Wrong Lie

Aug. 10th, 2019 11:37 pm
Fandom: Persona 4
Titolo: Wrong Lie

18 giugno 2013, ore 10:30
«Domani partiremo per il campeggio annuale della Yasogami High. Nonostante la trovi una grande perdita di tempo, adesso vi dirò come siete stati divisi in gruppi.»
Quando la professoressa Kashiwagi aveva pronunciato quelle parole, Naoto aveva fatto scivolare lo sguardo fuori dal finestrino, smettendo completamente di ascoltare.
Aveva già avvertito la scuola che non sarebbe potuta andare, inventandosi un impegno lavorativo inesistente, così come aveva fatto l'anno prima quando era in seconda.
Dopotutto, che senso aveva partecipare a quella stupida gita?
Il campeggio non era mai stato un suo forte.
Gli insetti, dormire accampati all'esterno, dover cucinare per un intero gruppo di persone...
No, era decisamente un qualcosa che preferiva evitare.
«Il terzo gruppo sarà formato da...» iniziò Kashiwagi, il tono di voce alto come al solito.
Fin da bambina, quando suo nonno aveva provato a portarla a fare delle escursioni in montagna, Naoto aveva capito che quelle vacanze all'aria aperta non facevano proprio per lei.
«...Kujikawa...»
E se aveva trovato noioso fare un'esperienza del genere con suo nonno, come poteva anche solo pensare di potersi divertire con la sua classe?
«...Tatsumi...»
Soprattutto con una persona come Rise intorno.
Per quanto le volesse bene, dover condividere la tenda con una persona come lei era forse il suo peggior incu-
«...e Shirogane.»
Naoto sussultò visivamente, voltandosi di scatto verso la sua coordinatrice di classe, che era adesso passata a leggere i nomi degli studenti del quarto gruppo.
Possibile che avesse sentito bene?
La detective si guardò intorno, ripassando mentalmente tutti i cognomi dei suoi compagni di classe.
No, non c'erano dubbi.
Nessuno di loro aveva un cognome così simile al suo da poterla confondere a quel modo.
Doveva esserci un errore.
La ragazza si mise sull'attenti, pronta ad alzare il braccio ed ad attirare l'attenzione della professoressa quando un brivido le corse lungo la schiena.
Si voltò alla sua sinistra, sperando con tutta se stessa che il brutto presentimento che aveva appena avuto fosse in realtà falso.
E fu in quel momento che la vide.
Rise, seduta dall'altra parte della stanza, la stava guardando con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
 
