Feb. 16th, 2018

 [Storia che fa parte della raccolta R.A.I.N.B.O.W. (Lettera numero 4)]

QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T

PROMPT: Gemelli

~ Tiz & Agnès ~

«I hope in a new future with you.»

Tiz si sistemò i gemelli che era riuscito (non con poca fatica) a inserire nel punto giusto della camicia per poi osservarsi allo specchio di fronte a lui.

«Non sta succedendo davvero... giusto?»

Sussurrò quelle parole al se stesso riflesso nella superficie liscia appesa alla parete.

Il completo che stava indossando non si addiceva minimamente alla sua persona ma, visto che Agnès ci teneva, non aveva espresso le sue perplessità.

«Ho letto in alcuni libri che in paesi lontani si vestono così quando si sposano!»” aveva detto qualche mese prima con aria sognante, mentre indicava un capo molto simile a quello che adesso il ragazzo aveva indosso.

Ma non era certo per quell'abbigliamento eccessivamente elegante che il ragazzo si sentiva così scombussolato in quel momento.

Mancavano poche ore infatti, solo poche ore e la ragazza che aveva amato fin dal loro primo incontro sarebbe diventata sua moglie, solo poco tempo e avrebbero dato vita ad una famiglia. Sentì il cuore accelerargli nel petto quando questa consapevolezza si fece strada nella sua mente.

«Hai finito di prepararti?»

La voce di Ringabel lo colse di sorpresa e Tiz si voltò di scatto verso il ragazzo che era appena entrato nella stanza.

«Ho bussato.» ha subito aggiunto lui in sua difesa di fronte allo sguardo che l'altro gli aveva lanciato.

Tiz non era molto sicuro della veridicità di quelle parole, ma decise di lasciare perdere.

«Sì, solo due minuti e sono pronto.» rispose, indossando la giacca che era rimasta abbandonata sulla sedia senza accorgersi che Ringabel si era avvicinato e lo stava squadrando dalla testa ai piedi.

«Devo dire che pensavo ti stesse peggio.» commentò, ridacchiando.

«Grazie per la fiducia, davvero.»

«E incredibilmente Agnès ha anche buon gusto: quei gemelli sono stupendi.»

Tiz riportò il suo sguardo ai due gioielli che ornavano i suoi polsi, sorridendo alla vista della A e della T che erano incise sulla superficie liscia e alla piccola scritta che girava intorno a esse.

«Spero in un nuovo futuro con te.»”

«Andiamo?»

Il ragazzo annuì, controllando per un'ultima volta il suo riflesso allo specchio e constatando felicemente che, nel complesso, non stava poi così male vestito in quel modo.

  [Storia che fa parte della raccolta R.A.I.N.B.O.W. (Lettera numero 7)]

QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T

PROMPT: Do it for them

~ Jackal & Praline ~

«Why did you save me?»

«Senti, so che sei un mio fan, ma non posso fare esibizioni private. Questo è sequestro di persona, capisci?»

Jackal alzò gli occhi al cielo, esausto. Per quanto ancora voleva continuare a ripetere quelle frasi senza senso?

«Ti ho già detto che non sapevo neanche che eri una cantante. Smettila di insistere.» le rispose, irritato.

Lei gli mostrò un'espressione compassionevole.

«Non devi vergognarti, tutti adorano la mia musica.»

Forse gli conveniva davvero buttarla in mare e lasciarla lì ad affogare, ma non gli sembrava una cosa molto carina da fare.

E in più non avrebbe ricevuto il suo denaro; quello si che sarebbe stato un problema.

Fallo per i soldi, Jackal. Fallo per loro.”

«Te lo ripeto: non sono un tuo fan. Non so neanche come ti chiami a dire la verità.– disse, cercando di mantenere quella calma che poche volte riusciva a trovare –Sto solo seguendo gli ordini. Dovevo trovarti e portarti ad Ancheim, tutto qui. Adesso sta lì buona per favore, così io riceverò i miei soldi.»

