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QUESTE DRABBLE PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Missione Shannen Week6
Fandom: Persona 4
Coppia: Kanji/Naoto
Parole: 100 parole l'una
#25
Kanji non aveva mai creduto nel destino.
Ogni volta che leggeva o ascoltava quelle storie smielate in cui si parlava di come due persone fossero legate tra di loro dal fato il ragazzo aveva sempre voglia di alzare gli occhi al cielo.
Eppure, da quando aveva incontrato Naoto, la sua percezione era cambiata.
Sapeva che era stupido crederci sul serio, soprattutto perché lui era convinto che quella fosse tutta una menzogna.
Ma ogni volta che vedeva il suo sorriso, non poteva che desiderare che, se questo fantomatico "filo rosso" fosse realmente esistito, l'altro capo del suo fosse legato a lei.
Anche se molti potevano pensarlo, il silenzio che riempiva le loro conversazioni non era minimamente dello stesso tipo che si poteva definire "imbarazzato".
Se c'era una cosa che Naoto aveva imparato nel suo rapporto con Kanji era che niente di quello che non veniva detto era realmente perso.
Loro erano semplicemente fatti così.
Bastava uno sguardo, un tocco, un singolo sorriso per capire cosa l'altro desiderasse.
Per questo, la detective adorava quei momenti che loro due passavano insieme, seduti uno accanto all'altra, a scambiarsi messaggi che erano solo loro e che il resto del mondo non avrebbe mai potuto capire.
Kanji non sapeva neanche come era finito in quella situazione.
Seduto su una delle tante sedie della sua classe, il ragazzo non poteva far altro che osservare Naoto che, a pochi centimetri dal suo volto, lo stava truccando in viso per prepararlo a vincere il concorso di bellezza a cui le ragazze del team li avevano iscritti.
Ma, se prima quello non era una cosa che lo tormentasse così tanto, adesso che aveva la detective a quella vicinanza Kanji stava davvero rischiando di andare nel pallone.
«Kanji-kun? Perché mi guardi così?»
«Perché sei bellissima.» sussurrò lui, senza neanche rendersene conto.
Naoto non sapeva perché, ma, ogni volta che vedeva Rise attaccarsi a Kanji, provava una spiacevole sensazione di gelosia che mai aveva sentito prima.
Aveva anche pensato di avere qualche problema, visto che alla fine niente di quello che la idol faceva dimostrava che provasse qualcosa per il ragazzo.
Anzi, Rise si stava solo comportando da amica, così come faceva con tutti, lei compresa.
Eppure, tutte le volte che vedeva la idol toccarlo minimamente, camminare al suo fianco o scambiarsi bigliettini con lui, Naoto non poteva fare a meno di provare un fortissimo istinto omicida farsi strada dentro di lei.
«Balliamo?»
Non sapeva neanche lei perché gli aveva fatto quella domanda.
Ma quando lo aveva visto che lui gli stava lanciando quelle occhiate da un angolo della stanza, le sue gambe si erano mosse da sole e si erano dirette verso di lui.
«C-Cosa?»
«Sì, lo stanno facendo tutti.– cercò di giustificarsi Naoto, indicando gli altri ragazzi che seguivano la musica del locale –E pensavo che ti andasse.»
Solo in quel momento, la ragazza pensò che forse aveva frainteso lo sguardo che lui le aveva rivolto.
Ma, quando oramai stava per andarsene, dopo essersi scusata, Kanji accettò il suo invito.
Kanji non pensava potessero esistere film così noiosi fino a quel momento.
Erano oramai quasi due ore che si trovava in quel cinema, a cercare di capire la logica di un'opera di cui già il titolo lo aveva messo in difficoltà.
Non sapeva neanche perché avesse accettato di vedere una roba del genere.
C'erano solo chiacchiere.
Nessun combattimento, nessuna scena di azione.
Solo congetture su chi potesse essere l'assassino.
Ma, ogni volta che si voltava verso la ragazza al suo fianco e notava come i suoi occhi si illuminavano mentre guardava lo schermo, Kanji pensava che ne valesse la pena.