18 giugno 2013, ore 13:46
«Come ti è venuto in mente?!»
Rise alzò lo sguardo, puntandolo sulla ragazza che aveva appena sbattuto la mano sul suo banco.
«Buongiorno anche a te, Naot-»
«Rise, non ignorare la mia domanda!» la interruppe immediatamente l'altra, il tono della voce molto più alto del solito.
La idol trattenne una risatina, mentre, con suo grande divertimento, mostrava alla sua amica lo sguardo più perplesso che poteva.
«Non capisco di cosa stai parlando.– disse, utilizzando le sue migliori doti di recitazione –E ci stanno guardando tutti, non potresti abbassare la voce?»
Ma, per quanto fosse brava, Naoto non parve minimamente cadere nel suo tranello.
Nonostante questo, la detective fece un respiro profondo e Rise non poté che trovare terribilmente carino e divertente il modo in cui la ragazza cercasse di mostrarsi tranquilla.
«Sto parlando della gita, Rise.– disse poi, tornando ad utilizzare il suo solito tono –Sei stata tu a dire a Kashiwagi che avrei partecipato, vero?»
«Io? Io non potevo farlo.– rispose prontamente l'altra, continuando la sua recita –Dopotutto il foglio dovevi firmarlo tu.»
Silenzio.
La detective sembrò vacillare per un secondo, come se qualcosa non le tornasse.
Rise continuò a osservarla mentre lei si mordeva il labbro inferiore, così come faceva ogni volta che pensava alla soluzione di un'enigma.
Poi i suoi occhi si illuminarono.
«Rise.» disse Naoto, il tono tremante, come se lei non fosse in grado di trattenersi completamente.
«Sì, Naoto?»
«Hai firmato al posto mio?!» esclamò, la rabbia ben udibile nella sua voce.
La idol non riuscì a trattenere la risatina che fuggì dalle sue labbra.
«Forse.»
«Cosa vuol dire "forse"?! E' illegale!»
Adesso sì che tutta la classe le stava guardando.
Quando Rise glielo fece nuovamente notare, Naoto arrossì leggermente, afferrandola per il braccio e facendola alzare dal suo posto per trascinarla fuori, lontano dagli sguardi degli altri.
«Naoto, mi fai male.~» scherzò la idol, non resistendo alla tentazione di prendere in giro la sua amica.
La detective le lanciò un'occhiataccia di rimando ma, nonostante ciò, allentò leggermente la presa, mentre si dirigeva con passi decisi verso i gradini che conducevano al tetto della scuola.
«Quindi, sei stata tu o no?» le domandò, una volta chiusa la porta.
Rise ebbe l'impulso di continuare a giocare con lei ma, quando vide lo sguardo serio di Naoto, capì che era meglio smetterla.
«Ok, ok.– rispose, lasciando andare un (finto) sospiro –Sono stata io. Ma prima che t–»
«Rise!» la interruppe immediatamente l'altra.
La idol sbuffò.
«Posso finire di parl–»
«Andiamo da Kashiwagi, dobbiamo immediatamente spiegarle la situazione.» disse Naoto, rendendo vano anche il secondo tentativo della sua amica di finire il suo discorso.
Rise tentò di protestare, ma la detective si stava già dirigendo verso la porta che poco prima avevano attraversato.
Doveva assolutamente fermarla.
«Na–»
«Non posso crederci che tu abbia fatto una cosa simile.»
«Nao–»
«Ma io dico, come ti è saltato in mente?! Lo sai che odio questo tipo di git–»
«Me lo ha chiesto Kanji!» mentì Rise, cercando in tutti i modi una scusa per non farla andare dalla professoressa.
Ma, quando vide lo sguardo incredulo che Naoto le stava rivolgendo, la idol pensò che, forse, aveva scelto la bugia sbagliata.
 
19 giugno 2013, ore 02:34
Kanji osservava il soffitto buio della sua stanza, senza che il sonno prendesse il sopravvento.
"«Il terzo gruppo sarà formato da Kujikawa, Tatsumi e Shirogane»"
Le parole della professoressa Kashiwagi continuavano a tornargli in mente, impedendogli di chiudere occhio.
Quando il nome di Naoto era stato pronunciato, il ragazzo aveva pensato che ci fosse stato un errore.
Naoto gli aveva detto più volte che non avrebbe partecipato a quella gita e lui, per quanto a malincuore, aveva accettato la sua decisione.
Dopotutto, lei non era mai stata il tipo a cui erano piaciute quelle cose.
L'unica volta in cui lui l'aveva vista partecipare ad una gita scolastica era stato due anni prima, a Port Island.
Ma in quel caso la situazione era diversa: Kanji sapeva che Naoto aveva deciso di andare solo per portare avanti le sue indagini sul caso e interrogarli in un momento di maggiore debolezza.
Adesso, da quello che lui sapeva, non vi erano casi a cui lei stesse lavorando.
O, almeno, nessun caso su cui potesse indagare durante quel campeggio.
“Ma allora perché ha deciso di venire?”
Il ragazzo si rigirò nel futon, cercando una risposta a quella domanda che lo stava ormai tormentando da quella mattina.
No, lui in realtà una risposta l'aveva trovata.
Solo non voleva accettarla.
"«Il terzo gruppo sarà formato da Kujikawa, Tatsumi e Shirogane»"
Quando quelle parole si ripeterono per l'ennesima volta nella sua mente, Kanji si alzò dal futon, afferrando il suo telefonino e aprendo la sua chat con Rise.
Aveva bisogno di risposte.
Non poteva andare avanti così.
 