Il viso della ragazza divenne leggermente perplesso.

«Ma allora... perché mi hai salvata?» domandò, con una voce completamente diversa da prima.

Jackal alzò un sopracciglio, interdetto.

«Perché sono gli ordini, te l'ho spiegato.»

«Sì, ma non mi sembri il tipo che rischia la sua vita pur di portare a termine un ordine. Potevi benissimo dire che eri arrivato troppo tardi, eppure tu mi hai aiutata.»

Il ragazzo si zittì, non sapendo come risponde.

Aveva ragione, terribilmente ragione.

Lui non avrebbe mai rischiato così tanto solo per accontentare quello stupido re. Anzi, solitamente non avrebbe neanche accettato un incarico così assurdo.

Ma quando gli avevano mostrato la sua foto... qualcosa si era mosso dentro di lui. Non sapeva bene cosa, ma aveva sentito come una forte stretta allo stomaco.

«Non sono fatti tuoi.» borbottò, distogliendo lo sguardo da quel viso fin troppo carino per i suoi gusti.

Era lì per i soldi, solo per i soldi. Ma dentro di lui sapeva che non era così.

Per quanto lui stesso cercasse di negarlo, era per incontrare quella ragazza che aveva rischiato di morire e non certo per il poco denaro che avrebbe ricevuto.

  [Storia che fa parte della raccolta R.A.I.N.B.O.W. (Lettera numero 5)]

QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T

PROMPT: The Last of the Real Ones -> verso "If they find you I will protect you"

~ Barras & Holly ~

«You're so pretty when you blush

«Facciamo a botte ora, quindi?»

Holly si portò la mano guantata alla tempia, trattenendo l'impulso di commettere un omicidio.

Barras l'avrebbe condotta alla follia con i suoi continui e inopportuni interventi.

«No Barras, no.– disse, cercando di mantenere la sua solita calma –Dobbiamo catturare la Vestale, non picchiarla.»

«Zitta donna! Voglio fare a botte!» urlò lui, non prestandole attenzione.

La maga bianca strinse i pugni, non riuscendo proprio a capire perché si fosse portata dietro un idiota del genere.

Ok, era molto forte in battaglia e sicuramente sarebbe stato capace di uccidere almeno una ventina di nemici da solo, ma cercare di avere con lui una conversazione normale era pressoché impossibile.

«Se ce ne sarà l'occasione farai a botte, ok?» gli rispose, esasperata.

Lui sembrò contento, infatti si zittì e Holly tornò a osservare la mappa della zona, cercando di capire dove fossero.

Bene, non dovevano essere poi così lontani dal loro obbiettivo.

Stava per andare a dare ordini al pilota quando Barras parlò di nuovo.

«Farai a botte anche te con me, vero?»

Lei si voltò verso di lui, perplessa.

«Sono una maga bianca, curo da lontano e di nascosto. Non scendo sul campo di battaglia se non strettamente necessario.– gli spiegò, sistemandosi il grande cappello che portava sui capelli dorati –Rischierei solo di farmi del male.»

L'uomo restò in silenzio e questo sembrò fin troppo strano alla maga. Insomma, di solito non stava un attimo zitto se non con stupide promesse riguardo il combattimento.

Poi, dopo quella che sembrava un'eternità parlò.

«E se ti trovassero? Non sarebbe uguale?»

«Se mi trovassero me la vedrei sicuramente brutta.» rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

«Ti proteggerò io.»

Quella frase la colse completamente alla sprovvista.

«Se ti trovassero, ti proteggerei io. Ma ti proteggerei anche se combattessi al mio fianco, quindi perché non facciamo a botte insieme?»

Holly sentì improvvisamente le guance andarle in fiamme.

Cosa stava dicendo quello stupido energumeno tutto ad un tratto?

«N-non ci contare troppo.» rispose, andandosene dalla sala macchine.

Barras la guardò allontanarsi, sghignazzando.

Anche se non lo avrebbe mai detto ad alta voce, la trovava davvero carina quando lei arrossiva.

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