I see you

Feb. 16th, 2019 09:47 pm
[personal profile] sofytrancy
QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Prompt: Tensione (sessuale) (M1)



Naoto non era solita perdere così facilmente la concentrazione. 
Seduta al suo banco vicino alla finestra, mentre il professore spiegava chissà quale formula matematica, la detective aveva lasciato che la sua attenzione fosse attirata non dai numeri alla lavagna, ma dalla lezione di educazione fisica che si stava svolgendo all’esterno. 
No, dire così era sbagliato; terribilmente sbagliato. 
Non era attratta dalla lezione, ma dalla classe che la stava svolgendo; in particolare dal ragazzo biondo che correva in testa a quello che era l’intero gruppo. 
Kanji aveva ormai lasciato indietro i suoi compagni, mentre continuava a correre lungo il campo ad una velocità quasi inumana senza accennare a rallentare un minimo. 
Non che questo fosse minimamente estraneo a Naoto. 
Lo aveva visto fin troppe volte mettere alla prova la sua resistenza fisica mentre combattevano contro le Shadow o scappavano da una situazione di pericolo. 
Non era neanche raro il fatto che durante queste fughe avesse afferrato lei, Rise o entrambe contemporaneamente per aiutarle nella corsa, dimostrando che aveva abbastanza forza per correre nonostante il peso delle due ragazze che trasportava. 
Ma, nonostante questo, la ragazza non poteva che ritenersi sorpresa ogni volta che lo osservava fare educazione fisica. O quando lo osservava in generale. 
Sì perché, anche se la detective non voleva ammetterlo, non era raro che il suo sguardo scivolasse sul ragazzo, qualsiasi cosa egli facesse, e poi non riuscisse più a distoglierlo. 
Non sapeva come fosse possibile; non riusciva nemmeno a cogliere il momento nel quale la sua attenzione veniva catturata e attratta da Kanji.
L’unica cosa che sapeva era che, appena riacquistava un minimo di controllo sulle sue azioni involontarie, nel suo campo visivo trovava sempre il ragazzo.
Provava davvero a guardare altrove ma, anche quando ci riusciva, erano i suoi pensieri a tradirla.
Tutto quello a cui pensava spariva lentamente e veniva completamente sostituito dal corpo del ragazzo che fino ad un secondo prima stava osservando, a come si flettessero i suoi muscoli nel momento in cui colpiva un nemico, a come potesse intravedere le sue gambe robuste dai jeans fin troppo aderenti che portava, a come avrebbe voluto posare una mano sul suo petto per poter sentire in prima persona quanto fosse realmente forte, a come sarebbe stato se lui l’avesse stretta tra quelle braccia così robuste…
Quando si accorgeva che i suoi pensieri erano ormai un groviglio di idee e propositi che Naoto non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere, allora si che le cose si facevano difficili.
Era in quel momento che tornava a osservare il ragazzo, come attratta da un fortissimo magnete, e lei impiegava tutta la sua forza di volontà per guardare nuovamente altrove… sforzo inutile visto che, come stava accadendo in quel momento, qualsiasi cosa facesse, il suo sguardo non aveva intenzione di distogliersi. 
E come dargli torto? 
Poter vedere quei perfetti addominali che si intravedevano da sotto la maglia leggera; poter osservare i muscoli sulle sue spalle così larghe e mascoline che si flettevano nella corsa; poter guardare i suoi capelli coperti da gel rimanere perfettamente al loro posto nonostante la corsa; poter ammirare quelle braccia scoperte e così muscolose che avrebbero potuto sollevarla come se fosse una piuma… 
«Shirogane! Perché non dici anche a noi cosa c’è di così interessante là fuori?»
Naoto sobbalzò, rendendosi conto solo in quel momento che si trovava ancora in classe, circondata da una ventina di persone che la stavano osservando e ridacchiavano tra di loro.
La ragazza si afferrò la visiera del cappello, abbassandolo lentamente e coprendosi il viso rosso per la vergogna.
«Mi scusi, mi sono distratta.» sussurrò, abbassando lo sguardo e osservando il foglio completamente bianco di fronte a lei. 
«Vedi di prestare più attenzione.»
Detto questo, il professore si voltò nuovamente verso la lavagna e riprese a spiegare formule di cui Naoto non sapeva neanche l’esistenza. 
La detective sbuffò leggermente. 
Doveva assolutamente togliersi questo vizio.
Doveva tornare la Naoto Shirogane calma, fredda e impassibile di sempre.
Doveva in tutti i modi riprendere il controllo delle sue azioni o sarebbe finita davvero male. 
Quando però lasciò nuovamente scivolare lo sguardo oltre il vetro della finestra e i suoi occhi incontrarono i movimenti di Kanji che, nel frattempo, si era anche tolto la maglia bagnata di sudore, Naoto pensò che forse poteva correre il rischio di essere scoperta ancora una volta.
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