Kanji Tatsumi:
  Perché Naoto ha deciso di venire in gita con noi?
Solo in quel momento il ragazzo si rese conto dell'orario.
Molto probabilmente Rise stava già dormendo.
Kanji sbuffò, riponendo il telefonino al suo posto.
Era tutto inutile.
Non avrebbe mai ottenuto una risp–
Il telefono non fece in tempo a smettere di vibrare che già si trovava nelle sue mani.

Rise Kujikawa:
  Kanji!!! Ti sembra l'ora di scrivermi?  (TДT)
  Cmq xk vuole stare con una persona!! A dmn <3!
  ヽ(o♡o)/
 
Il ragazzo ci mise un attimo a decifrare il messaggio appena ottenuto.
Poi, fu come se il mondo gli fosse crollato addosso.
Si distese nuovamente sul futon, lasciando andare il telefono sul pavimento.
La sua paura era fondata.
A Naoto piaceva qualcuno.
 
19 giugno 2013, ore 07:30
Naoto non aveva chiuso occhio.
Tutta l'ansia che aveva riguardo quello stupidissimo campeggio era esponenzialmente aumentata nel momento in cui Rise le aveva rivelato il motivo per cui l'aveva iscritta di nascosto e, adesso lei non riusciva a pensare ad altro.
La ragazza si sporse verso il piccolo corridoio del bus su cui si trovava, spiando velocemente uno dei posti poco dietro il suo.
Kanji era seduto lì e, dalle profonde occhiaie che si trovavano sotto i suoi occhi, neanche lui doveva essere riuscito a dormire poi più di tanto.
E Naoto odiava non capirne il motivo.
“«Kanji ci teneva molto che tu venissi, per questo ha insistito»”
Quando le parole che Rise le aveva detto il giorno prima le tornarono in mente, la ragazza sentì le sue guance andare in fiamme e si sistemò nuovamente nel suo posto, stando attenta a non farsi vedere da nessuno dei suoi compagni di classe.
Possibile che Kanji volesse stare con lei in quella gita così tanto da chiederlo a Rise?
Perché desiderava che lei fosse presente?
Possibile che...
“...che io gli piaccia?”
Naoto scosse con forza la testa, le guance che le andavano in fiamme.
No.
Doveva esserci un errore.
In quegli anni, Kanji non aveva mai dato segni di essere innamorato di lei.
Lei era un detective.
Era il suo lavoro scoprire cosa passasse per la testa delle persone.
Sicuramente se ne sarebbe resa conto prima.
“Questo vuol dire che...”
Naoto si voltò immediatamente alla sua sinistra, posando lo sguardo sulla ragazza che, seduta tranquillamente nel posto accanto al suo, stava mangiando dei pocky alla fragola.
Certo.
Tutto tornava adesso.
Se Kanji voleva che anche lei andasse in gita con loro, era sicuramente perché non voleva stare solo con Rise.
E questo significava che...
“A Kanji piace Rise?!”
«Naoto? Ti senti male?»
Quando la sua amica chiamò il suo nome, Naoto sussultò visivamente, riscuotendosi dai suoi pensieri.
«No, sto bene.– rispose la detective, distogliendo immediatamente lo sguardo dal viso preoccupato di Rise –Scusami, ero solo assorta nei miei pensieri.»
Non poteva far trapelare niente.
Non sarebbe stato giusto nei confronti di Kanji.
Se lui aveva richiesto il suo aiuto, allora era compito suo aiutarlo.
Con quel pensiero in testa, Naoto tornò a leggere il libro che poco prima aveva aperto sulle sue ginocchia, senza rendersi conto dello sguardo indagatore con cui Rise continuava a guardarla.
 
