[personal profile] sofytrancy
QUESTA ONE SHOT PARTECIPANO AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
PROMPT: TERSICORE: danza
FANDOM: Persona 5
PERSONAGGI/COPPIE: Ryuji/Ann
PAROLE: 908


«Ti va di ballare?»
Ryuji ricordava perfettamente quando aveva pronunciato quelle parole, anni prima, tendendo la mano alla bambina che se ne stava in disparte, da sola in una parte della stanza.
Ann si era voltata verso di lui, facendo ondeggiare i capelli biondi che, sciolti, gli ricadevano sulle spalle.
La bambina si guardò intorno per un attimo, per poi posare nuovamente lo sguardo su di lui.
Era sorpresa. Molto sorpresa.
Aveva ragione in realtà.
Lui e Ann non avevano parlato poi così tanto, nonostante si trovassero nella stessa classe.
Lei se ne stava sempre in disparte e l'unica persona con cui aveva legato minimamente e con cui parlava era la sua amica Shiho.
Quindi, chiederle una cosa del genere da un momento ad un altro, poteva sicuramente essere visto come un gesto irrazionale.
Un qualcosa senza fondamento.
Il bambino ritirò la mano, sentendo l’imbarazzo di quella richiesta colpirlo tutto insieme.
«Non importa,– disse –fai finta non ti abbia chiesto nie-»
«Vuoi ballare con me?» lo interruppe lei, mentre con un dito titubante si indicava.
Quanto poteva essere bella la sua voce?
Il bambino avrebbe potuto restare ad ascoltarla per anni.
Ogni volta che Ann parlava, Ryuji pensava di essere finito dritto in paradiso e di stare parlando con quello che doveva essere il più meraviglioso degli angeli. 
«Sì.– rispose lui, le guance ancora più rosse –N-non ti va?»
Era ovvio che non le andasse.
Come poteva una come lei voler ballare con uno come lui?
Ma lei annuì, mentre le sue guance arrossivano leggermente.
Dio, il bambino era convinto che si sarebbe ricordato per anni di quella visione.
Tutto era perfetto in lei: dal suo dolce viso ai suoi occhi brillanti, dal piccolo diadema che portava sulla testa al suo vestito, che, inspiegabilmente, riusciva a renderla ancora più carina di quel che lei era.
Ryuji le tese nuovamente la mano e sentì la sua pelle andare letteralmente a fuoco quando lei l'afferrò.
Poi, senza esitare, la accompagnò fino al centro della sala.
Certo, la canzone che era stata messa in quel momento non era minimamente adatta ad un lento.
Anzi, il bambino era abbastanza sicuro che fosse una delle sigle di uno dei cartoni animati che andavano maggiormente in voga in quel periodo, anche se non riusciva a ricordare quale fosse in particolare.
Ma a lui tutto ciò non importava.
Dopo aver fatto un lungo sospiro, ll bambino prese coraggio, portando una mano intorno alla vita di lei e stringendo invece la mano di lei con quella con cui l’aveva afferrata.
Le guance di Ann avvamparono, ma la bambina non fece niente per allontanarlo.
Anzi, posò la sua mano libera sulla spalla di lui, mentre spostava lo sguardo altrove, il volto completamente in fiamme.
Ryuji poteva già sentire le risate degli altri bambini intorno a loro.
Era ovvio.
Chi della loro età avrebbe mai ballato a quel modo?
Sempre se di ballare si poteva parlare.
Nessuno di loro due sapeva farlo in fondo.
Dondolavano semplicemente, rischiando più volte di pestarsi anche i piedi a vicenda.
Dopotutto, a chi importava?
Avevano solo sette anni.
Erano ad una festa di compleanno.
E la musica era stata messa solo come sottofondo, senza lo scopo vero e proprio di seguirla per danzare.
Ma, nonostante questo lui le aveva chiesto di ballare con lui e lei aveva accettato.
E ora erano lì, a danzare, come se si trovassero in una dimensione parallela.
In un mondo che era solo il loro.
 
E, adesso, Ryuji non poteva che far altro che ripensare a quei ricordi, mentre osservava la ragazza ballare con le altre, in mezzo della pista da ballo.
Non sapeva neanche perché aveva accettato a fare quell'uscita.
Le discoteche non facevano per lui, per niente.
Ren lo aveva praticamente abbandonato, visto che non lo vedeva più da quando avevano messo piede lì dentro e Yusuke continuava a borbottare roba strana al suo fianco, mentre si guardava intorno e con velocità faceva strani schizzi sul suo block notes.
E quindi lui era come se fosse solo, completamente solo.
Aveva provato a intavolare una conversazione con il ragazzo accanto a lui, ma quello era troppo preso dal suo "estro creativo" e quindi, dopo aver cercato di interpretare gli strani disegni che stava facendo, Ryuji aveva presto rinunciato.
L'unica cosa che poteva fare era osservare le ragazze che, a ritmo di musica, continuavano a ballare poco lontano.
Sicuramente qualcuno avrebbe provato a rimorchiarle.
Anzi, doveva essere già successo, visto dei ragazzi che mai aveva visto prima erano lì con loro.
La situazione stava andando di male in peggio.
Ryuji sospirò, portando lo sguardo al bicchiere che aveva poggiato sul tavolo di fronte a lui.
Forse avrebbe dovuto finire il suo drink e andarsene, con una qualche scusa.
Sì, non era un'idea poi così malvagia.
Tanto non si sarebbe divertito minimamente a restare lì, no?
Cosa poteva esserci di divertente nel vedere Ann e le altre ballare con dei ragazzi che lui neanche conosceva?
«Ryuji.»
Il ragazzo si riscosse, quando sentì una voce chiamarlo.
Non aveva neanche bisogno di voltarsi per sapere di chi fosse.
Era una voce così chiara e cristallina che chiunque avrebbe potuto riconoscerla.
«Sì, Ann?»
Ann gli sorrise, tendendogli una mano e facendo ondeggiare le sue code bionde.
Ryuji spostò lo sguardo dal suo volto alla mano che lei aveva teso, confuso.
Cosa voleva?
Voleva provare il suo drink?
Poi, le labbra della ragazza si mossero, sciogliendogli ogni dubbio.
«Ti va di ballare?»

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