a osservarla; ma la ragazza non si mosse.
Non importava chi si credesse di essere quella donna.
Chiunque fosse, niente e nessuno poteva competere con lei, Mitsuru Kirijo.
Nessuno poteva rubarle il suo ruolo.
E ora lo avrebbe dimostrato–
«Scusate, posso sedermi?»
Una voce dolce arrivò dalla sua sinistra e Mitsuru e la donna si voltarono verso la nuova arrivata.
Chi poteva osare interrompere quella faida che si era appena creata?
Chi poteva avere anche solo il coraggio di volersi sedere al loro tavolo?
Ma, quando i calmi occhi color nocciola e il dolce sorriso di Haru Okumura entrarono nel suo campo visivo, la ragazza sentì come una scarica elettrica attraversarla.
Come se fosse in uno stato di tranche, annuì leggermente e, mentre lei si sedeva con eleganza alla sua sinistra, Mitsuru non fu sorpresa di vedere che anche il corpo di quella che, fino a pochi secondi prima, era la sua più terribile rivale fu scosso da un forte brivido.
QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Promtp: Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare. (Alessandro Baricco, Oceano mare)
Numero parole: 649
Fandom: Persona 3
Personaggi: Aigis
 
~
 
Aigis faceva spesso quel sogno.
Ogni volta che chiudeva gli occhi si ritrovava esattamente nello stesso punto di sempre, con indosso il solito vestito azzurro.
Ricordava quel vestito.
Era l’abito che le avevano messo al laboratorio, una volta che lei si era completamente spenta undici anni prima, e quello con cui era uscita da quello stesso posto quando lui si era trovato lì vicino, su quella spiaggia.
La stessa spiaggia che adesso le si mostrava davanti agli occhi.
La robot si guardò intorno, osservando la lunga distesa di sabbia che si trovava in quel luogo e che si espandeva a vista d’occhio tra il mare e le colline.
Sapeva che era strano il modo in cui la stava ricordando.
Nella realtà, la spiaggia dell’isola di Yakushima non era così enorme come lei la stava visualizzando in quel momento.
Anzi, non era neanche minimamente paragonabile a quell’immenso luogo che aveva davanti.
Ma questo ad Aigis non importava poi così tanto.
Aveva fatto quel sogno così tante volte in quell’ultimo anno che, oramai, si era smessa di domandarsi il perché di quel cambiamento.
L’unica cosa che poteva fare in quel momento era solo osservarsi intorno, aspettando.
Sapeva che presto sarebbe accaduto qualcosa.
Succedeva sempre-
«Aigis.»
Ed ecco ciò che stava attendendo.
La voce del ragazzo che la robot voleva vedere più in assoluto arrivò dalle sue spalle.
Ogni volta era così. Aigis conosceva quel sogno a memoria.
Nonostante questo, lei si voltò e puntò i suoi occhi sul ragazzo di fronte a lei.
Minato la stava guardando, così come era successo troppe volte per poterle contare in quell'ultimo anno in cui lei si era lasciata andare a quel sogno.
La robot non riuscì a reprimere il piccolo sorriso che si formò sul suo volto, iniziando a camminare e ad attraversare quell'immensa quantità di sabbia che li stava separando.
Sapeva che non era una buona idea.
Aigis poteva sentire ogni minimo centimetro del suo corpo cercare di avvertirla che quello che stava facendo era lo stesso identico errore che oramai stava ripetendo ogni volta.
Non aveva senso essere così felici ogni volta che lo vedeva.
Non aveva neanche senso il suo iniziare a correre verso di lui, come adesso stava facendo, alzando alle sue spalle una grossa nuvola di sabbia.
Non aveva assolutamente e categoricamente senso che lei continuasse a darla vinta in quel modo alle sue emozioni e si lasciasse trascinare da un sogno che, al suo risveglio, le avrebbe nuovamente distrutto tutto davanti agli occhi.
Perché era quello che era successo, ogni singola volta.
Nonostante sapesse che tutto quello era in realtà solo un’illusione, una visione distorta della sua mente, la robot non poteva fare a meno di sperare che, per una volta, fosse tutto vero.
Nonostante fosse un pensiero completamente irrazionale che male si addiceva ai suoi neuroni artificiali, Aigis non poteva far altro che credere che per quella volta sarebbe davvero riuscita a raggiungere il ragazzo di fronte a lei, che sarebbe riuscita ad attraversare quella landa di sabbia che mano mano che correva diventava sempre più simile ad un deserto invece che ad una semplice spiaggia.
Nonostante la robot fosse a conoscenza del fatto che, al suo risveglio, non avrebbe avuto nulla tra le sue fredde braccia di ferro, lei non poteva fare altro che tentare di abbracciare il corpo del ragazzo e di stringerlo a lei, sperando con tutta se stessa di riuscire a riportarlo con sé, nel mondo reale, fuori da quello onirico.
E ogni volta che si svegliava da sola, in quella stanza buia e triste che utilizzava come camera, Aigis non riusciva a non desiderare di chiudere nuovamente gli occhi e di tornare in quel luogo in cui loro si erano incontrati per la prima volta.
E, magari, rimanere per sempre insieme a lui, nascosti al resto del mondo, su quella spiaggia così immensa che si trovava tra il mare e le colline.

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