19 giugno 2013, ore 13:58
La situazione era sicuramente fuggita di mano.
Tutto il piano che Rise aveva messo su per la loro ultima gita insieme si era completamente distrutto nel momento in cui il bus era arrivato a destinazione.
Neanche un secondo dopo il momento in cui i suoi piedi avevano toccato il terreno fangoso dei boschi intorno Inaba, la idol aveva perso di vista Kanji e non era più riuscita a trovarlo.
Aveva anche provato a chiedere agli altri studenti, ma nessuno pareva averlo visto.
Senza lasciarsi prendere dalla malinconia, la ragazza era allora tornata da Naoto, decisa a passare il tempo almeno con la sua migliore amica...
...tentativo che si era, però, rivelato vano.
Rise sbuffò, mentre con la coda dell'occhio osservava la detective che, poco lontano da lei, stava tagliando le verdure necessarie per cucinare il curry, sul piccolo tagliere che si erano portati dietro.
Naoto era... strana.
La idol non sapeva cosa fosse successo, ma era da quando si trovavano sull'autobus che la sua amica si comportava in modo decisamente non "da Naoto".
Ogni tentativo di conversazione non era andato a segno.
Qualsiasi cosa Rise le dicesse, era come se lei non la sentisse nemmeno.
La detective era completamente assorta nei suoi pensieri, senza che ci fosse alcun modo per attirare la sua attenzione.
“Non mi ha nemmeno sgridata quando ho fatto quelle battutine, poco fa...”
La ragazza tornò ad osservare il grosso pentolone che aveva di fronte a lei e ricominciò a mescolarne il contenuto (che tutto sembrava, fuorché curry) con il mestolo nella sua mano, mentre un piccolo lamento usciva dalle sue labbra.
Quella non era il campeggio che aveva sognato.
Visto che quella era la loro ultima gita insieme, la idol voleva passarla con i suoi due amici, in modo da costruire delle memorie che avrebbe potuto ricordare per sempre.
Ciò che aveva ottenuto fino a quel momento erano solo chiacchierate a senso unico.
Per l'ennesima volta da quando avevano iniziato a cucinare, la ragazza sbuffò.
Forse era lei quella che continuava a farsi troppi problemi.
Magari Kanji voleva semplicemente andare a parlare con Naoki.
E, magari, Naoto aveva per la testa uno dei suoi casi.
Era stata lei a costringerla a venire dopotutto.
Forse aveva davvero del lavoro da fare e questo poteva averle creato problemi.
E a proposito di lavoro...
«Naoto, hai finito con quelle verdure?» domandò la idol, tornando a osservare la sua amica.
Quando la chiamò, la detective sussultò visivamente, a dimostrazione del fatto che qualcosa la tormentava.
«Sì, scusami.– rispose dopo un secondo di silenzio, dirigendosi verso di lei, il tagliere nella mano sinistra –Anche se... credo di avere esagerato...»
E, mentre gli occhi di Rise osservavano la strana poltiglia che era rimasta di quelle che dovevano essere le loro verdure, la idol non poté che convincersi che, alla fine, la situazione le stava davvero fuggendo di mano.
 
