Empress: «May I have a seat?»
Mar. 29th, 2019 09:13 amQUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T9 INDETTO DA LANDE DI FANDOM
Prompt: Arcani maggiori (Imperatrice)
Raccolta: The Arcana is the means by which all is revealed
Arcana: III – Empress
Fandom: Persona 3, Persona 4, Persona 5
Personaggi: Mitsuru Kirijo, Margaret, Haru Okumura
Prompt: Arcani maggiori (Imperatrice)
Raccolta: The Arcana is the means by which all is revealed
Arcana: III – Empress
Fandom: Persona 3, Persona 4, Persona 5
Personaggi: Mitsuru Kirijo, Margaret, Haru Okumura
Mitsuru non si era sentita mai così minacciata prima di allora.
Seduta al suo solito tavolo di uno dei locali più importanti di Tokyo, la ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo dall'elegante donna che aveva occupato il posto libero davanti al suo, senza neanche chiederle il permesso.
Anche se non lo ammetteva mai, Mitsuru era da sempre stata ben conscia della sua posizione all’interno della società.
Faceva finta di niente quando Akihiko o gli altri la elogiavano, dandole l’appello di imperatrice della S.E.E.S., ma, in realtà, lei concordava pienamente con loro.
Ogni volta che si guardava allo specchio, lo sguardo che vedeva riflesso non era quello di una ragazza qualcuna; ma quello di una vera dominatrice.
Tutto, dalle sue movenze al suo tono di voce, era modulato per farle ricoprire a pieno quel ruolo.
Era quello ciò che pensava chiunque la vedesse, senza alcuna eccezione.
Eppure, con suo grande stupore, Mitsuru aveva adesso davanti quella che doveva essere la sua peggiore nemesi.
La donna che si era seduta di fronte a lei indossava un abito blu, che, grazie alle due spaccature laterali, le metteva in risalto le lunghe gambe, coperte solo da una sottile calza nera.
Il suo seno era prosperoso e, da qualsiasi lato la si guardasse, la sua vita era fine e snella, così come metteva in mostra la spessa cintura che la cingeva.
E per non parlare del suo volto.
Non era certo stato un caso se chiunque si fosse voltato verso di lei quando la donna aveva messo piede in quel luogo.
Il suo viso pallido mostrava un'espressione calma ma allo stesso terribilmente seducente, accentuata dal sorriso in cui le sue labbra rosse erano piegate.
Ma la cosa che più dava fastidio a Mitsuru, erano i capelli e gli occhi di quella donna.
Entrambi infatti erano di un colore così insolito da riuscire a distogliere l'attenzione dei presenti dalla sua capigliatura cremisi che sempre era stata la sua caratteristica.
La donna aveva infatti i capelli così lucenti da sembrare d'argento, mentre i suoi occhi erano dorati e caratterizzati da uno sguardo così fermo e immobile da mettere in soggezione chiunque lo incontrasse.
Mitsuru strinse con forza i pugni.
Non poteva perdere così.
Era lei la vera Imperatrice lì dentro.
Non poteva permettere ad una sconosciuta di rubarle così tanto l'attenzione.
«Scusa, vuoi qualcosa? Mi stai osservando da un po'.»
La ragazza dai capelli rossi si riscosse, quando la donna le rivolse un sorrisetto enigmatico, dopo averle posto quella domanda con una voce così calma da farla rabbrividire.
«No, niente.– rispose immediatamente la ragazza, mostrandosi tranquilla come al suo solito –Stavo solo osservando i suoi capelli, li trovo veramente affascinanti.»
Quella mossa funzionava sempre.
Mitsuru era fin troppo consapevole di ciò.
Fare complimenti al nemico era il primo passo per vincere la partita.
«Grazie, anche i tuoi sono molto carini.» rispose l'altra, tornando a bere il tè di fronte a lei, senza battere ciglio.
...
Non solo le dava del "tu" e le parlava come se fosse una ragazzina qualunque, adesso aveva anche il coraggio di definire i suoi capelli "carini"?!
Quella era davvero una dichiarazione di guerra.
Mitsuru accavallò le gambe, mostrando lo sguardo più seducente e dominante che avesse.
L'altra sorrise, divertita, continuando a osservarla; ma la ragazza non si mosse.
Non importava chi si credesse di essere quella donna.
Chiunque fosse, niente e nessuno poteva competere con lei, Mitsuru Kirijo.
Nessuno poteva rubarle il suo ruolo.
E ora lo avrebbe dimostrato–
«Scusate, posso sedermi?»
Una voce dolce arrivò dalla sua sinistra e Mitsuru e la donna si voltarono verso la nuova arrivata.
Chi poteva osare interrompere quella faida che si era appena creata?
Chi poteva avere anche solo il coraggio di volersi sedere al loro tavolo?
Ma, quando i calmi occhi color nocciola e il dolce sorriso di Haru Okumura entrarono nel suo campo visivo, la ragazza sentì come una scarica elettrica attraversarla.
Come se fosse in uno stato di tranche, annuì leggermente e, mentre lei si sedeva con eleganza alla sua sinistra, Mitsuru non fu sorpresa di vedere che anche il corpo di quella che, fino a pochi secondi prima, era la sua più terribile rivale fu scosso da un forte brivido.