19 giugno 2013, ore 15:03
Niente.
Kanji lasciò uscire un forte sospiro dalle sue labbra.
Aveva domandato a tutti.
Ma...
“Possibile che nessuno sappia chi sia il tizio che piace a Naoto?”
In realtà non era che la cosa lo sorprendesse più di tanto.
Naoto era da sempre stata una ragazza molto riservata e capire cosa le passasse per la testa non era certo facile.
Soprattutto per persone che non la conoscevano molto...
«Kanji!»
La voce squillante di Rise attirò la sua attenzione e il ragazzo alzò lo sguardo, puntandolo sulla idol.
...? Perché aveva quell'aria arrabbiata?
«Rise...?»
«Si può sapere dove eri finito?!– la ragazza lo afferrò per il braccio, iniziando a strattonarlo –Io e Naoto abbiamo finito di cucinare ormai da un pezzo! Il pranzo era alle due, non ricordi?!»
Kanji la guardò interdetto, non capendo neanche di cosa stesse parlando.
«Il pranzo?»
Rise lo fulminò con lo sguardo.
«Sì.– rispose, la rabbia ben udibile nel suo tono di voce –Il pranzo che io e Naoto abbiamo cucinato. Da sole. Visto che tu sei scappato non so dove!»
Fu in quel momento che il ragazzo si ricordò dove fossero.
Il sangue gli si gelò nelle vene, quando guardò l'ora sull'orologio che aveva sul polso.
Cazzo.
Questa volta l'aveva fatta grossa.
«Rise, mi di–»
«Non scusarti.– esclamò Rise, lasciandolo andare –E' da prima che sento solo gente che mi chiede scusa. Naoto non fa che ripetere altro. Sono stufa.»
Kanji la guardò, interdetto.
«Perché Naoto ti chiede scusa?» domandò.
La idol lasciò andare una risatina isterica, chiaramente diversa da quelle che solitamente lasciavano le sue labbra.
«Non lo so.– rispose, alzando le spalle –Non ne ho idea, ok? Ha la testa tra le nuvole da quando siamo arrivati. Ogni volta che cerco di chiederle cosa sta succedendo lei non mi risponde e, quando lo fa, dice cose incomprensibili e mi chiede scusa. Mentre taglia– no, maciullava le verdure si è quasi portata via un dito e cosa mi ha detto? "Scusa". Io non capisco veramente quale sia il problema.» concluse, senza neanche darsi il tempo di riprendere fiato.
Ma Kanji non la stava più ascoltando.
Possibile che Naoto fosse innamorata al punto da non riuscire neanche più a ragionare come al suo solito?
«Kanji...?»
Se era così...
«Kanji, mi stai ascoltando?»
...la situazione era ancora più grave del previsto.
«Kan–»
«Dimmi di chi è innamorata Naoto, Rise!» esclamò il ragazzo, afferrando la idol per le spalle.
 
19 giugno 2013, ore 15:05
“Ma è davvero possibile che Rise non si sia accorta che Kanji provi qualcosa per lei?”
Naoto si trovava a sedere sul tavolo a loro assegnato, il pentolone ormai freddo di curry poggiato di fronte a lei, mentre con lentezza si portava il cucchiaio alla bocca.
Nonostante non sapesse il perché, era da quella mattina che non riusciva a pensare ad altro.
Ogni volta che cercava di distogliere l'attenzione dai problemi d'amore dei suoi due amici, un altro possibile scenario le veniva in mente e la detective iniziava a rimuginare su ogni piccolo particolare, cercando una via d'uscita da quel gomitolo di sentimenti che si era creato nella sua mente.
L'unica cosa certa era che a Kanji piacesse Rise.
Più ci pensava e più i tasselli di quel puzzle andavano al loro posto.
Il modo in cui il ragazzo balbettava o si comportava quando c'erano loro; il modo in cui le guardava; il modo in cui arrossiva quando lei e Rise gli rivolgevano la parola...
A pensarci bene, anche il fatto che Kanji fosse scomparso non appena erano arrivati nel bosco era sicuramente un indizio utile.
Ciò che Rise provasse per lui, invece, restava un mistero.
Certo, mentre preparavano il curry poco prima, la idol aveva parlato spesso di lui, ma questo bastava veramente a dimostrare qualcosa?
In più, la ragazza aveva messo più volte in luce il suo interesse verso il loro Senpai, e continuava a farlo tuttora, anche se erano passati anni.
Era forse per questo che Kanji voleva il suo aiuto? Per farle dimenticare Yu?
Naoto scosse la testa e portò nuovamente il cucchiaio alle labbra, inserendo nella sua bocca un'altra boccone del riso al curry che avevano preparato.
Non poteva passare l'intera gita a pensare a quelle cose.
Doveva parlare con il diretto interessato, così da chiarire il modo in cui doveva muoversi.
Sì, quella era senz'altro un'ottima idea.
La detective portò l'ultimo boccone del curry rimasto alle labbra, rendendosi conto solo in quel momento di aver finito il suo intero piatto.
Dannazione.
Aveva promesso a Rise che l'avrebbe aspettata e, invece, senza neanche rendersene conto, aveva iniziato a mangiare.
Forse era meglio se smetteva di perdersi così tanto nei suoi pensieri e se, dopo, chiedeva scusa alla sua amica...
«Muoviti.»
La voce della diretta arrivò alle sue orecchie e Naoto alzò lo sguardo, trovandosi di fronte una scena a dir poco surreale.
Rise si stava avvicinando a grandi passi verso il tavolo su cui lei era seduta, trascinando per il braccio un Kanji apparentemente nel panico.
Il sangue della detective le si gelò nelle vene.
Possibile che il ragazzo si fosse dichiaro e la dichiarazione non fosse andata a buon fine?
La ragazza si alzò, pronta ad andare incontro ai suoi due amici.
Doveva dargli una mano.
Dopotutto l'aveva chiamata lì per quell–
«Tu non ti muovere e rimettiti seduta.»
Il tono di voce di Rise era completamente diverso dal solito e ogni muscolo di Naoto si bloccò sul posto.
Che stava succedendo?
Possibile che avesse scoperto tutto...?
«Rise, cosa stai facendo?» protestò Kanji, quando la idol lo spinse verso il tavolo.
«Voi due dovete parlare.– rispose lei, gesticolando –Non vi sopporto più, è da prima che vi comportate in modo strano!»
Naoto non riusciva più a capire cosa stesse succedendo.
«Rise, scusam–»
«Tu non dirlo!– esclamò la idol, esasperata –Basta scusarsi. Vi prego. Parlate.– continuò poi, afferrando il suo piatto di curry –Io vado a mangiare all'altro tavolo, quello laggiù. Quando ho finito voglio che questo enorme equivoco sia risolto e che voi due vi mettiate d'accordo. Sono stata chiara?!»
Poi, senza lasciare neanche il tempo agli altri due di rispondere, Rise si incamminò verso l'altro tavolo.
 
19 giugno 2013, ore 15:34
Rise si sedette al tavolo, sbattendo con forza il curry sul piano di legno.
Non ne poteva più.
Tutta la sua pazienza aveva ormai raggiunto il limite e la ragazza aveva agito di impulso.
Lanciò uno sguardo ai due suoi amici seduti poco lontano da lei che, confusi, avevano iniziato a parlare l'uno con l'altro.
“Speriamo che questo metta fine alle loro stranezze.” pensò, inserendo il cucchiaio nel curry.
Anche se solo a grandi linee, la ragazza aveva più o meno capito cosa era successo.
Entrambi i suoi amici dovevano aver preso un enorme granchio e, ora, non riuscivano a trovare una soluzione.
«Io non sono innamorata!»
L'urlo di Naoto arrivò alle sue orecchie.
Bene, questa era la parte della storia che già sapeva.
«Sei tu ad esserlo!» continuò la detective.
Ecco la parte che le mancava.
La idol si voltò nuovamente verso i suoi due compagni, mentre si portava il cucchiaio di curry alle labbra.
«Io?!– gridò di rimando Kanji, incurante del fatto che lei riuscisse benissimo a sentirli –D-di chi sarei innamorato io?!»
Naoto fece un gesto con la testa, ma il ragazzo non sembrò capire.
Rise assottigliò lo sguardo, osservando il modo in cui Naoto si stava muovendo.
«Cosa?!– l'urlo di Kanji fu così potente da far scappare un piccolo gruppo di uccellini che si era posato sui rami di un albero lì vicino –Come può piacermi Rise?!»
«Eh? Ma quindi non è lei?» Naoto sembrava chiaramente sorpresa.
...
Rise si voltò nuovamente verso il piatto di fronte a lei, portando un altro boccone alle labbra.
Quei due avevano problemi seri se erano riusciti a creare un equivoco così grosso.
«Ma allora perché hai chiesto a Rise di iscrivermi alla gita di nascosto?»
I movimenti della ragazza si bloccarono completamente.
«EH?! Io non le ho chiesto niente! Mi ha detto che hai deciso di venire perché c'era una "persona".»
“Oh, oh...”
«RISE!»
Quando i due urlarono il suo nome, Rise si voltò nuovamente verso di loro.
«Potrei aver detto una piccola bugia...» disse, mentre sentiva un brivido correrle lungo la schiena.
Già.
Quella che aveva detto il giorno prima, era stata sicuramente la bugia sbagliata.

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